Firenze, Nardella: piano metropolitano per prevenire l'inquinamento

Silvia Noferi (M5S): soldi buttati nei bidoni indifferenziati. Il Presidente della Commissione Ambiente, vivibilità urbana e mobilità replica alla consigliera. Rifiuti: approvata la legge regionale per il trasferimento delle funzioni. Lunedì 22 febbraio i cittadini all’Auditorium della Camera di Commercio di Prato per progettare con loro la mobilità del futuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2016 13:37
Firenze, Nardella: piano metropolitano per prevenire l'inquinamento

Firenze– Un piano di azione metropolitano per prevenire l'inquinamento atmosferico, piuttosto che muoversi in ordine sparso e in presenza di emergenze. Il Sindaco Metropolitano Dario Nardella ha avanzato la proposta nella Conferenza con i Sindaci dei 42 comuni fiorentini convocata stamani in Palazzo Medici Riccardi. Il tema sarà al centro dell'incontro che il Sindaco avrà il 25 febbraio con il Presidente della Regione Enrico Rossi. 

"Si tratta di rinnovare e allargare a tutti i Comuni le misure adottate contro smog e polveri sottili per il cosiddetto agglomerato urbano di Firenze, comprensivo del capoluogo e degli otto Comuni più vicini, in modo da superare una logica emergenziale e acquisirne una preventiva, per soluzioni permanenti dei problemi". Decisivo sarà l’apporto dell'Arpat, la cui direttrice, Maria Sargentini è intervenuta stamani nella Conferenza Metropolitana. "Siamo tra i primi - sottolinea Nardella - ad attivarci come Città per un lavoro di coordinamento e un modello che potrà essere esportato anche in altre realtà metropolitane e ottenere l'attenzione dovuta da parte dell'Europa, anche per reperire le risorse necessarie a realizzare i progetti.

Misure straordinarie di blocco del traffico creano disagi più che soluzioni. Bisogna favorire piuttosto una mobilità con mezzi elettrici, sia nel pubblico che nel privato. Ci vuole un cambiamento strutturale e il territorio metropolitano è già interessato a progetti incisivi”. La linea 1 della tramvia fa abbattere di cinque tonnellate la Co2 (con tremila veicoli in meno oggi giorno). La quantità di riduzione di Co2 sarà triplicata con le linee 2 e 3, ma anche con la 4 si favorirà l’ambiente e la vivibilità dei cittadini.

Vanno individuate e portate a compimento altre linee programmatiche (sistemi di riscaldamento a più alta efficienza, ad esempio), grazie un confronto attento con la Regione Toscana e un maggiore coinvolgimento dei territori nelle sue scelte normative.

“La mozione presentata dal M5S che proponeva l’installazione di cestini stradali per la raccolta differenziata dei rifiuti circa un mese fa fu bocciata perché inutile e troppo costosa. Una delle motivazioni principali dei consiglieri di maggioranza – spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – fu che la raccolta sarebbe stata più gravosa per i netturbini e quindi più costosa. Ieri è finalmente arrivata la risposta dall’Assessore Bettini riguardo ai grossi bidoni in ghisa per la raccolta indifferenziata che sono in servizio nel centro storico.

Riassumendo, ogni cestino in ghisa pesa 170 kg e costa 658 Euro; nel 2013 sono stati spesi 34 mila Euro, nel 2014 quasi 129 mila e nel 2015 altri 29 mila, in tutto fanno 192.420 Euro. Tutti forniti dalla stessa fonderia. A questo deve essere sommato il costo della divisione dei rifiuti indifferenziati presso il centro di Case Passerini, altri 38 Euro/t. Alla faccia del risparmio! Il cestino in ghisa è stato disegnato dalla Quadrifoglio spa scrive l’assessore, ed è stato approvato dalla Soprintendenza.

Non ci risulta che all’interno di Quadrifoglio, municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti, siano a libro paga grandi nomi di designers industriali, ma speriamo di sbagliarci. Non si capisce – aggiunge l’esponente del Movimento 5 Stelle – come mai in una città che può permettersi il lusso di spendere 658 Euro per un solo cestino di rifiuti non si possa sopportare una spesa di raccolta differenziata, che con un po’ di buona volontà o razionalizzazione, usando un termine molto di moda, potrebbe non essere un costo così eccessivo.

Ma accanto all’aspetto economico ce n’è un altro, non meno rilevante ed è quello della sicurezza: i cestini dei rifiuti sono ai primi posti nelle liste dei terroristi in cerca di nascondigli per ordigni; 170 kg di schegge di ghisa impazzite per la deflagrazione di una bomba potrebbero essere un valido motivo per la loro sostituzione. Il prossimo passo – conclude Silvia Noferi – sarà quello di chiedere all’Assessore come fu selezionata la Fonderia fornitrice. Sarà una magra consolazione ma nel futuro per far quadrare i bilanci comunali potremmo valutare l’ipotesi di vendere i cestini dei rifiuti anziché i palazzi storici”.

