Chianti Ovest, 61 Daspo dopo gli scontri in A1

A seguito dei violenti scontri verificatisi nel pomeriggio del 27 settembre 2014, presso l’area di servizio “Chianti Ovest” dell’Autostrada A1

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2014 14:02
Chianti Ovest, 61 Daspo dopo gli scontri in A1

Numerosi tifosi della squadra di calcio del Brescia, diretti presso il capoluogo umbro per assistere all’incontro “Perugia – Brescia”, aggredirono i tifosi della compagine del Verona, la polizia attivò immediate ed articolate indagini volte all’identificazione dei supporters violenti.

In concorso e quasi all’unisono, brandendo armi improprie, quali aste di bandiere, cinture con grosse fibbie nonché lanciando bottiglie di vetro nei confronti di una indeterminata massa di tifosi avversari, tranquillamente in sosta in un’area di servizio autostradale, avevano messo gravemente in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica rischiando di coinvolgere anche comuni cittadini del tutto ignari della situazione di pericolo in cui si erano venuti a trovare. Solo il tempestivo intervento degli operatori della Polizia di Stato aveva impedito il verificarsi di ben più gravi conseguenze.

Le riprese audiovisive ed il lavoro di intelligence consentirono di individuare, tra gli occupanti dei vari pullman provenienti dal territorio bresciano, coloro che materialmente misero in atto il raid violento nei confronti della tifoseria storicamente avversa, consentendo l’immediato deferimento all’Autorità Giudiziaria di 79 soggetti, resisi responsabili di violenza, minaccia e resistenza a P.U, lesioni personali, violenza privata, danneggiamento, detenzione di armi od oggetti atti ad offendere, commessi in occasione di manifestazioni sportive ed in concorso tra loro.

A corollario di tale attività investigativa ,per la prima volta in questa giurisdizione, è stato adottato nei confronti della maggior parte dei predetti, tutti appartenenti al gruppo ultras “Curva Nord Brescia”, il nuovo “Daspo di gruppo”, introdotto dal Decreto Legge 119/2014 convertito con modificazione nella Legge 146/2014, irrogando in totale nr. 61 provvedimenti.

In particolare nei confronti di 15 tifosi bresciani, che avevano tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva diretta anche alla direzione del gruppo artefice dell’aggressione, è stato disposto il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, inasprito con l’ulteriore prescrizione dell’obbligo di presentazione presso un Ufficio di Polizia, per la durata variabile dai cinque agli otto anni, a seconda della situazione personale pregressa. La maggior parte di loro, infatti, registra precedenti di Polizia specifici e taluni risultano già destinatari di analogo provvedimento Daspo.

Per gli altri 46 tifosi, che pur non assumendo un ruolo di direzione, tenevano una condotta tale da stimolare, rafforzare e dare maggiore senso di sicurezza all’azione che il gruppo stesso portava a termine, è stato invece adottato un provvedimento di divieto per la durata di un anno.

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