Ho fatto l’insegnante. Prima del Covid. In un istituto professionale, fotocamera a tracolla

E adesso mi chiedo: tutto qui il dibattito sulla priorità alla scuola? Sì, ma a ‘quale’ scuola? Dov’è Greta? Dov’è Hong Kong?

Girolamo
Girolamo Dell'Olio
08 gennaio 2021 15:47
Ho fatto l’insegnante. Prima del Covid. In un istituto professionale, fotocamera a tracolla
Ragazzi alle Gualchiere di Remole, assieme agli insegnanti

Penso a quelle ragazze e a quei ragazzi che stanno ‘mollando’. Quella che un eufemismo invalso da lustri nell’uso edulcora come ‘dispersione scolastica’, sta lievitando. Prima si diceva ‘bocciato’, ed era la sanzione a chi resisteva a lasciarsi colare nell’imbuto della mente (e nelle vene delle relazioni) l’oro liquido della Conoscenza che irradiava dalla Cattedra.

Penso a quelle ragazze e a quei ragazzi che già prima del Covid, di fronte a un sistema che li intruppava in treni e autobus zeppi, li inquadrava in banchi impossibili e in aule nude, li modellava entro perimetri didattici spesso angusti, li confinava fra le mura pesanti di un microcosmo quasi sempre chiuso all’universo esterno, se non per pianificare le immissioni sul mercato, mollavano... e penso, col poeta: Questo è quel mondo? questi / i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi /onde cotanto ragionammo insieme? / Questa la sorte dell'umane genti? Tradotto: vogliamo un allevamento di sudditini mansueti e produttivi, quelli che il mercato chiedeva e tornerà a chiedere? Dov’è Greta? Dov’è Hong Kong?

Mi piacerebbe vedere cartelli con parole diverse. Basta con la retorica trita che i giovani sono il futuro! E allora provo a mettermi fra di loro: cominciamo a costruirlo dal presente, un futuro diverso! Traduciamo in gesti, pensieri e atti lo slogan Next generation Eu, visto che sarà il futuro a pagarlo. Trasporti locali civili per tutti, o invece trivelle, bulldozer e frese per ‘grandi opere’ per pochi, tanto per fare un esempio fiorentino? Agricoltura o autostrade? Paesaggio o capannoni? Fiumi o canali? Sole o petrolio? Arte o speculazione? Guardiamo e frequentiamo il mondo intorno a noi, insieme ai nostri insegnanti, e applichiamo lì le lezioni della storia e della matematica, del diritto e della biologia! Facciamo le pulci ai ‘grandi’, agli amministratori pubblici, alle istituzioni: impariamo a monitorare, verificare, proporre, contribuire, costruire! Che la scuola nuova – anche in era di pandemia, e a maggior ragione! - sia un cantiere aperto e trasparente di impegno civico e progettualità creativa, non una stanca e triste ripetizione mascherinata di quella che fu.

Andrà tutto bene… se ripartiamo da noi.

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