Firenze: è ancora emergenza caldo

Continuano le temperature elevate. Lunedì previsto l’arrivo di una perturbazione con possibili temporali. Siccità e agricoltura: Remaschi annuncia interventi per far fronte ai cambiamenti climatici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2015 21:40
Firenze: è ancora emergenza caldo

Ancora caldo a Firenze. La Protezione civile del Comune conferma per oggi e domani il codice rosso per le alte temperature che persistono in città. Con oggi sono quattro i giorni critici per il caldo, con disagio anche nelle ore notturne e temperature elevate (fino a 38 gradi). Secondo le previsioni dei Lamma il caldo continuerà fino a domenica, mentre lunedì dovrebbe arrivare una perturbazione con tempo instabile, possibilità di temporali e lieve calo delle temperature. Si rinnovano quindi i consigli per la popolazione, non solo anziani, bambini e soggetti fragili, che sono a disposizione sul sito della Protezione civile.

Tra questi evitare, se possibile, l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria tra le 12 e le 18; evitare di bere bevande alcoliche, consumare pasti leggeri e mangiare frutta e verdura fresche (alcolici e pasti pesanti aumentano infatti la produzione di calore all’interno del corpo); fare bagni e docce d’acqua tiepida; indossare vestiti leggeri e comodi in fibre naturali; provvedere a schermare i vetri delle finestre con strutture come persiane, veneziane o almeno tende; accertarsi delle condizioni di salute e offrire aiuto a parenti, vicini ed amici che vivono soli; bere molta acqua: gli anziani devono bere anche in assenza di stimolo della sete; soggiornare anche solo per alcune ore in luoghi climatizzati per ridurre l’esposizione alle alte temperature.

Un pacchetto di interventi per consentire all'agricoltura toscana di fronteggiare in maniera più strutturale i cambiamenti climatici. Li ha annunciati oggi l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi rispondendo alle sollecitazioni giunte dalle associazioni di categoria. Queste ultime da una parte hanno trasmesso all'assessore la forte preoccupazione per i raccolti a causa della siccità di questi mesi, dall'altra anche il bisogno di un impegno a tutto tondo delle istituzioni di fronte alla frequenza sempre maggiore di situazioni meteorologiche estreme, capaci di mettere alle corde il settore.

"Non è più possibile reagire a questi eventi facendo leva sulla loro eccezionalità – ha esordito l'assessore - Occorre piuttosto avviare un percorso per garantire agli agricoltori un quadro di aiuti e di strumenti certi, da poter attivare di fronte a fenomeni che possono avere anche segni opposti, basti pensare alle ultime due estati, enormemente piovosa quella del 2014, aridissima quella del 2015". "Il primo fronte da aprire – prosegue l'assessore - è quello delle assicurazioni. Faremo un intervento in sede istituzionale presso le compagnie private per verificare la fattibilità di una copertura ad hoc contro i cambiamenti climatici: la presenza di una garanzia assicurativa è un requisito previsto obbligatoria mente per legge; sul mercato però non si trovano strumenti adatti a queste esigenze.

Ed è quindi questa la prima, decisiva barriera per arginare situazioni come quella di quest'anno. A seguire ci sono poi altri strumenti più specifici, necessari all'agricoltore per la sua opera quotidiana: in questi giorni, per esempio, ci stiamo attivando per fare avere agli agricoltori dotazioni straordinarie di gasolio necessario per alimentare i mezzi irrigui. E altre misure di questo tipo valuteremo insieme alle parti sociali per avere rapidamente un quadro dei bisogni a cui corrisponda un adeguato quadro di azioni".

Remaschi preannuncia tempestiche brevi per la predisposizione di questo quadro di azioni, anche perché la situazione complessiva è sempre più critica: la siccità di quest'estate sta procurando danni molto gravi all'agricoltura toscana. Risultano fortemente compromessi i seminativi (mais e girasole in primis) e notevoli difficoltà riguardano le coltivazioni di patate; inoltre si prevede un calo della produzione di olio e, in alcune aree, di quella di vino. Nè stanno meglio gli allevatori: la lunga fase di calore sta causando unna significativa diminuzione della produzione di latte.

"In passato – prosegue Remaschi - di fronte a un quadro simile si sarebbe usata la parola emergenza. E in effetti è un termine che raffigura bene la situazione ma che è sempre meno adatto: queste emergenze sono ormai una costante e dobbiamo essere in grado di arrivarci con risposte già pronte come ha giustamente evidenziato nei giorni scorsi il presidente Enrico Rossi. Raccolgo perciò volentieri l'appello delle associazioni di categoria e mi impegnerò da subito per la costruzione di questo profilo di azioni che, in sede preventiva, possano sostenere e alleviare l'agricoltore e la sua impresa".

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