Base militare di Coltano, incontro nella Caserma Baldissera

Il sindaco di Pisa Conti: "I Carabinieri confermano la disponibilità a ridurre il piano". No del Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2022 18:35
Base militare di Coltano, incontro nella Caserma Baldissera

Pisa, 4 maggio 2022. Il sindaco di Pisa Michele Conti ha commentato l’incontro istituzionale che si è svolto stamani, mercoledì 4 maggio, alla Caserma Baldissera di Firenze: “Nell’incontro informale di stamani, ringrazio il Generale Iannotti per l’ospitalità, ci è stato presentato in modo dettagliato il progetto del centro polifunzionale di reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri a Coltano.

Confermo la mia contrarietà sull’intervento proposto per decreto in quel luogo con quelle dimensioni, ma accolgo con favore la reale disponibilità dimostrata dall’Arma stamani a trovare una soluzione condivisa che tenga conto delle esigenze operative dei militari e quelle che arrivano dalla comunità di Pisa. I Carabinieri hanno confermato la disponibilità a rivedere il piano in chiave riduttiva, riparametrando le esigenze dei reparti e riallocando altrove alcune attività, questa la considero una buona notizia”.

“Pur non essendo pregiudizialmente contrario all’arrivo di una nuova base militare a Pisa, territorio che ha una lunga tradizione di convivenza con varie strutture militari che è pronta, nel caso, a rinnovare, ho avuto modo di fare alcune domande sulle reali necessità dell’Arma dei 72 ettari previsti a Coltano. Ho chiesto se ci fosse la disponibilità a valutare soluzioni diverse, meno impattanti e frazionate per accogliere le nuove strutture nella città di Pisa. Se ci sia modo di ospitare le nuove strutture, seguendo le linee di sviluppo che abbiamo impostato con il piano strutturale, limitando al massimo il consumo di suolo, puntando sulla rigenerazione urbana e rispettando la legge 65/2014 della Regione Toscana.

Le risposte sono state positive e questo mi rassicura. Solo sciogliendo questi nodi, nel tempo, visto che quella di stamani è stata una riunione interlocutoria, si potranno valutare delle proposte alternative, utilizzando per esempio strutture militari già esistenti come il Cisam o le caserme in città”.

“Questo è un argomento che non poteva essere sviluppato nella riunione di stamani, ma che sottoporrò al Ministro della Difesa Guerini nell’incontro già fissato per il 12 maggio. Il Ministro, che non ha condiviso con gli enti locali e con il territorio, la scelta impattante di una nuova base, dovrà dare anche delle risposte alla città di Pisa come intende razionalizzare e organizzare la presenza di strutture e reparti militari in città; cosa succederà alla Gamerra (Smipar), caserma che accoglieva 3-4 mila militari ai tempi della leva e che adesso pare sottoutilizzata; che destino hanno le altre caserme anche in rapporto alla base di Camp Darby che sembra essere potenziata.

Calare progetti dall’alto contribuisce soltanto ad aumentare la distanza fra le istituzioni e il territorio. L’incontro di stamani, che andava fatto molto prima, ha rappresentato un nuovo inizio: l’avvio di un percorso di confronto che dovrà coinvolgere necessariamente la cittadinanza. Mi riprometto, dopo l’incontro con il Ministro, di organizzare un’assemblea pubblica in città, per condividere con la cittadinanza lo stato attuale dei fatti".

Approfondimenti

REGIONE TOSCANA - La struttura militare di Coltano non si deve fare, il Consiglio regionale chiede un ripensamento e l’individuazione di soluzioni alternative da negoziare con il Governo e le autorità militari. L’Aula ha approvato tre mozioni: una del Partito democratico, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, una di Italia viva, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, approvate entrambe a maggioranza (a favore Partito democratico, Italia viva e Movimento 5 stelle; contrari Lega, Fratelli d’Italia; astenuta la consigliera Elisa Tozzi, gruppo misto-Toscana Domani); una presentata dal Movimento 5 stelle, prima firmataria la capogruppo Irene Galletti, approvata dal Movimento 5 stelle.

La mozione del Pd impegna la Giunta “a intraprendere ogni azione utile, anche di concerto con l’Ente parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il Comune di Pisa e gli altri enti locali interessati, al fine di avviare un confronto con il Governo, in particolare con il Ministero della Difesa, e con le autorità militari, teso a scongiurare un intervento fortemente impattante sotto il profilo ambientale in un luogo soggetto a tutela”. Il capogruppo Ceccarelli ha ricordato la “disponibilità attiva da parte della Toscana e di quei territori”, dove c’è la base di Camp Darby e a Coltano “esiste già un centro radar.

Queste eventuali realizzazioni rappresentano un impatto significativo in un territorio soggetto a vincoli. L’inopportunità di questo intervento è già emersa, ci sembra opportuno che ci sia un impegno per cercare di scongiurare, o che possa essere realizzato nel rispetto delle presenze naturalistiche o con soluzioni di riduzioni o al di fuori del parco stesso”.

