Firenze e Toscana: omaggio ai giudici Falcone e Borsellino

A 30 anni dalla Strage di Capaci numerose cerimonie per non dimenticare. Polizia: Messa in Questura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2022 17:15
Firenze e Toscana: omaggio ai giudici Falcone e Borsellino

Quest'anno ricorre il 30esimo anniversario delle stragi di mafia che hanno cambiato la storia del nostro Paese. Tante le iniziative in questi giorni per ricordare la strage di Capaci dove persero la vita Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani insieme a Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo.

A Firenze proprio a 30 anni dagli attentati che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino il Presidente del Consiglio comunale, unitamente al Consiglio comunale Luca Milani, con la vice sindaca Alessia Bettini, le assessore Benedetta Albanese e Sara Funaro, gli assessori Cosimo Guccione e Stefano Giorgetti hanno onorato la loro memoria con una cerimonia, col Gonfalone del Comune di Firenze, presso la lapide intitolata ai giudici Falcone e Borsellino ed agli agenti della scorta situata nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio.

Alla cerimonia hanno partecipato Giuseppe Creazzo (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze), don Andrea Bigalli (Referente Regionale Libera Toscana) e Giuseppe Quattrocchi, già Capo della Procura di Firenze.

Il 21 maggio scorso, in occasione del concerto organizzato dal Comune di Firenze sull' Arengario di Palazzo Vecchio dal titolo "Non li avete uccisi, loro sono i nostri semi!", è intervenuto anche il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma e il sopravvissuto alla strage ex Ispettore Capo in quiescenza, Medaglia d'Oro Valor Civile, Angelo Corbo.

Un'iniziativa importante, per ricordare il sacrificio estremo della vita di quei rappresentanti dello Stato, ma anche per ricordare il percorso civile e legale che è scaturito da quel tragico 23 maggio 1992.

E alle 9.30 di oggi 23 maggio, nell’Oratorio di San Michele Arcangelo della Questura di Firenze, il Cappellano Provinciale, alla presenza del Questore della provincia di Firenze e dei Dirigenti della Polizia di Stato, ha celebrato una messa in loro memoria.

Oggi come allora, il loro esempio orienta le forze di Polizia.

ALTRE INIZIATIVE IN TOSCANA - "Il modo migliore per vivere la giornata di oggi e onorare il ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti i caduti sotto i colpi della mafia, è quello di dar vita ad un simbolico passaggio di testimone: perché siano i ragazzi che non hanno vissuto quel giorno di trent’anni fa a raccogliere l’impegno contro la mafia e diventare amplificatori della lotta all’illegalità, protagonisti attivi nel contrasto alla criminalità organizzata".

Questo il messaggio che il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo rivolge agli studenti degli istituti comprensivi ‘Sacchetti’ e ‘Buonarroti’, dell’IT ‘Cattaneo’ e del Liceo ‘Marconi’, riuniti stamattina nell’Auditorium Crédit Agricol di San Miniato (Pisa). Il presidente interviene a trent’anni dall’attentato che causò la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, degli uomini della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, all’iniziativa ‘Dobbiamo esserne Capaci’, realizzata dal Comune di San Miniato, in collaborazione con il Teatrino dei Fondi e Crédit Agricole, con il patrocinio della Regione Toscana.

Si reca anche a Pisa, al giardino Falcone e Borsellino, di fronte alla lapide in memoria delle vittime delle stragi di mafia di Capaci e Via d'Amelio. per portare, nella giornata della legalità, l’omaggio di tutto il Consiglio regionale della Toscana.

All’iniziativa di San Miniato sono intervenuti anche Antonio Mariotti, magistrato della Procura di Lucca; Maria Taddei, politica ed ex senatrice; Don Armando Zappolini dell’associazione Libera e Claudio Fiore, nipote del Giudice Paolo Borsellino. Nel ruolo di moderatore, il giornalista della Tgr Rai toscana, Andrea Marotta.

In 10 anni il Progetto Giovani Sentinelle della Legalità della Fondazione Antonino Caponnetto ha coinvolto 130.000 studenti delle scuole italiane e sono stati ancora gli studenti (1.500) i protagonisti dell’iniziativa in Programma a Suvignano oggi.

“A Suvignano - dichiara Salvatore Calleri presidente della Fondazione - perché quella tenuta è fra i più è grandi sequestri dei beni della mafia fatto in Italia, e il primo sequestro di quel bene venne fatto proprio da Falcone”.“Una iniziativa -aggiunge- che coinvolge i ragazzi, una iniziativa nuova, diversa dal solito che rende dinamico il ricordo di Falcone e Borsellino senza dimenticare ovviamente la strage di Via dei Georgofili”.

