Costa San Giorgio: il segretario comunale dice no alla partecipazione

700 firme sul destino dell’ex caserma Vittorio Veneto non sono state accettate. Non piacciono le domande alla Giunta?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 17:34
Costa San Giorgio: il segretario comunale dice no alla partecipazione

Il 26 marzo scorso, il Segretario Generale di Palazzo Vecchio nega la proposta avanzata dall’associazione Idra, che grazie a 677 firme raccolte, aveva richiesto, in base alle normative che riguardano la partecipazione civica, di promuovere insieme al Comune di Firenze un dibattito pubblico sul futuro della ex caserma di Costa San Giorgio, la “Vittorio Veneto”, comprata da un privato che la vorrebbe trasformare in un albergo di lusso.

La questione è tornata alla ribalta della cronaca, da quando si è ricominciato a parlare della leggendaria funicolare o cremagliera che avrebbe dovuto portare i turisti al Forte Belvedere; una proposta che ha fatto scomodare persino il direttore della Galleria degli Uffizi Schmidt spaventato dal rischio che fosse danneggiato “il delicato equilibrio idrico, fondamentale per la conservazione di uno dei prototipi del ‘giardino all’italiana’”, il giardino di Boboli.

"Il Presidente del Quartiere 1, nonché Consigliere Regionale di Italia Viva, sembrava aver aperto alle proposte dell'associazione IDRA, che ha raccolto numerose firme della cittadinanza per un futuro dell'Oltrarno all'altezza dei bisogni di chi vive la nostra città. Poi però tutto si è allineato alle politiche della Giunta comunale, infastidita da chi osa fare domande e dalle (per fortuna) ostinate richieste di accesso agli atti -dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune e Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi - Sinistra Progetto Comune Quartiere 1- Dopo aver rifiutato ogni ipotesi di allungare i tempi per presentare le osservazioni alla variante dell'ex caserma di Costa San Giorgio, ecco ora che ogni documento realizzato dall'associazionismo viene usato contro di loro.

Come? Le loro attività dimostrerebbero che a Firenze si è attenti alle istanze che arrivano dal basso. La decisione di tirare nel mezzo il Segretario Generale di Palazzo Vecchio è una grave decisione politica. Come se ci fossero dubbi sulla liceità di esercitare il potere nei limiti dati dalla legge. Come se la legalità delle azioni non rendesse possibile atti di arroganza e volontà di non ascoltare le persone.

Approfondimenti

Esercitare funzioni di governo dovrebbe implicare un atteggiamento completamente diverso. Certo, poi il Partito Democratico ci ricorderà di aver vinto le elezioni. Ma noi vogliamo ricordare come solo pochi mesi fa si siano spesi a chiedere un voto antifascista contro la Lega, per poi andarci a governare insieme. O come alle comunali di due anni fa avessero chiesto un voto contro CasaPound, salvo tollerare la loro nuova sede in via del Purgatorio. Perché tiriamo nel mezzo questi temi? Per ricordare che le elezioni le vincono raschiando ogni mezzo possibile, rendendo quasi impossibile restare nel merito delle scelte amministrative, sempre svuotate dai contenuti politici e tirando nel mezzo la tecnica. Anche in questo caso si è fatto un uso (politicamente) improprio dei mezzi a disposizione di Sindaco e Giunta.

Confermiamo il nostro sostegno al percorso partecipativo promosso da IDRA e dalla cittadinanza attiva dell'Oltrarno. Continueremo con la nostra azione fatta di interrogazioni, ordini del giorno, emendamenti, accesso agli atti. In Comune come al Quartiere. Auspichiamo che il Collegio di Presidenza del Q1 accetti di dare il supporto promesso al progetto di partecipazione presentato da IDRA, o quantomeno che legga il progetto e motivi nel merito l’eventuale rifiuto. E che venga concessa al più presto l’audizione presso la commissione Territorio e Ambiente, richiesta settimane fa. Siamo convinti che organizzarsi dal basso sia la strada più giusta, rispetto a quanto proposto "dall'alto", magari per ottenere conferma di cose già decise, attraverso un assordante impianto di annunci".

“A me spaventa molto di più la possibilità che scavare dei parcheggi sotto una collina così instabile (ricordiamo un’ennesima volta il crollo del lungarno Torrigiani) possa mettere in pericolo la sopravvivenza dell’intera area - dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi - Il 1 Giugno del 2020 il Consiglio comunale boccia un ordine del giorno di Fratelli d’Italia in cui si impegnava a commissionare ulteriori saggi su pavimenti e pareti al fine di scoprire eventuali manufatti archeologici, che potrebbe la secolare storia aver celato all’interno dell’edificio dell’ex caserma.

Mentre si aspettava infatti che l’Autorità regionale comunicasse al Comune le ragioni per le quali ha ritenuto di dover accogliere la richiesta di processo partecipativo avanzata dall’Oltrarno, arriva la risposta negativa dell’amministrazione. Rimaniamo scioccati dal fatto che il compito sia stato affidato ad un burocrate e che nessun membro della Giunta invece si sia preso la briga di giustificare questo respingimento”.

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