​Campo di Marte, salta il cavo dell’alta tensione: treni fermi

Scintille lungo la tratta Firenze Arezzo. Ceccarelli: "Il Ministero ci dica se si può andare avanti così". Richiesta dei pendolari alla Regione: controlli su aria condizionata e tre nuovi treni. Anche sulla Faentina ritardi e soppressioni. Assunzioni in FS: la Fit chiede chiarezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2015 17:45
​Campo di Marte, salta il cavo dell’alta tensione: treni fermi

Centinaia di viaggiatori e pendolari bloccati nei treni e nelle stazioni di Firenze a causa di un incendio provocato oggi da un treno che ha tranciato i cavi dell'alta tensione. E' il secondo giorno di problemi, nella zona di Firenze, e l'ennesimo disagio pagato dagli utenti. Due incendi sviluppatisi in aree adiacenti alle linee ferroviarie, uno nei pressi di Arezzo e l’altro nei pressi della Galleria di San Donato, alle porte di Firenze, hanno costretto a numerose deviazioni mentre nella stazione di Firenze Campo di Marte erano in corso i lavori di ripristino della linea di alimentazione dei treni per un precedente guasto. La concomitanza degli eventi ha amplificato gli effetti delle anormalità. Il traffico ferroviario ha registrato ritardi medi di 80 minuti sia verso Nord sia verso Sud.

Rete Ferroviaria Italiana si scusa per i gravi disagi e ritardi registrati oggi sulle linee della Toscana, provocati prevalentemente da cause esterne alla sede ferroviaria. RFI già ad aprile aveva chiesto, tramite le Prefetture, la rimozione di alberi, sterpaglie, erbacce e rami secchi nelle aree adiacenti le sedi ferroviarie. Operazioni da effettuare a cura dei proprietari, privati o Enti. Richiesta motivata per diminuire i rischi di incendi, soprattutto nei mesi di alte temperature, che determinano pesanti ripercussioni sulla circolazione ferroviaria (rallentamenti o sospensioni del traffico) per le operazioni di spegnimento.

"Ieri l'emergenza per un incendio provocato dal passaggio di un treno merci estero, secondo quanto comunicato da Trenitalia, con ripercussioni su ben 73 treni regionali e no. Oggi nella tratta Rovezzano-Campo di Marte, l'abbattimento della linea aerea di contatto. Tutto questo è inaccettabile. E' arrivato il momento che il Ministero dei trasporti, che ha competenza ispettiva, ci dica se le condizioni di manutenzione della rete ferroviaria e il personale in servizio per la manutenzione e la gestione del servizio, anche in tempo di ferie, sono tali da consentire il normale esercizio ferroviario".

L'assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, interviene duramente sulla situazione che ha creato forti disagi a molti pendolari toscani. "La Regione – continua - fa tutto quanto è nelle sue possibilità, monitorando, sulla base delle informazioni ricevute, in questi giorni in modo non costante e adeguato rispetto al protocollo sottoscritto con Trenitalia e Rfi, ma può solo applicare sanzioni e penali previste dalla legge o dai contratti. Vorrei sgomberare il campo da ogni possibile dubbio – insiste Ceccarelli -: la Regione è perfettamente consapevole dei disagi che in questi giorni deve sopportare una parte dell'utenza del servizio ferroviario regionale.

I nostri ispettori fanno centinaia di controlli, leggiamo decine di e-mail che provengono dagli utenti, riceviamo report dai gestori del servizio. Tutto questo, però, non ci consente di sostituirci ai soggetti che devono garantire i servizi. E' evidente che ci sono gravi carenze in una quota parte del materiale rotabile che Trenitalia utilizza per i servizi, con particolare riferimento ai treni che pro vengono dall'Umbria e che non sono di nostra competenza. Continuiamo – conclude l'assessore - a chiedere ai gestori che spieghino pubblicamente quanto sta accadendo e che producano uno sforzo straordinario per porre rimedio alla situazione creatasi e attendiamo chiarimenti inequivoci e rassicurazioni dagli organi competenti".

«Al peggio non c’è proprio mai fine, questa è una settimana infernale e nessuno che chieda scusa» lo dice il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai dopo aver saputo che anche questo pomeriggio sulla linea tra Firenze e Arezzo è tutto bloccato. «A quanto mi si riferisce – racconta – all’altezza della stazione di Firenze Campo Marte sarebbe saltato, tra scintille tipo fuochi d’artificio a capodanno, un cavo dell’alta tensione. Adesso chissà tra quanto il traffico ferroviario potrà ripartire. Ogni giorno un’odissea. E’ una situazione impossibile a cui la Regione non sa o non vuole porre argini. E questo è inaccettabile».

