Chiusura del casello Firenze-Impruneta: pendolari intrappolati

Gandola (FI nel Cdx): "Programmazione scriteriata". Capecchi (FdI): “Baccelli riferisca in commissione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2021 21:47
Chiusura del casello Firenze-Impruneta: pendolari intrappolati

“Contesteremo e denunceremo la grave situazione che sta paralizzando le nostre comunità, pendolari, famiglie e operatori economici, senza alternativa alcuna, finché non verremo ascoltati dagli enti competenti, Autostrade per l’Italia e Anas, totalmente indifferenti alle problematiche esplose a catena nei giorni scorsi, determinate da scelte prive di senso”. Tornano ad attaccare i quattro sindaci del Chianti, esasperati dal caos e dal traffico impazzito che infuocano le strade dei Comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Impruneta e Barberino Tavarnelle. La posizione dei primi cittadini si inasprisce dopo il sopralluogo che hanno effettuato ieri lungo l’Autopalio e all’uscita dello svincolo autostradale Firenze Impruneta, chiuso dallo scorso 26 giugno.

“Questa mattina abbiamo assistito in diretta persino ad un incidente, per fortuna senza gravi conseguenze per le condizioni di salute degli automobilisti coinvolti, complice il traffico intensissimo nell’area dello svincolo – commentano preoccupati i sindaci Roberto Ciappi, Alessio Calamandrei, Paolo Sottani e David Baroncelli – il problema non solo è reale, visibile sotto gli occhi di tutti, ma sta lievitando ogni giorno generando una sequenza incontrollabile di ripercussioni che aggravano e appesantiscono il transito veicolare, soprattutto in corrispondenza del fine settimana con le uscite fuori porta e il flusso automobilistico diretto verso il mare”.

Non usano mezzi termini i sindaci per additare le responsabilità di Autostrade, accusata di aver previsto tempi inappropriati per realizzare gli investimenti, concentrati nel periodo che avrebbe dovuto alimentare maggiori aspettative sul piano turistico, e di non aver condiviso la programmazione con le istituzioni territoriali.

“Siamo favorevolissimi agli interventi strutturali, che si rendono necessari per la messa in sicurezza delle nostre viabilità e per i quali abbiamo condotto più di una battaglia perché i cantieri abbandonati da anni tornassero attivi, – continuano - ma non è questo il modo di operare e di farli ripartire. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione sulla chiusura dell’A1, se non all’ultimo tuffo, la sera prima, non siamo mai stati coinvolti nella programmazione della riapertura dei cantieri, non conoscevamo nulla delle intenzioni di Autostrade e non abbiamo potuto informare i cittadini, coloro che risiedono e lavorano nei nostri territori e nell’area fiorentina.

Nonostante tutto, come istituzioni vicine alle nostre comunità, ci ritroviamo oggi a pagare inermi le conseguenze di una scelta che riteniamo miope e deleteria. E visto che Autostrade ignora e mostra indifferenza rispetto ciò che accade nel nostro territorio noi al contrario preferiamo la linea della trasparenza e dell’informazione diretta. Sappiano i vertici della società che la ‘cella’ stradale che hanno costruito all’alba della stagione turistica sta condannando ad un’ingiusta reclusione il mondo del lavoro e dell’economia chiantigiana, portata avanti con fatica e sacrificio dai pendolari, dagli imprenditori, dagli operatori del comparto turistico-ricettivo che aspettavano la bella stagione per riprendere fiato dopo un’annata di difficoltà e rischi di chiusure.

Parliamo di sicurezza, minacciata non solo dalla chiusura dello svincolo autostradale Firenze Impruneta ma dalla pluralità di cantieri, in corso e in partenza, come quello previsto domani, 5 luglio, che limiteranno per un lungo periodo la fluidità della circolazione stradale sulla Firenze Siena, cui si sommano i rallentamenti continui e il riversamento del traffico sulle strade ordinarie che attraversano i nostri centri urbani”.