La mozione di Italia viva, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, impegna la Giunta regionale “ad attivarsi presso il Governo e in particolare presso il ministero della difesa al fine di scongiurare la realizzazione del progetto infrastrutturale nella zona del parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli dato il suo elevato impatto ambientale e paesaggistico”. A rendersi disponibili “a individuale un’altra localizzazione nel contesto regionale, recuperando strutture immobiliari o opifici dismessi da riconvertire o ristrutturare”.

Scaramelli conferma “la nostra contrarietà alla realizzazione della base a Coltano” e ricorda che “sin dal primo momento ci siamo attivati sia a livello regionale che nazionale per far comprendere l’errore che veniva commesso. L’intervento è necessario e positivo, ma è sbagliata la localizzazione in un’area che è un elemento di pregio ambientale. Né ci sembra corretto che si utilizzino fondi del Pnrr”.

La mozione del Movimento 5 stelle approvata all’unanimità impegna il presidente e la Giunta regionale “ad attivarsi immediatamente nei confronti del governo e del ministero della difesa per essere informato puntualmente sull'intero iter che ha portato all'individuazione dell'area per la costruzione della struttura come annunciato per mezzo stampa”. Di avviare subito “ogni azione utile nelle forme più opportune e celeri, di concerto con l'ente parco regionale e il Comune di Pisa, affinché si proceda a un immediato confronto con il governo, in particolare con il ministero della difesa e con le autorità militari, per la rinegoziazione della localizzazione dell'opera”.

La capogruppo Irene Galletti ha sottolineato “l’importanza della difesa di un Parco regionale e di una zona cuscinetto da molti anni vocata all’agricoltura biologica” e ricordato la “contrarietà di massimo da parte di associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, territorio, cittadini e istituzioni”.

A margine dell’ampio dibattito, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo dichiara che “il nostro impegno era quello di arrivare ad una posizione chiara e oggi il Consiglio ha messo un punto: abbiamo detto no ad ulteriori edificazioni dentro al Parco. Si può fare ma utilizzando altri immobili, anche della Regione. Sono contento del lavoro fatto oggi dall’Assemblea legislativa e di quanto fatto dal presidente della Regione Eugenio Giani in queste settimane. Troppo spesso si preferisce urlare le proprie posizioni – aggiunge il presidente –, dimenticando che c’è un lavoro sotterraneo, importante e silenzioso, a cui ho partecipato, che porta le risposte che attendono i cittadini. Questo è il modo giusto per fare politica. E questo è un bel passo avanti, il mio auspicio è che si possa continuare in questa direzione”.

“Non abbiamo pregiudizi di carattere ideologico”, avverte il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, che trova “molto singolare questa sorta di discussione-ombra, mentre i reali attori della decisioni – la Regione, il sindaco di Pisa, i Carabinieri – ne stanno discutendo in una stanza a cinquanta metri da qui. Abbiamo mandato il presidente a quella discussione e nel contempo prepariamo una presa di posizione del Consiglio regionale che potrebbe contraddirlo: la vedo come una sorta di sfiducia”.

La consigliera della Lega, Elena Meini, esordisce “riconoscendo il valore del reggimento di Carabinieri e riconoscere il loro operato, non solo sul nostro territorio, ma in tutta la nazione. Si parla di 72 ettari di cemento, ma non è così. E i fondi sono per lo sviluppo di coesione sociale e non arrivano dal Pnrr. Le informazioni alla base di questa discussione sono confuse e neppure sappiamo come andrà la discussione in corso alla quale sta partecipando il presidente Giani in questo momento. Anche la nostra è una posizione dubbia, siamo per privilegiare la tutela ambientale e rispettare il Parco. Chiediamo allo stesso tempo che soluzioni alternative siano comunque nel Comune di Pisa, vicina all’aeroporto”.

“Questa discussione deve essere affrontata senza posizioni pregiudiziali, con pragmatismo, uscendo da opposti estremismi”, afferma il consigliere del Partito democratico, Andrea Pieroni. “Riteniamo legittime e comprensibili le esigenze di riorganizzazione che i reparti chiedono e auspicano, giusto lavorare per cercare la soluzione più funzionale ed efficace possibile, che ci sono sul territorio. La discussione che facciamo oggi in Consiglio sarà di supporto e sostegno al presidente della Regione nel proseguire il confronto al tavolo che si è appena costituito”.

Secondo il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) “si deve sgombrare il campo dalla retorica strumentale e faziosa usata in questi mesi: l’area è sì all’interno del perimetro del Parco, ma in un’area marginale. Né si tratta di una base militare da cui si parta per andare a far la guerra. Abbiamo però assistito un pessimo metodo per l’individuazione di quell’area. Noi riteniamo che possano esserci soluzioni alternative a quella specifica area. Questa discussione è un ulteriore errore di metodo”.

Il consigliere di Italia viva, Maurizio Sguanci intende “riconoscere massimo rispetto per lo sforzo che il corpo dei carabinieri fa quotidianamente al servizio dei cittadini. Ci sono porzioni di territorio che possono essere messi a funzione senza intaccare il Parco di San Rossore. Ci troviamo assolutamente in linea con tutte le mozioni presentate oggi”.

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