"I dubbi sulle reali condizioni del materiale rotabile sono gravissimi e inaccettabili -scrive su Facebook la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessia Petraglia, a bordo di uno dei treni in ritardo- Chiediamo un immediato chiarimento al Ministero, perchè in materia di sicurezza non sono ammissibili tentennamenti. Rivolgeremo un'interrogazione per chiedere al Ministro di far luce su una situazione che non può andare avanti e che ogni giorno vede migliaia di pendolari toscani alle prese con ritardi, convogli fatiscenti, servizi scadenti o del tutto assenti".

“Se l’assessore Vincenzo Ceccarelli vuol continuare a parlare di strumentalizzazioni politiche faccia pure, noi continuiamo a credere che la Regione sia completamente ‘azzerbinata’ a Trenitalia e quindi incapace di difendere i sacrosanti diritti dei pendolari toscani. In questo quadro stiamo pensando di organizzare uno sciopero degli abbonamenti”. Così il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli commenta l’ennesima “giornata no” sulle linee dei treni regionali in Toscana. “Un giorno è colpa dell’incendio, quello dopo di un guasto, il successivo ancora di un cavo saltato - sottolinea Donzelli - fatto sta che a rimetterci non è Fratelli d’Italia o il Partito democratico, ma i cittadini utenti, che veramente non ne possono più di essere trattati come bestie, lasciati senza aiuto né spiegazioni in vagoni che sono dei veri e propri forni crematori.

Ceccarelli fra una dichiarazione e l’altra - conclude Donzelli - faccia magari un salto sui binari in queste ore e porti agli incontri con Trenitalia qualche pendolare a rappresentare più degnamente le posizioni della Regione”.

Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima avanza le sue richieste alla Regione, dopo i tanti disagi degli ultimi quindici giorni per i ritardi e per la mancanza dell'aria condizionata. "I pendolari del Valdarno sono arrivati all'esasperazione - afferma il portavoce del comitato Maurizio Da Re - e se la Regione non interviene con urgenza e chiarezza dalla loro parte, saranno inevitabili nuove iniziative di protesta". A questo proposito il portavoce del comitato ricorda la nascita recente dal Valdarno di un nuovo gruppo facebook, "Pendolari si, Coglioni no", che ha come proprio specifico obiettivo lo sciopero dell'abbonamento dei pendolari, prima nel Valdarno e poi a livello regionale.

"Chiediamo tre impegni precisi alla Regione - continua Da Re - bonus a settembre per il Valdarno, controlli puntuali degli ispettori regionali sull'aria condizionata, tre nuovi treni per la Direttissima". Secondo il portavoce sono stati così gravi e così pesanti i disagi e i disservizi di questi ultimi quindici giorni, che è più che motivato un bonus speciale come risarcimento per i pendolari del Valdarno. "I giornali hanno riportato a più riprese i disservizi e le proteste per la mancanza di aria condizionata sui treni del Valdarno - ricorda Da Re - perchè il Valdarno è una situazione particolare, con i treni vecchi e inadeguati in circolazione, quelli che collegano Firenze con Roma e con Foligno".

Riguardo invece i controlli della Regione a bordo dei treni, il comitato chiede i risultati di quelli eseguiti da inizio luglio e l'effettuazione di altri ancora nelle prossime settimane. "La Regione renda pubblici e metta online i controlli realizzati in questi ultimi quindici giorni - chiede il portavoce - ispezioni effettuate nel pomeriggio, sui treni più usati dai pendolari (per Roma e Foligno), su treni in movimento e non fermi alla stazione di S.M.Novella, e in particolare ci faccia conoscere i controlli effettuati nella giornata "da incubo" di martedì scorso".

Infine la richiesta di nuovi treni per utilizzare la tratta sulla linea Direttissima. "Ci è stato detto che nel Valdarno non arriveranno nuovi treni Vivalto, dove in genere l'aria condizionata funziona - sottolinea Da Re - perchè i Vivalto sono vietati sulla Direttissima e perchè di fatto sono insicuri, incrociando le Frecce in galleria. Allora la Regione deve fare un investimento per i pendolari del Valdarno e di Arezzo - conclude il portavoce del comitato Da Re - prevedere nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia l'acquisto di tre nuovi treni idonei a percorrere la Direttissima per la linea Firenze-Roma!".

