Ex GKN: senza piano industriale poche garanzie sul reddito

Oggi incontro al Ministero del lavoro. Ficco-Marerazzi (Uilm-UIL): “Occorre chiarezza”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 dicembre 2022 14:11
Ex GKN: senza piano industriale poche garanzie sul reddito

Firenze, 30 dicembre 2022- Si è svolto oggi al tavolo del ministero dello sviluppo economico l’incontro riguardante l’esame congiunto per la richiesta di CIG straordinaria prevista dalla normativa sugli ammortizzatori sociali.

Un incontro dove appare evidente come questa vertenza si stia avviluppando su se stessa e dove l’azienda QF, quella nelle mani dell’ex advisor Borgomeo, non riesce a fornire le garanzie industriali necessarie a formalizzare un accordo sugli ammortizzatori sociali, che oggi non vengono nemmeno più anticipati ai lavoratori dall’azienda.

“L'incontro di oggi convocato dal Ministero dal Lavoro non ha portato nessuna novità alla soluzione della complicata vertenza. Qf continua a ribadire che lo stallo del processo di reindustrializzazione è dovuto alla mancanza di agibilità dello stabilimento ‒ nonostante sia stata smentita dalle visite dei tecnici della Regione ‒ e a chiedere la copertura retroattiva della cassa integrazione. Nei vari incontri tenuti al Mise tutte le parti hanno preso atto che il progetto presentato da Qf è di fatto impraticabile per responsabilità aziendale. Oggi avremmo voluto discutere del futuro industriale dello stabilimento e del pagamento dei salari dei lavoratori, ragione per la quale la Fiom non ha firmato il verbale di una procedura contestata nei modi e nei contenuti.

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È necessario che il confronto venga riportato al Mimit con la presenza della Regione Toscana e del Comune di Firenze, che hanno avviato attività di ricerca di nuovi soggetti industriali e di verifica dei progetti presentati al Comitato di proposta e verifica lo scorso 20 dicembre.Inoltre continua ad aleggiare sulla vertenza un possibile ruolo di una società pubblica, rispetto al quale ad oggi non ci sono state comunicazioni formali e chiediamo venga fatta chiarezza. L'accordo quadro sottoscritto al Mise il 19 gennaio, non rispettato da Qf, è l'elemento di garanzia da cui ripartire, ma vanno rimossi gli atteggiamenti messi in campo dall'azienda per drammatizzare la situazione, a partire dal mancato pagamento degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori” dichiara in una nota Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale.

“Alla QF, come noto impegnata nella reindustrializzazione del sito ex GKN di Firenze, poniamo due questioni preliminari a qualsiasi possibilità di accordo: chiarezza sulle prospettive industriali e garanzie sul reddito dei lavoratori”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Davide Materazzi, segretario della Uil Toscana con delega all’industria, dopo l’incontro di stamane presieduto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

“Ci è stato ufficializzato - riferiscono Ficco e Materazzi - che l’INPS ha respinto la domanda di CIGO di QF per il 2022, prospettando tuttavia la possibilità di richiedere da parte della stessa azienda la CIGS. Come sindacato abbiamo valutato che non ci sono le condizioni per addivenire ad alcun accordo con QF in mancanza sia di prospettive industriali sia di garanzie sulla continuità del reddito dei lavoratori”.

“Per quanto concerne le prospettive, si è fatto cenno - argomentano Ficco e Materazzi - al possibile interessamento di una società pubblica o che collabora col pubblico, ma si è rimasti assolutamente generici, così come generica è stata l’apertura di QF ad accogliere nuovi soggetti nella compagine azionaria o nel sito. Sulla urgentissima questione del reddito dei lavoratori, invece, non ci è stato prospettato alcun ammortizzatore capace di andare oltre il 31 gennaio 2022 e dunque di dare copertura per il prossimo anno”.

“Esortiamo QF - concludono Ficco e Materazzi -ad avanzare richiesta di cassa integrazione secondo quanto indicatogli dall’INPS, di pagare tutte le spettanze dei lavoratori arretrate e in corso di maturazione. Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy chiediamo di convocare al più presto un tavolo per verificare l’effettivo interessamento di nuovi soggetti. Ad azienda e istituzioni infine poniamo la questione di tutelare il reddito dei lavoratori nei prossimi mesi. In mancanza di copertura adiremo naturalmente le vie legali per pretendere il pagamento di ogni spettanza”.

USB a questo tavolo ha posto la necessità di avere la massima chiarezza sul percorso in atto, che sembra non avere oggi più alcuna direzione: “Borgomeo sembra essere in balia degli eventi, continua a rivendicare l’agibilità dello stabilimento senza però offrire elementi di sostanza per far avanzare la discussione, si dice pronto a condividere anche il progetto di condominio industriale basandosi evidentemente su quanto pervenutogli dalla discussione del comitato di proposta e verifica che a sua volta ha presentato – con il riscontro positivo della regione Toscana – una serie di indicazioni su possibili percorsi di re-industrializzazione attraverso lo strumento del consorzio industriale”.

QF al tavolo odierno ha dichiarato di essere orientata a garantire uno spazio a questa discussione, anche perché intravede in questo, una possibilità di accedere all'ammortizzatore sociale richiesto.

Presente anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che dichiarando che ad oggi l’unico progetto industriale concreto è quello di Borgomeo, rimette nelle mani dell’imprenditore l’onere di indicare ad un prossimo tavolo elementi concreti che possono dare gambe anche ad un intervento di Invitalia attraverso il suo fondo di salvaguardia.

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