“Il M5S ancora una volta, presenta più atti per uno stesso motivo nella speranza di non so che cosa! Mi riferisco – puntualizza il presidente della Commissione Ambiente, vivibilità urbana e mobilità Fabrizio Ricci – all’utilizzo dei cestini in area Unesco per la raccolta differenziata, come vengono posizionati nelle stazioni ferroviarie (ma questa è un’altra storia). Questa richiesta è stata oggetto di discussione in Commissione Ambiente in data 17 dicembre u.s., a seguito di mozione presentata dallo stesso movimento politico e di interrogazione all’Assessore all’Ambiente la quale ha risposto argomentando le motivazioni già molto bene specificate anche a seguito di un’audizione di un tecnico dello stesso Assessorato all’Ambiente. Tutto questo per ribadire, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’Amministrazione comunale – conclude il presidente Fabrizio Ricci – parla una sola lingua”.

Con ventuno voti a favore, dieci contrari e due astensioni, il Consiglio regionale ha approvato la legge di riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province su rifiuti e bonifiche dei siti inquinati, tutela della qualità dell’aria e inquinamento acustico. Per eliminare i riferimenti a competenze provinciali già trasferite, si interviene anche sulla normativa relativa al servizio idrico integrato e alla gestione integrata dei rifiuti urbani. E’ stato il presidente della commissione Territorio ed ambiente Stefano Baccelli (Pd) ad illustrare il testo nel dettaglio.

Tutte le funzioni amministrative di programmazione e pianificazione, non riservate allo Stato, per la gestione dei rifiuti, lo spandimento fanghi in agricoltura, la bonifica e la messa in sicurezza dei siti inquinati, vengono esercitate dalla Regione. Resta in capo alle Province e alla Città metropolitana di Firenze la sola competenza all’individuazione, nell’ambito del piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), delle zone idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti. Passano alla Regione anche le procedure di Via (Valutazione d’impatto ambientale), il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale e quella delle attività sperimentali. Per ragioni di contenimento della spesa regionale, è abrogato (con decorrenza 1° gennaio 2016) il contributo ambientale per il conferimento dei rifiuti urbani, e di quelli del loro trattamento, in impianti di smaltimento ubicati in ambiti territoriali ottimali diversi da quello di produzione. L’articolato, collegato alla Legge di Stabilità 2016, rimuove inoltre il vincolo di destinazione del dieci per cento alle Province, del tributo speciale per il deposito dei rifiuti solidi in discarica (la cosiddetta ecotassa). Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, la legge mantiene in capo a Province e Città metropolitana di Firenze le funzioni relative alla viabilità provinciale.

Se i comuni non provvedono all’approvazione dei piani di risanamento, la Regione esercita ii poteri sostitutivi, previa diffida, ed interviene, al posto della Provincia, nel caso in cui insorgano conflitti tra comuni confinanti riguardanti sulle aree di contatto. Anche le funzioni di vigilanza e controllo, relative ad ambiti territoriali ricadenti in più comuni, passano alla Regione che le esercita con l’ausilio di Arpat. Per quanto riguarda la tutela della qualità dell’aria, la Regione assume le funzioni per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e per il coordinamento dei Comuni nell’elaborazione dei Pac (Piani di azione comunale). E’ stato Giacomo Giannarelli (M5S) ad illustrare alcuni emendamenti, firmati da tutti i consiglieri di opposizione.

Ecco il testo di quello relativo agli impianti di incenerimento con recupero energetico: “Tutti i nuovi inceneritori di rifiuti non ancora realizzati o in fase di realizzazione, sono ritenuti non autorizzati dalla data di pubblicazione della legge”. Secondo Giannarelli, infatti, la nostra regione ha già un numero sufficiente di impianti ed è inderogabile la realizzazione della strategia “Rifiuti 0”. “Una proposta che definire velleitaria è fin troppo gentile - ha osservato Stefano Baccelli (Pd) - Bloccare con un tratto di penna la realizzazione degli impianti va contro decine di normative statali, comunitarie e di altra natura.

Ci sono diritti acquisiti ed interessi legittimi”.

Lunedì 22 febbraio alle ore 17 all’Auditorium della Camera di Commercio il Comune di Prato incontra i cittadini per progettare con loro la mobilità del futuro. Si tratta del primo di una serie di incontri tematici nell’ambito Piano Urbano della mobilità sostenibile (PUMS). Il nuovo piano stabilirà le linee di indirizzo e gli obiettivi ed azioni concrete per garantire e migliorare l’accessibilità al territorio cittadino, garantendo sicurezza ed efficienza alla viabilità. Inoltre favorirà l’uso del trasporto collettivo, migliorando la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. Nella prima parte del pomeriggio l’Amministrazione illustrerà le strategie di azione che intende perseguire nel PUMS e i principali risultati del quadro conoscitivo del piano, evidenziando le criticità, i punti di forza e le opportunità dell’attuale sistema della mobilità cittadina.

Nella seconda parte i partecipanti potranno confrontarsi con gli amministratori e i tecnici nei laboratori di co-progettazione, cioè tavoli di discussione, presidiati da facilitatori esperti, dove i partecipanti potranno esprimere opinioni, idee e progetti su come vorrebbero “muoversi” a Prato nei prossimi 10 anni. I temi centrali sui quali i cittadini saranno chiamati a discutere, che peraltro rappresentano due dei principali obiettivi strategici che l’Amministrazione intende raggiungere attraverso il piano, sono:

- Città accessibile a tutti come fattore-guida nella pianificazione-progettazione dello spazio pubblico e dell’accesso ai servizi di mobilità, con particolare riferimento ai percorsi pedonali-ciclabili.

- Città a rischio zero per gli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, motociclisti).

Pur non essendo necessaria l'iscrizione all'evento è opportuno registrarsi compilando il modulo online.

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