Anche quest’anno Trenitalia si appresta a tagliare nel mese di agosto il treno da Firenze per Borgo San Lorenzo delle 14.40. Il tema della soppressione estiva di questa corsa, dopo le polemiche dell’anno scorso, era stato oggetto di due incontri alla presenza dell’assessore Ceccarelli e dei dirigenti di Trenitalia e di una specifica richiesta da parte dell’Amministrazione Comunale di Borgo San Lorenzo, contraria alla soppressione. "Nel corso degli incontri ci fu assicurato che il tema sarebbe stato affrontato in considerazione degli effetti negativi della soppressione -spiegano dal Comitato Pendolari "Mugello, attaccati al Treno"- Non è stato così o almeno al Comitato non risulta.

Non abbiamo ricevuto nessuna informazione in merito, né crediamo ne abbia ricevuta l’Amministrazione Comunale di Borgo S. Lorenzo, silente in modo anomalo, data la sua presenza al tavolo assieme al Comitato con l'Assessore Ceccarelli, quando questi si prese l'impegno di dare risposta sulla soppressione o meno del 14.40 entro Maggio 2015. Quindi, abbiamo scoperto che anche quest’anno Trenitalia chiude per ferie, sfogliando l’orario in rete. Lasciando a piedi una media di 50 persone, secondo i dati rilevati dagli ispettori regionali sul 14.40 a luglio scorso. A questo si aggiunge il caldo per l'aria condizionata rotta sui Minuetto e inesistente sui vecchi Aln mentre si riaffacciano casi di ritardi indecenti come quelli registrati anche nella giornata di ieri con gli oltre 80 minuti di ritardo sul 6806 (Borgo- Firenze delle 7.23) e i 33 minuti del 6820.

Il “Comitato Mugello attaccati al treno” conferma la contrarietà a ogni soppressione di corse in qualsiasi periodo dell’anno e chiede con forza che la linea mantenga quel minimo di efficienza da poco raggiunta. Si tratta di servizi di pubblica utilità che i pendolari e i viaggiatori pagano con le tasse e con l’abbonamento. Tutto l’anno. Anche ad agosto".

Le assunzioni nel gruppo FS in Toscana continuano ad avvenire senza un criterio chiaro e in barba alle procedure concordate a livello nazionale nel 2009. La denuncia arriva dal segretario generale della Fit-Cisl toscana, Stefano Boni, che sull’argomento è tornato a scrivere una lettera aperta ai vertici della Holding Fs e per conoscenza a Trenitalia, Rfi e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio, come aveva già fatto tre mesi fa.

Una lettera che però, scrive Boni, “non è servita a fugare i dubbi rispetto alle procedure che le società del gruppo FS, Trenitalia e oggi anche Rfi, mettono in campo per assumere il personale.”“Vengono applicate – denuncia Boni - procedure differenti sia fra le società del gruppo FS, che fra regione e regione”; così “i ragazzi e le ragazze che vengono chiamati alle selezioni, nonostante tutti abbiano inserito il curriculum come previsto dai siti del gruppo FS, molto spesso non capiscono né perché sono stati chiamati, né perché sono stati esclusi.”Boni elenca una serie di casi verificatisi negli ultimi mesi in Toscana, sia da parte di Trenitalia che di Rfi, rilevando le differenze nelle procedure applicate e confrontandole anche con quanto avviene in altre regioni.Certamente, nota Boni, “ritornare ad assumere giovani è un segnale importate e positivo”, ma “è difficile comprendere quello che sta succedendo; si ha l’impressione di un gruppo FS che, da circa un anno, piano piano si sta dividendo, dove ogni società prende la propria strada e la Holding FS sembra non avere più autorevolezza e prestigio per gestire e guidare le Ferrovie nel futuro.”“Siamo fortemente preoccupati rispetto a questo scenario” nota il segretario Fit che invita i vertici di FS Holding a “riprendere in mano la situazione […] affinché siano rispettati gli accordi in materia di assunzioni” e siano ricondotte tutte le procedure “ad un unico filo conduttore”, perché “le procedure devono essere chiare e trasparenti”.

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