CONSIGLIERI - Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, nella commemorazione dei 30 anni dalla strage di Capaci si esprime così:

“A 30 anni di distanza oggi il ricordo vivo, indelebile, di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, il dolore mai sopito, una ferita sempre aperta per il paese intero. La memoria, necessaria e sempre presente, deve accompagnare un’attenzione altissima e un impegno ancora forte nella lotta alla mafia. Oggi come allora il pensiero va a chi ogni giorno è in prima linea per difendere la legalità, la magistratura, le forze dell’Ordine. Oggi come allora il sacrificio di questi servitori dello Stato ci deve imporre di non smettere mai di combattere la Mafia. Oggi come allora la vicenda umana e l’esempio di queste vite spezzate deve essere stella polare del nostro agire quotidiano. Oggi come allora risuona il grido dei giovani di Palermo, ‘non li avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe’”.

"Giovanni Falcone ha dedicato e sacrificato la sua vita per salvaguardare la legalità dalla mafia e le sue parole vibrano ancora dentro di noi che guardiamo a Falcone come un eroe del nostro tempo": lo dichiara Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento nel trentennale della strage di Capaci dove morirono il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani."Quella a cui appartengo è la generazione 'Falcone e Borsellino' - ha continuato il consigliere - per questo non potremo mai dimenticare i magistrati ed eroici servitori dello Stato, caduti per difendere la legge, affermare la giustizia e preservare la civile convivenza.

La strage di Capaci ha inciso in maniera indelebile un profondo solco nelle nostre coscienze. Siamo e rimarremo sempre a fianco di chi combatte questa piaga sociale che inquina il nostro Paese e chiediamo alla politica di inaugurare una nuova stagione che rimetta davvero al centro la lotta alla mafia, anche e soprattutto in Toscana dove la criminalità organizzata dilaga.Per la tutela della legalità nel nostro territorio ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, dall'amministrazione alla politica, dalla stampa al cittadino oltre alle forze dell'ordine e agli organi giudiziari"."Il ricordo è il primo passo nella lotta contro la mafia e per questo a nome di Forza Italia partecipo oggi al cordoglio collettivo con il cuore ricolmo di gratitudine", conclude Gandola.

PALERMO - Anche Firenze oggi sul palco delle celebrazioni in occasione del 30esimo anniversario della strage di Capaci. L’assessore alla cultura della memoria e della legalità Alessandro Martini ha rappresentato l’Amministrazione invitata insieme a quella di Milano, città gemellate per quelle stragi mafiose degli anni ‘90 che hanno segnato profondamente la storia del nostro paese.

“È stato davvero emozionante oltre che un grande onore oggi rappresentare il Comune di Firenze alle celebrazioni per il 30esimo anniversario della strage di Capaci a Palermo – dichiara l’assessore Martini -. Sul palco speciale allestito al Foro Italico sono intervenute le più alte cariche dello Stato a iniziare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel mio intervento ho voluto ribadire il legame tra la nostra città e Palermo. Un legame forgiato dalle stragi l’Italia tra il 1992 e il 1993, dagli attentati in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino e le loro scorte e dalla bomba dei Georgofili, ma anche da una figura come quella di Antonino Caponnetto.

Il magistrato che guidò il pool antimafia con gli stessi Falcone e Borsellino e che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Firenze. L’anno prossimo celebreremo il 30esesimo anniversario della strage dei Georgofili, ma anche quest’anno non mancheremo di ricordare e far memoria viva di questo drammatico evento della nostra storia e per ribadire l’importanza di trasmettere i lavori come la legalità, la giustizia, la libertà su cui si basano le democrazie”.

L’assessore nel pomeriggio parteciperà anche alla celebrazione sul luogo dell’attentato, sullo svincolo di Capaci dell’Autostrada A29. 

FIRENZE ORE 17,57 - Anche Firenze ha aderito alla campagna dell’Anci per ricordare il trentesimo anniversario della strage di Capaci ed esattamente alle 17.57 il sindaco Dario Nardella, il Consiglio comunale e gli assessori si sono ritrovati sull’Arengario di Palazzo Vecchio per un minuto di raccoglimento.“Abbiamo reso omaggio alla memoria di Giovanni Falcone - ha detto il sindaco Nardella -, un grande italiano, un grande uomo e un grande magistrato e abbiamo pianto insieme al resto delle città italiane, ricordando la sua scomparsa, quella di sua moglie e della sua scorta.

Falcone diceva spesso che la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un inizio e una fine”. “In questi anni lo Stato ha inferto colpi durissimi alla mafia - ha continuato -, risalendo quasi sempre ai responsabili di quei terribili attentati che funestarono il nostro Paese tra il 1992 e il 1993, ma è ancora presto per poter affermare di aver cancellato Cosa nostra e le altre mafie dal nostro Paese”. “Purtroppo, la criminalità organizzata si trasforma e si adatta alle epoche e alle esigenze - ha proseguito il sindaco -.

Oggi non si manifesta come allora con episodi cruenti, ma continua a perpetrare crimini. Dobbiamo tenere alta l’attenzione, altrimenti queste cerimonie di ricordo non serviranno a nulla”. “Se vogliamo onorare davvero Giovanni Falcone, Paolo Borsellino - ha concluso Nardella - e tutti gli uomini servitori delle Istituzioni che hanno perso la vita per combattere la mafia dobbiamo essere all’altezza del loro coraggio e della loro tenacia e della loro caparbietà”.

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