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“Chiediamo ad Autostrade – incalzano - perché concentrare tutto in un momento così delicato per la ripartenza del Chianti e per quale ragione non siamo stati interpellati? Avremmo potuto dare una mano, avendo piena conoscenza delle esigenze e delle caratteristiche dei nostri territori. Tra l’altro stiamo ancora ancora aspettando le opere di ricaduta della terza corsia autostradale dal 1999”. La priorità adesso è individuare una soluzione alternativa alle forti criticità sorte lungo le principali direttrici che collegano il Chianti a Firenze e Siena. “Ci aspettiamo che Autostrade intervenga nell’immediato – concludono – continueremo a lottare per non restare soffocati dagli effetti devastanti di azioni inaccettabili, non staccheremo lo sguardo dalla drammaticità della situazione, non assisteremo al declino agonizzante di una ripresa che rischia di morire sul nascere”.

Quanto sta avvenendo con la chiusura del casello Firenze-Impruneta "non è davvero accettabile in questo periodo: Autostrade per l'Italia ed Anas siamo convocate per un'audizione in Commissione Controllo della Città Metropolitana di Firenze. Nessuno pensi che possano sottrarsi dall'assunzione di responsabilità per i quotidiani disagi infernali che stanno arrecato alle comunità dell'area del Chianti".

Così dichiara Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia nel Centrodestra per il cambiamento, commentando la chiusura del casello autostradale Firenze Impruneta, avvenuta dallo scorso 26 giugno scorso.Anche in questi giorni decine e decine di cittadini di San Casciano, Greve in Chianti, Impruneta e Barberino Tavarnelle, "hanno inviato anche alla mia attenzione le loro rimostranze - attacca Gandola - raccontandomi gli infiniti disagi che le famiglie di quei territori sono costretti a vivere da quando sono stati avviati i lavori di potenziamento e ammodernamento delle quattro gallerie del tratto fiorentino di A1 che stanno producendo accodamenti e file chilometriche soprattutto durante le ore di punta".

Aver previsto l'avvio dei lavori in concomitanza con l'avvio della stagione estiva "è stato un errore da principianti che ha fatto piombare i cittadini in un incubo. Come mai nè la Città Metropolitana nè i sindaci dei Comuni interessati sono stati preventivamente avvisati dell'avvio dei lavori così da condividere la programmazione dell'apertura dei cantieri?"

"Si provveda dunque a convocare i vertici di Anas e Autostrade in commissione controllo: nessuno pensi di potersi sottrarre dalla necessità di fornire risposte. I cittadini di quattro Comuni - conclude Gandola - sono sul piede di guerra e noi con loro. Qualcuno dovrà spiegare come mai siano stati programmati lavori in modo così scriteriato senza alcun rispetto dei territori coinvolti ora che stavano rialzandosi dopo 15 mesi di emergenza sanitaria".

“L'apertura di cantieri simultanei, svincoli e corsie chiusi stanno diventando un incubo per pendolari, lavoratori e operatori economici che transitano dalla Fi-Pi-Li, dall'A1 verso Impruneta e dall'Autopalio. Chiediamo che l'assessore ai Trasporti Baccelli venga a riferire in Consiglio sul perché si è arrivati a questo caos nel traffico toscano a discapito dei cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione Trasporti.

“La chiusura dello svincolo dell'A1 Firenze Impruneta e lungo l'Autopalio, dove sono previsti otto mesi di cantieri nel tratto da Impruneta a San Casciano, pone il Chianti fiorentino sotto assedio, proprio nel periodo della ripartenza e dell'arrivo dei turisti, il che, unito alla frana e ai restringimenti della Fi-Pi-Li, ha causato un'esplosione a catena di un problema dopo l'altro nel traffico toscano”, sottolinea Capecchi.

“Com'è stato possibile far partire simultaneamente questi cantieri ed essersi ritrovati in questa situazione insostenibile? La Regione Toscana dov'era? Perché non ha interloquito con Autostrade per l'Italia e Anas? Perché non si sono coinvolti i sindaci del Chianti fiorentino nel pianificare questi lavori? E per la Fi-Pi-Li possibile che Regione e Città Metropolitana di Firenze non trovino una soluzione per fare il meglio per i cittadini? Queste sono le conseguenze dello scaricabarile nel Pd e della programmazione di cantieri e chiusure senza coordinamento tra enti preposti. La Regione avrebbe dovuto agire in prima persona per non arrivare a intrappolare i propri automobilisti. Ci aspettiamo che l'assessore Baccelli riferisca in commissione quali sono tutti i lavori previsti e quali soluzioni intende adottare per far riprendere a scorrere il traffico in questi punti nevralgici della viabilità toscana”, conclude Capecchi.

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