Digital Skills e tecnici qualificati

Queste le maggiori necessità dell’industria del Tessile, Abbigliamento, Pelle e Calzatura del prossimo futuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2022 14:30
Digital Skills e tecnici qualificati

60 partecipanti in presenza, 377 in diretta streaming con collegamenti da Portogallo, Francia, Belgio, Spagna, Romania, Germania, Polonia, Grecia, Svezia, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile, Paesi Bassi, Russia, Ucraina, UK, Armenia, Sud-Africa. Fra questi circa 70 istituti scolastici superiori ad indirizzo moda che hanno partecipato con gli studenti, per un totale di oltre 2000 persone che hanno assistito all’evento.

Pitti Immagine e Centro Firenze per la Moda hanno dimostrato grande sensibilità ai temi del progetto Erasmus + Skills4Smart TCLF 2030. L’evento è stato organizzato dai partners italiani del progetto, in particolare PIN-Polo Universitario di Prato e Politecnico Calzaturiero, ed ha visto il grande supporto di Confindustria Moda e del suo comitato Education. Oggetto dell’evento le innovazioni, gli scenari, le strategie e competenze nel settore manifatturiero della moda: tessile-abbigliamento-pelle-calzatura.

Forte per l’Europa il tema della formazione dei giovani, del reskilling e upskilling dei lavoratori, come richiamato dalle tre rappresentanti delle associazioni europee di categoria: Dirk Vantyghem, Direttore generale Euratex (tessile-abbigliamento), Carmen Arias Castellano, Segretario generale CEC (calzaturiero) e Cotance (concia) che hanno dato avvio all’evento.

Daniela Toccafondi, Presidente del PIN di Prato, ha coordinato la prima sessione dell’evento dove Katarzyna Sulisz, Policy officer Euratex, ha inquadrato i principali problemi del settore tessile-abbigliamento-pelle-calzatura affrontati da Skills4smart TCLF 2030. Nel 2020, il 36% della forza lavoro nell’industria moda aveva un’età superiore ai 50 anni, con un incremento di due punti percentuali rispetto al 2019. Il 61% delle imprese necessiteranno di competenze digitali, il 40% delle imprese di green skills. Ancora: 600.000 le previsioni di fuoriuscita in Europa di lavoratori dal settore che dovranno essere sostituiti. Una preoccupazione per il comparto del tessile-abbigliamento-pelle-calzatura europeo ma soprattutto per l’Italia, dato che è il paese con il più alto numero di lavoratori (circa 410.000), seguita da Romania (quasi 300.000), Polonia (quasi 200.000) e Portogallo (circa 180.000).

Il progetto ha elaborato i possibili scenari del futuro del settore in modo da sviluppare strategie locali, nazionali ed europee. Ne è scaturito che in breve tempo occorre sostenere il comparto con strategie ed azioni efficaci: l'istruzione, la formazione tecnica professionale e la formazione post diploma sono stati temi al centro del dibattito. “La filiera moda deve essere messa al centro e seguire nuovi schemi” ha sostenuto il presidente di Herno e di Pitti Immagine, Claudio Marenzi, durante la tavola rotonda monitorata da Federico Brugnoli di Spin 360. “Il Made in Italy manterrà il suo vantaggio competitivo solo attraverso le competenze dei nostri maestri artigiani e le abilità digitali dei ragazzi” ha ribadito Bruno Coterno, CEO di Nice Footwear.

Per il comparto conciario, Graziano Balducci, CEO Conceria Antiba e presidente della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti e Vice-Presidente di UNIC-Concerie Italiane evidenza come “L’industria conciaria fattura 5 miliardi di euro ma con i prodotti di pelle facciamo 100 miliardi di euro di prodotti finiti in pelle. La sostenibilità è priorità: stiamo utilizzando prodotti chimici bio, processi che riducono l’uso dell’acqua. Abbiamo un progetto molto ambizioso, “impatto zero”, che proprio va in questo senso.”

Maurizio Sarti, CEO Faliero Sarti e presidente sezione moda di Confindustria Toscana Nord punta sulla sostenibilità che fa parte della tradizione italiana e richiama la necessità di re-interpretarla alla luce delle nuove tecnologie: “dobbiamo difendere il nostro heritage, valorizzare il “bello” che però va abbinato ad innovazione, nuove competenze. Fondamentale la formazione e attrarre i giovani. Le nuove tecnologie vanno integrate con la tradizione”.

