MPS: Davide Rossi aveva un incarico al Ministero dell’Interno?

Il deputato Gelli (Pd) sollecita la risposta del Ministero all’interrogazione presentata un anno fa. Continuano le audizioni in commissione regionale d’inchiesta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2015 23:07
MPS: Davide Rossi aveva un incarico al Ministero dell’Interno?

“Serve fare chiarezza il prima possibile su una drammatica vicenda che presenta ancora troppi quesiti. Il Governo ci dica quali iniziative intende assumere per verificare se, quanto riferito nella trasmissione televisiva “Report” un anno fa, corrisponde al vero e cioè se Davide Rossi, ex capo comunicazione dell’istituto di credito, deceduto per presunto suicidio il 6 marzo 2013, era titolare di un incarico, con ufficio, e a quale titolo, presso il Ministero dell'interno.” Lo chiede con una nuova interrogazione parlamentare Federico Gelli deputato del Pd eletto in Toscana.

“Lo scorso anno, esattamente il 29 novembre, – ha ricordato Gelli – avevo già presentato una prima interrogazione in cui chiedevo le stesse cose. Da allora non è ancora giunta alcuna risposta e oggi, anche alla luce della decisione da parte del procuratore della Repubblica di Firenze Salvatore Vitello di riaprire le indagini sulla morte di Rossi, mi sembra quanto mai urgente e doveroso sollecitare un intervento del Governo– ha concluso il parlamentare - per fare luce su una vicenda dai tratti inquietanti che presenta troppe zone d’ombra”.

Continuano a ritmo serrato le audizioni nella commissione d’inchiesta “In merito alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e alla Banca Monte dei Paschi di Siena e ai rapporti con la Regione Toscana”, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5S). Nella seduta di oggi, giovedì 19 novembre, sono stati ascoltati Maria Alberta Cambi presidente associazione Buongoverno Mps, Norberto Sestigiani ex dirigente Banca Mps, Gabriele Corradi ex candidato sindaco di Siena e Fabio Ceccherini ex presidente della Provincia. “Sono rimasto particolarmente colpito, e con me anche gli altri commissari, da alcune dichiarazioni sulle quali è evidente dovremo tornare” ha dichiarato il presidente Giannarelli a conclusione dei lavori.

Tra queste quella di Corradi che cita la lettera di Botin agli azionisti, che il presidente Giannarelli vorrebbe acquisire, “nella quale scrive di essere riuscito a vendere una banca ciofeca al Monte dei Paschi che l’ha pagata più del suo valore”, ma anche “aver appreso che l’ex sindaco Ceccuzzi fosse un dominus, fatto fuori da Alberto Monaci per riscattare il fratello non più eletto nel consiglio di amministrazione della Banca”. Altra dichiarazione ritenuta interessante è stata quella sull’operazione immobiliare Casaforte, ben raccontata da Sestigiani, dalla quale “emerge un ulteriore dissipamento delle risorse della banca” ha commentato Giannarelli.

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