Ieri l'inaugurazione della "Ristomacelleria Menoni"

All'interno dello storico Mercato di Sant'Ambrogio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2017 21:37
Ieri l'inaugurazione della

Novità all’interno del Mercato di Sant’Ambrogio, il più antico di Firenze: ieri è stata inaugurata la prima “ristomacelleria” della città.Nella bottega di Luca Menoni - quasi cento anni di storia alle spalle -, oltre che venduta, la carne sarà cucinata secondo ricette della tradizione toscana e i frequentatori del mercato in cerca di antichi sapori, avranno l’opportunità di gustare ottimi piatti pronti di carne da consumare direttamente sul posto, nella nuova e suggestiva “Terrazza Menoni”, allestita sopra l’omonima macelleria di Luca, vero e proprio santuario della carne a Firenze.La rinnovata macelleria è impreziosita da gigantografie d’epoca che raffigurano com’era una volta la vita al mercato e il nuovo spazio “aereo” presto ospiterà anche mostre di disegno, pittura e fotografia e dalla quale ci si potrà affacciare sulla brulicante vita del mercato.

Quindi da lunedì 16 ottobre si potrà gustare carne tutti i giorni, tra le 11 e le 14.30.La scelta delle carni della Macelleria Menoni – aperta nel 1921 da Guido Fanfani, suocero di Virgilio Menoni (e babbo di Luca) – è frutto di un’esperienza professionale tramandata da tre generazioni e di un’accurata selezione di allevamenti e razze. Anche per questo i piatti pronti che di volta in volta potranno essere gustati, saranno a base di carni di qualità superiore.Nella nuova offerta della macelleria c’è sì la volontà di innovare, ma anche di rimanere nel solco della tradizione, col chiaro obiettivo di aumentare la conoscenza e il piacere.

Soprattutto quello del palato.La somministrazione non sarà assistita – nel senso che non ci saranno camerieri in livrea e guanti bianchi -, bensì la clientela sceglierà al banco della gastronomia i piatti pronti di carne per poi decidere di consumarli sulla nuova “terrazza”, dove troverà tutto il necessario (tovagliette, posate, salviette, bicchieri e pane) e i piatti arriveranno grazie a un calavivande di ultima generazione, oppure se .Il menù seguirà principalmente le stagioni comprenderà ogni volta tre/quattro specialità di carne pronta (tra manzo, maiale, pollame, vitella di latte e cacciagione), realizzate secondo ricette anche elaborate: sarà possibile farsi sedurre da insalata di lesso (bollito, per i non fiorentini), di trippa o di pollo, dal peposo o dallo stracotto, dallo stinco con le verdure o dal trancio di prosciutto cotto a bassa temperatura, dalla lingua salmistrata, che richiede almeno una decina di giorni di preparazione, o dal maiale tonné, ricetta a rischio perenne di oblio.Nelle intenzioni di Luca Meoni - erede dei beccai del Ponte Vecchio, ideatore e al tempo stesso regista di questa piccola “rivoluzione” – c’è di innovare offrendo a tutti “l’opportunità di mangiare come casa, ma a prezzi più che ragionevoli”.

Una sorta di rinascimento culinario dove, appunto, tradizione e rinnovamento si fondono in una sorprendente varietà di profumi, sapori e di atmosfera mercatina.

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