Un ruolo importante è attribuito ai policy maker che durante i lavori hanno dato garanzia di continuità nell’impegno per adeguare le politiche formative di settore. Cristina Grieco, consigliera del Ministero dell’Istruzione ha richiamato il protocollo con Confindustria Moda siglato dal Ministro Patrizio Bianchi, rinnovato a novembre scorso, in cui è prevista “una collaborazione completa a fare sinergia fra scuole, enti di formazione e imprese, con l'obiettivo di garantire una buona occupabilità ed occupazione ai giovani. Va trovato un equilibrio fra una formazione teorica ed applicativa”.

La Regione Toscana punta molto alla collaborazione con i singoli territori per lo sviluppo delle competenze che risponda alle esigenze dei distretti. L'esempio virtuoso del territorio pratese ne è un esempio. Con il “Patto locale per lo sviluppo e il potenziamento delle competenze” siglato fra Regione e Comune di Prato ed altri attori del mondo delle imprese e del lavoro, si consente un coordinamento ed un presidio territoriale importante e coerente con gli indirizzi europei dell’European Pact of Skills. “Siamo in un momento di grandi opportunità con i fondi del PNRR e le risorse del nuovo settennato dei fondi europei. Oggi formazione e politiche attive del lavoro sono tornate al centro del dibattito politico istituzionale.”

A sostegno delle sistema formativo, nella seconda sezione dell’evento, coordinata da Alessandro De Rosa, Responsabile Alta Formazione del PIN di Prato, sono stati presentati gli strumenti sviluppati dal progetto europeo “S4TCLF – Skills 4 Smart TCLF Industries 2030”. È stato presentato da Christian Baio, project manager di Spin 360, l’“European Fashion Campus”, un portale che permette di accedere ad informazioni utili per il mondo dell'istruzione e formazione, di condividere informazioni sul settore e creare network.

Alice Marcato, project manager del Politecnico Calzaturiero, ha poi presentato la piattaforma e-learning con gli otto percorsi formativi sviluppati intorno ai profili professionali che, secondo l’analisi dei fabbisogni svolta all’interno del progetto europeo, avranno un maggiore sviluppo nei prossimi anni: Esperto delle tecnologie tessili, Modellista CAD per l'abbigliamento, Esperto delle tecnologie della pelle, Modellista CAD 3D di calzature, Esperto della sostenibilità, Manager della Supply Chain, Esperto del Digital Marketing, Analista dei tempi di processo e produzione. Un grande database di contenuti didattici (51 unità didattiche, 213 video), per orientare e formare giovani e aggiornare occupati ma anche per curvare percorsi di istruzione.

Confindustria Moda ha supportato l'organizzazione dell’evento sottolineando l’impegno che da anni sta portando avanti il Comitato Education. Paolo Bastianello, presidente del Comitato, ha sottolineato che le figure tecniche sono le più difficili da trovare; bisogna maggiormente coinvolgere i docenti delle scuole, migliorare il sistema di orientamento, accrescere le iscrizioni nei percorsi di istruzione e formazione professionale e, prioritaria, la formazione dei formatori. I risultati maggiori si vedono quando viene coinvolta l’impresa, perché dinamica, più reattiva e a conoscenza dei cambiamenti.

L'impresa deve avere un ruolo importante nei processi formativi e lo dimostrano i risultati dei percorsi ITS specializzati nel settore moda gestiti dalle 8 fondazioni presenti in Italia (in Piemonte, Veneto, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Campania, Marche). Il modello formativo è stato presentato da Antonella Vitiello, direttrice generale della Fondazione Mita di Scandicci, che ha sottolineato come il punto di forza di tale segmento formativo della durata di due anni di percorso sia rappresentato dalla forte presenza di docenti provenienti dal mondo del lavoro, imprenditori, da attività pratiche in laboratorio ed in azienda, nonché da uno stage della durata di 600 ore.

A conclusione dell'evento è stato proiettato un video-documentario dal titolo “Inside the Fashion Industry” realizzato dal regista Tommaso Santi nelle manifatture europee e destinato a larga diffusione per informare i giovani delle potenzialità e delle iper-specializzazioni richieste dal mondo della moda. Il video può essere richiesto direttamente ai partner di progetto.

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