Da Alcatraz a Pianosa, vacanze in carcere in Toscana?

Un sorprendente reportage dell'autorevole network americano CNN fa discutere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2014 17:24
Da Alcatraz a Pianosa, vacanze in carcere in Toscana?

 Per secoli l’Italia ha ospitato i suoi detenuti e nemici politici su alcune delle miriadi di piccole isole che punteggiano le suo magnifiche coste. Anche se un tempo imprigionavano alcuni fra i criminali più ricercati del paese, queste isole sono ora fra le più ricercate destinazioni di vacanza”. Non è la trama di un nuovo reality televisivo e neanche un ironico commento sulle condizione delle nostre carceri, ma l’incipit di un sorprendente reportage del più autorevole network americano, la CNN. Firmato da Silvia Marchetti, lo speciale va decisamente contro corrente consigliando agli americani un’estate fuori dal comune.

Dalla Toscana alla Sicilia, passando per Lazio e Sardegna, ce n’è per tutti i gusti ma con un comune denominatore:grazie alla loro posizione e al fatto che i loro ospiti erano un deterrente per i turisti, queste ex-carceri sono in gran parte incontaminate. I turisti sono pochi, le spiagge, la flora e la fauna abbondanti.” In questo contesto, è la Toscana a fare la parte del leone con quattro gioielli come Montecristo, Capraia, Pianosa e Gorgona, ultima isola carcere rimasta attiva in Italia.Ricoperta dalla tipica vegetazione Mediterranea – prosegue la Marchetti – ha la caratteristica che i detenuti lavorano nei vigneti e producono vino per la famosa cantina dei Frescobaldi, ma anche formaggio, biscotti a pasta.

Antiche torri e fortezze offrono una vista spettacolare. L’isola fa parte del santuario dei cetacei è quindi perfetta per vedere balene e delfini. Da poco aperta ad un turismo selezionato e limitato con particolari procedure e tempistiche burocratiche.” Proseguendo in questo viaggio, si incontra “L’isola che ha ispirato il romanzo di Alexander Dumas “Il conte di Monte Cristo”: un gioiello dell’arcipelago toscano che divenne una colonia penale nel 19esimo secolo per poi diventare riserva di caccia per i reali italiani.

Selvaggia e incontaminata a tal punto da essere designata come bioriserva dall’UE.” Le carceri di Pianosa e Capraia sono state chiuse tra il 1986 e il 1988 ma sono ancora vive nell’immaginario collettivo: “la prima, che ospitò alcuni fra i più pericolosi mafiosi italiani, è nota come “l’isola del Diavolo” e può essere visitata in bicicletta, a piedi o a cavallo. La seconda accoglie ancora una serie di spettrali costruzioni che sono diventate attrazioni.

L’isola è un parco marino protetto che la rende una delle principali destinazioni per i sub.” Toscana ma non solo. Le isole laziali si rivelarono particolarmente adatte all’esilio. Santo Stefano – spiega la CNN – è una roccia nera che spunta dalle acque del mare e sormontata da una prigione costruita dai Borboni di Spagna nel 1700. Migliaia di nemici della corona e in seguito di anti-fascisti sono morti qui.

Uno dei padri fondatori e presidente italiano, il socialista Sandro Pertini, venne esiliato qui da Benito Mussolini.” Sempre il Duce utilizzò Ventotene, “una colonia penale fin dai tempi dei romani, per imprigionare molti dei suoi oppositori, fra i quali Altiero Spinelli, considerate uno dei padri dell’UE. Le antiche prigioni sono diventate oggi case vacanza.” Ironia della sorte, lo stesso Mussolini sarà tenuto prigioniero per alcune settimane proprio su un’isola, Ponza, “una delle più belle isole del Mediterraneo che è oggi una destinazione d’elite dove i vacanzieri romani si mischiano con VIP e calciatori.”

Se si parla di isole, non possono certo mancare Sicilia e Sardegna. “Conosciuta come la Perla Nera del Mediterraneo, Pantelleria è un’ isola vulcanica dove si respirano i profumi e i sapori della Tunisia e che è stato un centro strategico per commerciati Fenici e Romani e venne poi occupata dagli spagnoli che stabilirono qui una colonia penale. Tra le attrazioni i dammusi, le antiche abitazioni a forma di cono ma anche geysers, fonti calde e l’arco dell’Elefante, una roccia che si tuffa nel mare cristallino.

Per gli amanti del vino l’isola produce il Passito un vino dal colore ambrato noto come l’oro di Pantelleria.” Completamente opposta èFavignana, “dove vennero mandati migliaia di prigionieri libici e che è quasi totalmente spoglia, con le sue profonde caverne di roccia calcarea.” In chiusura di questa sorta di tour, l’isola dell’ Asinara, in Sardegna “che da colonia penale si è trasformata in un parco protetto abitato da più di 650 specie animali.” (http://edition.cnn.com/2014/07/22/travel/italy-prison-islands/)

Insomma, da luoghi da cui non si poteva fuggire a paradisi da cui non si vorrebbe più scappare?

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