Firenze al top per l'imposta di soggiorno

Ma non ferma il boom di richieste dal Regno Unito per case di lusso:+ 30% in un anno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 Agosto 2025 19:26
Firenze al top per l'imposta di soggiorno

76,9 milioni è quanto il Comune di Firenze ha incassato - 2024 - dall’imposta di soggiorno, il 10% in più rispetto all’anno prima. L'elaborazione del Centro studi enti locali su dati Mef, Banca d'Italia e Istat ci fa sapere che è la prima città in Italia (Roma esclusa perché ha un diverso sistema di conteggio, seguita da Milano e Venezia.

Eppure nel primo semestre del 2025 le richieste immobiliari da parte di acquirenti internazionali nella zona di Firenze hanno fatto segnare una crescita decisa.

A evidenziarlo è Carratelli Holding, realtà attiva nel real estate di fascia alta con sedi a Firenze, Roma, Grosseto e Montepulciano, che rileva un aumento del 30% delle richieste dal Regno Unito e un’espansione significativa del mercato statunitense, sempre più interessato a investire nel capoluogo toscano.

Approfondimenti

Nel segmento luxury, le richieste provenienti dal Regno Unito hanno già eguagliato in sei mesi i volumi registrati in tutto il 2024, facendo stimare un incremento del 50% entro la fine dell’anno. Anche sulla piattaforma James Edition si registra un aumento della quota Uk rispetto al totale con un + 20% di crescita relativa.

Si conferma parallelamente la crescita dell’interesse da investitori statunitensi. Un trend trasversale che coinvolge più canali e che, secondo Carratelli, è spinto da tre fattori principali: l’incertezza politica ed economica interna agli Usa, l’attrattiva del lifestyle italiano e un cambio euro-dollaro favorevole, che rende l’Italia una meta accessibile e strategica per chi cerca stabilità, bellezza e valore nel tempo.

“Gli investitori Usa rappresentano oggi una fascia in forte espansione - sottolinea Gabriele Carratelli, fondatore della holding - con una capacità di spesa medio-alta e una visione patrimoniale sempre più strutturata. Cercano proprietà che siano insieme rifugio e investimento, bellezza e solidità”.

Il range di budget più dinamico è quello compreso tra 1,5 e 4 milioni di euro, considerato ideale per immobili di qualità in zone centrali o semi-centrali, con un buon equilibrio tra valore e potenziale di rivalutazione. Le richieste sopra i 4 milioni sono più rarefatte ma molto qualificate, spesso legate a trattative riservate su immobili di altissimo livello. La fascia tra gli 80.000 e i 500.000 euro è meno rappresentata, mentre cresce la domanda nella fascia medio-alta, spinta da una clientela sempre più informata e selettiva.

Per quanto riguarda le zone di maggiore interesse, Firenze conferma il suo primato per investimenti nel centro storico, apprezzato per il suo mix unico di arte e prestigio urbano. In parallelo crescono le richieste per soluzioni indipendenti fuori dal centro e, soprattutto, per proprietà collinari entro un’ora dalla città, in zone come San Gimignano, Volterra e l’area del Chianti. Qui si cercano casali, ville e residenze immerse nel verde, ideali per un cambio di vita, una seconda casa o un investimento a lungo termine.

“Chi sceglie Firenze oggi ha un progetto chiaro - conclude Carratelli -. Non si tratta solo di acquistare un immobile, ma di inserirsi in un contesto riconoscibile, con una forte identità culturale, un’elevata qualità della vita e un valore che dura nel tempo. La nostra attività si concentra proprio su questo: individuare le opportunità giuste, accompagnare il cliente nelle scelte, e trasformare un acquisto in un’esperienza concreta di radicamento e bellezza”.

Carratelli Holding è un gruppo attivo nel settore del real estate di fascia alta, con sedi a Firenze, Roma, Grosseto e Montepulciano. Specializzato nella compravendita di immobili storici, dimore di pregio e casali esclusivi, il gruppo opera con un approccio tailor made, affiancando i propri clienti internazionali in tutte le fasi dell’investimento, anche attraverso una rete di consulenti fiscali, legali e tecnici altamente qualificati.

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