Costa San Giorgio, non cessa la mobilitazione dell’Oltrarno

Sempre più numerosi e trasversali i consiglieri che si schierano per “Laboratorio Belvedere”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2021 12:05
Costa San Giorgio, non cessa la mobilitazione dell’Oltrarno
Ottone Rosai, Via San Leonardo, Casa rossa (1953), olio su tela, Raccolta privata, Firenze

E’ piaciuto ai cittadini l’invito a firma di Roberto De Blasi e Lorenzo Masi pubblicato in queste ore sulla pagina web di Palazzo Vecchio: Niente è irrimediabile, soprattutto quando 1064 cittadini chiedono di essere ascoltati!”.

E’ l’ultimo attestato di sostegno alla domanda di trasparenza e di partecipazione sottoscritta da 677 abitanti dell’Oltrarno, da San Frediano a Porta Romana, da Santo Spirito a via Guicciardini, da Santa Felicita a San Niccolò, e da altre centinaia di fiorentini e non. Sono sempre più numerosi, del resto, i consiglieri schierati perché si apra – insistono da Idra – “un dibattito pubblico sulla quella che è forse la più importante operazione di trasformazione urbanistica in cantiere a Firenze in area Unesco: il prospettato cambio di destinazione di un enorme complesso monasteriale finora chiuso alla fruizione pubblica, abbandonato dal 1998 dopo aver ospitato per 70 anni una Scuola di Sanità militare della Difesa, e oggi acquistato da un facoltoso privato che progetta di trasformarlo in un grande albergo di lusso da collegare - attraverso accessi dedicati, per il diletto della clientela - con beni medicei preziosi come Forte Belvedere, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.

La stessa tranquilla e romantica via San Leonardo (qui in un olio di Ottone Rosai, che vi ebbe studio e residenza), icona della viabilità storica collinare fiorentina, subirebbe una pressione insopportabile, sia sotto l’aspetto quantitativo sia sotto quello qualitativo, per effetto del transito quotidiano di mezzi di rifornimento merci e smaltimento rifiuti derivante dalla costituzione di una servitù di passaggio per veicoli di servizio all’albergo dall’area di Forte Belvedere”.

Come si è appreso in questi giorni, il segretario generale, un funzionario amministrativo (!), è stato incaricato dai politici che amministrano la città di comunicare all’associazione capofila di una campagna di raccolta firme sostenuta da tante realtà civiche che questo tipo di partecipazione non s’ha da fare.

Curioso, segnalano i cittadini, che una richiesta redatta e firmata a norma di legge, sottoscritta da personalità di rilievo come Giovanni Pallanti, Giuseppe Cini, Massimo Listri, Adele Seniori Costantini, Olivia Turchi, Marco Geddes da Filicaja, Ubaldo Nannucci, venga snobbata così. Questa volta la ‘partecipazione’ - evocata dalla giunta che governa la città come fiore all’occhiello della politica urbanistica di Palazzo Vecchio – sembra essere risultata sgradita”, evidenziano.

E aggiungono: “Il 1 aprile, presentando su Facebook il Percorso Partecipativo sul Piano Strutturale e il Piano Operativo Comunale, l’assessore alla partecipazione e alla cittadinanza attiva Alessia Bettini affermava: “Vorrei dire, avendo la delega alla partecipazione e avendola avuta anche nello scorso mandato, che noi ci teniamo davvero alla partecipazione, ma non come esercizio di retorica!”.

Ma è lo stesso assessore che ha ignorato, a partire dal 1 febbraio, cinque successive richieste di ascolto, di incontro e di sostegno inviate anche per posta certificata dai rappresentanti dei firmatari”.

Idra commenta anche l’ultima dichiarazione-stampa di Alessandra Innocenti, presidente della commissione consiliare Smart city, decentramento e rapporti con i quartieri, che scrive: “La richiesta di attivare un percorso partecipativo è arrivata tardivamente”. “Ma senza spiegare perché, commenta l’associazione ecologista fiorentina.

Non aiuta infatti sapere che “Costa San Giorgio e l’ex caserma Vittorio Veneto sono state oggetto di un lungo iter amministrativo partito sei anni fa”. Si dovrebbe sapere, in quella commissione, che l’iter partecipativo è cosa diversa: è per l’appunto un valore aggiunto, messo a disposizione con apposita legge dalla Regione Toscana, e dota i cittadini di spazi per informarsi, di opportunità per discutere, di risorse per elaborare contributi non soltanto individuali e privati, come le osservazioni, ma pubblici e interattivi.

Il tutto, in tempi certi: massimo sei mesi. Forse la consigliera Innocenti dovrebbe domandarsi piuttosto come mai così tanti suoi concittadini chiedono informazione e dibattito: probabilmente, di quel “lungo iter amministrativo partito sei anni fa” non si sono semplicemente accorti. E non è detto che sia solo colpa loro. Quanto all’invito a partecipare, sì, ma coniugato al futuro, “con Firenze prossima”, molto volentieri, grazie! Ma interessa anche il presente.

E soprattutto interessa prevenire eventuali conseguenze nefaste di scelte passate ancora rimediabili, o di procedure non del tutto soddisfacenti, se la lettera preoccupata del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt significa qualcosa”.

I cittadini preferiscono tuttavia guardare al bicchiere mezzo pieno. “Adesso, forse, qualcosa si muove. Trasversale e solidale non è stata infatti soltanto la campagna di raccolta firme fra febbraio e metà marzo, pur nella difficile stagione Covid. Trasversale si sta rivelando sempre più anche la simpatia che nella Sala de’ Dugento sta riscuotendo l’iniziativa promossa da Idra.

Prima della più recente presa di posizione pubblica, ieri, da parte dei consiglieri De Blasi e Masi, hanno manifestato più volte il proprio appoggio Alessandro Draghi, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, collaborando in varie circostanze anche alla raccolta delle adesioni.

Lo stesso ha fatto il consigliere Andrea Asciuti. Non sembra dunque improbabile che anche in altre formazioni politiche possa aprirsi finalmente uno spazio di riflessione che spinga a riconsiderare la scelta, difficilmente difendibile, di ignorare la ragionevole domanda di interazione – già approvata nel merito e nel metodo dalla Regione Toscana!- che proviene dalla città su un tema così sensibile. Idra, democraticamente paziente, aspetta!”

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