Gli architetti: "Loggia Isozaki nuovo inizio per Firenze"

L'Ordine professionale dopo l'annuncio del Governo che l'opera finamente si farà. “Ci siamo sempre battuti perché vedesse la luce. I concorsi privilegiano il miglior progetto piuttosto che il progettista”. Di Giorgi (PD): "Con il Museo della Lingua Italiana due investimenti per rilancio". L'On. Mazzetti e Cellai (Forza Italia): “Operazione di distrazione di massa del sindaco Nardella”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 agosto 2020 14:35
Gli architetti:

Firenze, 11 agosto 2020– La notizia degli stanziamenti per terminare il progetto Grandi Uffizi con la realizzazione della Loggia progettata da Arata Isozaki e per il nuovo Museo della lingua italiana a Santa Maria Novella (rispettivamente 12 e 5 milioni di euro) rappresenta un fatto molto importante, che mette un tassello di grande rilievo per il rilancio di Firenze in questa fase post lock down, e in occasione dei 700 anni dalla nascita di Dante.

“Siamo davvero contenti che la realizzazione della Loggia Isozaki trovi finalmente compimento. Ci siamo sempre battuti perché la nuova uscita degli Uffizi, selezionata dagli esiti di un concorso a inviti, vedesse la luce”: è quanto sottolineano Pier Matteo Fagnoni, presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze, e Colomba Pecchioli, presidente della Fondazione Architetti Firenze. “Ci auguriamo – continuano Fagnoni e Pecchioli – che questo rappresenti un nuovo inizio per la città e per l’architettura contemporanea.

Certo, si tratta di un progetto di oltre vent'anni fa e questo ci deve far riflettere sul significato di contemporaneo, che richiede un’operatività diversa. È comunque un’ottima notizia, è importante che si sia aperta una breccia: bisogna ricordare che, in generale, il frutto di un concorso privilegia per sua natura il miglior progetto piuttosto che il progettista, nell’interesse della collettività.

Lo strumento del concorso ha regole chiare ed esclude ripensamenti, ed è quanto serve per attrarre le giuste competenze”.

Tra le iniziative portate avanti nel tempo da Ordine e Fondazione Architetti Firenze, lo scorso anno Andrea Maffei, l’architetto co-progettista nel concorso per la realizzazione della nuova uscita degli Uffizi, collaboratore di Arata Isozaki, era stato ospite alla Palazzina Reale di Firenze in occasione dell’iniziativa dal titolo “L’architettura rinnova le città nel tempo”, per discutere e approfondire la questione del progetto della Loggia a venti anni dal concorso internazionale.

“In questa calda estate senza turisti, con il PIL fiorentino in caduta libera, Nardella si è dato alla guerra contro i mulini a vento” dichiarano l’On. Erica Mazzetti e il Capogruppo a Palazzo Vecchio Jacopo Cellai, candidato per Forza Italia a Firenze. “A cadenza quasi regolare tira fuori un’opera, un’infrastruttura, ferma per lo più da decenni, e spesso per colpa della sua maggioranza o maggioranze espressioni del suo PD, che vuole a tutti i costi rilanciare”. “Prima – aggiungono – si punta sullo svincolo di Peretola, si getta mani e piedi sull’emendamento scaccia-Pessina per provare a convincere Rocco Commisso a ristrutturare il Franchi senza però certezze su aree commerciali e parcheggi, c’è l’evergreen TAV che va sempre bene, sia in campagna sia no.

Adesso l'ultima è per la Loggia Isozaki, meglio nota come “telaio di materassi” (Sgarbi) di cui si erano perse le tracce fino alle dichiarazioni di Nardella. Il primo cittadino di Firenze la definisce un'opera che può rilanciare il “protagonismo di Firenze nella creatività contemporanea”, per altri, molto più accreditati di Nardella, è ormai già una reliquia del contemporaneo”. “Ci sfugge – rimarcano Mazzetti e Cellai – come possa il sindaco bearsi di un'opera che non è mai partita, che ha divorato nel frattempo vagonate di soldi pubblici. Un non finito costosissimo i cui benefici al momento stentiamo a comprendere.

Capiamo invece la necessità di distrarre l'opinione pubblica dall’incipiente disastro economico ma qui, con il rilancio improvviso della Loggia Isozaki, si va veramente oltre. Nardella deve dare risposte ai pressanti problemi della città non imputarsi su battaglie decotte, a cui non crede nemmeno lui” chiosano gli esponenti azzurri.

"22 anni fa, all'epoca del concorso internazionale che coinvolse i più grandi architetti a livello mondiale, io ero capo gabinetto del sindaco Mario Primicerio e, anche successivamente da assessore alla cultura, ebbi modo di toccare con mano la veemenza con cui la parte più retriva della città si scagliò contro quel progetto, destinato, come altri fatti oggetto dei medesimi attacchi pretestuosi e scomposti, a rinnovare ed ammodernare la città. Ricordo la politicizzazione dello scontro, cui segui' il pantano degli anni successivi -dichiara la parlamentare Rosa Maria Di Giorgi, membro dell’Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera dei Deputati e della Commissione Cultura e Sport- Oggi che finalmente e fortunatamente il progetto Isozaki vede la luce, l'esperienza di questi anni deve servirci da monito per non ripetere gli stessi errori".

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