Cardini a Nardella: "Costa S. Giorgio, ripensiamoci, discutiamo!"

Dal mondo della cultura: “Qui si parla di una fetta dell’Oltrarno ch’è un’autentica meraviglia, un tesoro inestimabile”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2021 09:38
Cardini a Nardella:
Franco Cardini, Minima Cardiniana 323

Proposta di supporto a una causa che sembra molto giusta”: con questo oggetto è partita nei giorni scorsi una mail di Idra all’indirizzo di Franco Cardini. Ne saremmo onorati. E farebbe bene alla città...”, concludeva l’associazione nell’invito. Perché si temono - per le scelte urbanistiche di Palazzo Vecchio – gravi conseguenze nel cuore verde e storico della città patrimonio dell’Umanità, fra i giardini di Boboli e di Villa Bardini, lungo l’erta che porta dal nucleo archeologico di Santa Felicita, primo insediamento cristiano nella città del fiore, al Forte che Ferdinando I volle sulla collina di Belvedere per difendersi dal nemico, e all’occorrenza dal popolo”.

E’ l’ormai celebre caso-Costa San Giorgio, spiega Idra in un comunicato, “lo spettro che si aggira per i corridoi della giunta fiorentina, recalcitrante ad accordare un percorso di ascolto e di dibattito pubblico richiesto - documento alla mano - da 677 residenti dell’Oltrarno e ammesso - con tanto di sostegno economico - dalla competente Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione”.

Succede allora che, fanno sapere i militanti dell’associazione ecologista, domenica scorsa il notissimo saggista e storico medievalista fiorentino, attualmente professore emerito presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali aggregato alla Normale di Pisa, ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno, già membro del consiglio d'amministrazione della RAI e candidato sindaco di una costellazione di liste civiche a Firenze nel 2004, abbia pensato bene di prendere carta e penna e di indirizzare una minilettera aperta all’attuale sindaco Dario Nardella.

E’ stata pubblicata sul blog “Minima Cardiniana”, in calce a un comunicato intitolato “Firenze: nuova e ardita concezione urbanistica, proposta affascinante o pasticciaccio bbrutto?”. E, per non correre il rischio che, distrattamente, quella sollecitazione possa non essere raccolta, l’associazione fa sapere di aver provveduto stamani ad “imbucarla direttamente nella cassetta della posta del primo cittadino.

Non ha mai risposto agli abitanti dell’Oltrarno, Dario Nardella. Magari questa volta, però, dovrà forse spiegare a Franco Cardini se e perché questa partecipazione non s’ha da fare!.

MINILETTERA APERTA DI FRANCO CARDINI AL SINDACO DARIO NARDELLA

Carissimo Dario,

che vuoi farci, ogni tanto scoppiano delle grane. A Firenze, e di questi tempi, poi… Qualcuno ti ha detto: “L’hai voluta la bicicletta? E allora pedala!”. Non mi allineo sul parere di questi ciclofili. Quella bicicletta, qualcuno doveva pure inforcarla. E tu sapevi quel che sapevi quando l’hai fatto, ti aspettavi ringraziamenti e contumelie, auguri e anatemi, gioie e dolori, onori e disonori, osanna e crucifige. Sta scritto che solo chi non fa non sbaglia, ma nella nostra bella città non è vero nemmeno quello: a fare o a non fare, si sbaglia sempre.

La “variante”, pare per il momento solo “adottata”, preoccupa me non meno di tanti altri. Io sono nato al confine tra i rioni di porta Romana e di San Frediano, a un tiro di sasso da quella strana, bellissima Via del Ronco oggi mozza ma dalla quale si accedeva un tempo direttamente al giardino di Boboli, quasi di fronte alla Vasca dell’Oceano e poche decine di metri a sinistra della splendida Limonaia, molto più bella – ebbene, sì – della celebratissima orangerie delle Tuileries.

Tutto quello che succede in quel fazzoletto di terra, in quel giardino incantato e nelle sue adiacenze, tocca direttamente me e la mia infanzia, i miei ricordi, tutta la mia vita. Qui si parla di una fetta dell’Oltrarno ch’è un’autentica meraviglia, un tesoro inestimabile, e che da Porta Romana fiancheggiando Palazzo Pitti e i Viali dei Colli arriva dritta fino a San Miniato e a San Niccolò. Capisco che ci sia chi ambisce a utilizzarla per vacanze di sogno adatte agli happy few. Mi rendo conto che sarebbe un business arcimiliardario e che tanta ricchezza così mobilitata avrebbe una discreta ricaduta anche sulla città nel suo insieme.

Mi pongo però un serio problema del rapporto costi-ricavi. E i costi, esattamente come i ricavi, non sono mai soltanto economici o finanziari.

Non ti chiedo di non farne di nulla. Anche perché so bene che non mi staresti a sentire e che non potresti farlo nemmeno se tu volessi. Ti dico soltanto: ripensiamoci, valutiamo, discutiamo. Magari siamo davanti a una di quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita: a un taxi che passa una volta sola. Non ti chiedo di farlo saltar per aria. Ti chiedo solo se non c’è un mezzo per farlo ritardare un po’. Magari invitandolo a un diversivo, a una bella ma tortuosa passeggiata sulle nostre belle colline con vista sui panorami mozzafiato che tu ed io ben conosciamo.

Con affetto, tuo FC

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