Consorzio del Vino Chianti: “Nutriscore attacca il nostro mondo"

E insieme a quello del Nobile di Montepulciano chiede che gli europarlamentari italiani si mobilitino

Redazione Nove da Firenze
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07 febbraio 2022 21:27
Consorzio del Vino Chianti: “Nutriscore attacca il nostro mondo

Firenze, 7 febbraio 2022 – “Il sistema di etichettatura Nutriscore è un nuovo attacco al vino italiano, francese e spagnolo: non il primo e temiamo non l'ultimo. L'intero settore vitivinicolo rischia un grave danno: è necessario che l'Europa usi il buon senso e fermi tutto, finché si è in tempo”.

A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, commentando la proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di definire come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.

“Il vino – ha aggiunto Busi – è socialità, storia, cultura e anche sicurezza dal punto di vista idrogeologico, con la tutela delle nostre colline. Spero che i nostri parlamentari europei si facciano sentire. Si dovrebbe casomai pensare di promuovere un consumo consapevole del vino, ma definirlo pericoloso per la salute offende chi si impegna ogni giorno per offrire un prodotto di qualità. Facendo così si rischia la paralisi del settore e di creare allarmismo nel consumatore, che potrebbe fare valutazioni errate su un prodotto che invece è di qualità, un'eccellenza italiana”.

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Busi ha ricordato che questo è l'ultimo capitolo di un prolungato attacco al vino di una vicenda più ampia. “Basti pensare – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti – che i contributi europei sono in continua diminuzione per il pressing dei Paesi dell'Est che lo vedono come problema sociale e non come valorizzazione della nostra cultura e dei nostri territori. E non dimentichiamo la relazione della Commissione Beca, che identifica il consumo di alcol come dannoso e cancerogeno. Tutta la filiera vitinicola europea sta combattendo perché non venga approvata. Sappiamo che è in corso un lavoro sugli emendamenti di compromesso: se questi non dovessero tener conto delle istanze del settore sarà necessario spingere la Commissione a definire un nuovo testo. Dobbiamo proteggere il nostro vino”.

«Non sembra possibile che lo stesso organo istituzionale che in questi anni ha contribuito in maniera forte alla conoscenza del vino italiano, ma non solo, attraverso attività di finanziamento come l’OCM, oggi voglia demonizzarlo mettendo un “bollino nero” per attrarre l’attenzione del consumatore a consumarlo con precauzione». Così il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi, sulla possibilità di inserire anche il vino nella “black list” del cosiddetto Nutriscore. «Un danno all’identità del nostro prodotto che non è solo un semplice bene di consumo, ma un portatore di promozione territoriale, oltre che un motore per economia di scala legate alle tante denominazioni italiane che, come la nostra, da anni rappresentano il made in Italy d’eccellenza».

La preoccupazione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano non è solo sul Nutriscore, fortemente appoggiato dai francesi, ma anche sulla votazione sul prossimo Cancer Plan che il prossimo 15 febbraio vedrà la presentazione da parte della Commissione Europea del Europe’s Beating Cancer Plan, il piano di azione per limitare le cause del cancro che annovera anche il consumo di vino tra le potenziali cause scatenanti.

«Naturalmente siamo pienamente d’accordo con il piano della commissione europea, tuttavia occorre fare attenzione a non demonizzare il consumo del vino di qualità, un prodotto che, come nel nostro caso, parte proprio da principi qualitativi di altissimo livello». Ancora il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi. «Siamo d’accordissimo anche sul fatto che l’abuso di alcol sia da combattere, ma sbagliato assimilare questo al consumo corretto di vino, che tra l’altro viene assimilato nel documento al rischio che dà il fumo; a questo proposito siamo ovviamente disponibili a farci parte di una comunicazione contro gli abusi di alcol, ma deve partire in maniera congiunta proprio dall’Unione Europea, la stessa che ogni anno ci aiuta con l’OCM a promuovere il nostro vino in tutto il mondo».

“Suggerire di classificare come pericolose tutte le bevande alcoliche, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol, è davvero grave e intollerabile. Si sta assistendo a una continua criminalizzazione, in primis del vino, senza fare una necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso e cancellando completamente valori come la qualità e la tradizione”. Così Cia-Agricoltori Italiani della Toscana, in merito alla proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di bollare come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.

“C’è bisogno di un nuovo scatto a livello politico per bloccare ipotesi come questa, che sono dannose per il settore - spiega Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -. Ribadiamo che le indicazioni in etichetta devono essere chiare e oggettive, finalizzate a informare e non a condizionare le scelte alimentari. Con il Nutriscore, invece, si creano più danni che benefici, confondendo i consumatori e penalizzando erroneamente l’agroalimentare tipico e di qualità, a partire dal Made in Italy”.

Un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento o sulla singola bevanda alcolica, secondo Cia cancellerebbe l’assunto universalmente riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi “buoni” e “cattivi”, ma piuttosto regimi alimentari corretti o meno, a seconda del modo in cui vengono integrati quotidianamente i prodotti tra di loro.

Per questo, l’ennesima volta, torna il “no” assoluto al Nutriscore in ogni sua accezione - conclude Cia Toscana -. E’ un sistema che mette in discussione i valori della nostra Dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco proprio perché combina il corretto stile di vita con un’alimentazione sana e diversificata, basata su un legame unico con i territori, la loro cultura e le loro eccellenze.

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