Bacino dell'Arno colmo di acque piovane: allagamenti a Empoli

Protezione civile e Consorzi di Bonifica al lavoro ininterrottamente. Tutto il ‘sistema’ impegnato dalla mattina. In azione idrovore e autospurgo. A Firenze in calo i livelli del reticolo idraulico secondario. Domani scuole aperte in città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2019 21:38
Bacino dell'Arno colmo di acque piovane: allagamenti a Empoli

Prorogata fino a lunedì 18 novembre l'allerta arancione per rischio idraulico nel cosiddetto 'reticolo principale', che riguarda l'Arno, a Firenze e nei comuni di Bagno a Ripoli, Fiesole, Greve in Chianti, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, San Casciano in Val di Pesa, Scandicci e Tavarnelle Val di Pesa. Esteso fino a domani anche il codice giallo per il rischio idrogeologico/idraulico nel cosiddetto "reticolo minore" che comprende i corsi d'acqua secondari: in particolare Ema, Mugnone e Terzolle. Le allerte si concluderanno a mezzanotte di martedì 19 novembre.

Quasi tutti i bacini idrografici del Medio Valdarno hanno raggiunto e poi superato il primo e poi il secondo livello di guardia nel corso della notte passata. Il primo a destare preoccupazione è stato il Torrente Ema che prima a Strada in Chianti e poi a Grassina ha sforato le soglie di attenzione arrivando a toccare quasi i 3 metri: entrata in funzione la briglia a bocca tarata di Capannuccia e gli argini di difesa della zona industriale di Meleto; sempre azionate le pompe idrovore dell’impianto che dalla Senice scarica nel Quadrelli a Quarrata.

Nel frattempo sono cresciuti oltre il secondo livello di attenzione anche Ombrone a Pontelungo e Marina a Calenzano; oltre il secondo livello anche Pesa, Greve, Bisenzio ed Elsa con interessamento delle opere idrauliche di difesa, a partire dapprima dalla cassa Filimortula e cassa Querciola. Tutti i principali impianti idrovori del Consorzio della Piana fiorentina (Viaccia, Fosso di Piano, Castelletti e Crucignano) sono in funzione, mentre sui corsi d’acqua sono state attivate casse di espansione, aree di laminazione e briglie a bocca tarata.

Si segnalano esondazioni ed allagamenti dell’Elsa a San Gimignano; fuoriuscite sul Fosso di Rialdoli, affluente del Torrente Vingone a Scandicci; esondazioni dalla Sieve a Sagginale; qualche fuoriuscita registrata anche sul Torrente Zambra a Poggibonsi; sifonamento di un argine del Vingone a Lastra a Signa che è in fase di ripristino.

"Non faremo chiusure di scuole nel territorio comunale di Firenze, non ci sono gli estremi, il punto massimo di piena è già trascorso" ha annunciato il sindaco del Comune e della Città Metropolitana Dario Nardella che oggi pomeriggio ha presieduto una riunione al Centro operativo della protezione civile del Comune e alla Sala della Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze. Per la prima volta è entrata in funzione la cassa di espansione del Mensola.

E' stata riaperta l'Autostrada A1 nel Valdarno direzione Roma, la strada di grande comunicazione Firenze-Siena, in direzione Firenze, all'altezza del Bargino, la Sp 72 a Lastra a Signa, la Sr2 a Falciani, riaperta la Ss 67 località le Sieci.

L'Unione dei comuni Empolese-Valdelsa, a causa del codice rosso, ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, nidi compresi per i comuni attraversati dall'Arno (Montelupo Fiorentino, Empoli, Cerreto Guidi, Capraia e Limite,Vinci, Fucecchio); chiusura soltanto delle scuole superiori per tutti gli altri.

Al lavoro ininterrottamente da questa mattina, domenica 17 novembre, per gestire l’emergenza maltempo e le conseguenti criticità che si sono verificate in città, in centro storico, ma anche ad Avane, Santa Maria-Case Fanfani e in Via Torricelli. Con l’Arno in piena, con un preoccupante innalzamento del livello del fiume principale della Toscana, che sta tenendo in apprensione oltre che Firenze tutta la vallata del Valdarno Inferiore, il bacino del reticolo minore di Empoli, caricato da 65 millimetri di pioggia caduta nella notte, ha faticato fin dalla prima mattina a scaricare nel fiume.

Dopo di che, con la doverosa e obbligatoria, per non consentire alle acque dell’Arno di entrare in città attraverso i rii sotterranei, chiusura delle cateratte le acque piovane proveniente dal territorio collinare a sud di Empoli, il ‘bacino’ cittadino si è riempito fino a essere colmo. Ecco perché in alcune zone si sono verificate degli allagamenti: verso l’ora di pranzo in Piazza Marchetti, poi Via del Giglio, Via Spartaco Lavagnini, quindi Piazza Farinata degli Uberti. Poi a seguire Avane con Via Lari e Via della Motta e Via del Pozzo, dov’è presente la cateratta.A partire dal sindaco Brenda Barnini e a tutta la giunta comunale, con funzionari e tecnici comunali, polizia municipale, protezione civile, subito sono entrati tutti in azione per coordina e agire. Due le ordinanze emesse intanto: chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per domani, lunedì 18 novembre, in conseguenza dell’Allerta Codice Rosso per il possibile innalzamento del Fiume Arno, e poi chiusi anche Impianti Sportivi Comunali e la biblioteca ‘Renato Fucini’. Vari i sopralluoghi effettuati. Sono state attivate 4 auto spurghi per ‘succhiare’ l’acqua presenti in Piazza dei Leoni, facendo la spola con l’Arno per scaricare ciò che era stato raccolto.

Sette le idrovore mobili in azione tra Avane, Via Lavagnini e Piazza Matteotti, qui per bypassare la cateratta saltandola: acqua ‘succhiata’ dal lato Empoli e buttata direttamente nel fiume. In azione anche le idrovore fisse: sull’Elsa a Brusciana, a Ponte a Elsa e sul Rio Volpi, al Terrafino; in azione anche quella a Case Fanfani e sul Rio Mosca. Nelle ultime tre ore i livelli del reticolo idraulico secondario sono in calo rispetto ai valori raggiunti nelle prime ore della giornata di oggi.

Resta stabile il livello dell'Arno almeno per le prossime ore .Nuove piogge sono attese per la seconda parte della giornata di domani con intensità inferiore a quelle registrate nella giornata odierna.

«Ci aspettano ancora altre ore di passione – ha detto il sindaco di Empoli Brenda Barnini – perché l'Arno scende molto lentamente e noi abbiamo tanta acqua in tutto il reticolo. Abbiamo idrovore attive ad Avane e in Centro. Intanto superiamo l'emergenza poi ovviamente ci occuperemo di trovare soluzioni e ristorare i danni chiedendo aiuto anche alla Regione Toscana».

Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno sta lavorando da stamani per gestire la massima criticità, prevista nella notte in arrivo, quando si attende una consistente ondata di piena del fiume Arno. Sono state aperte per la prima volta, nel pomeriggio, le paratoie della cassa di espansione di Roffia a San Miniato (la cui manutenzione è affidata in parte al Consorzio) ed è dunque iniziato l’invaso dell’acqua che continuerà per le prossime ore. In azione tutti gli impianti presenti lungo il reticolo minore.

Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa

 Potenziata la rete di bonifica e massima attenzione lungo il fiume Cecina, che sta dal pomeriggio di oggi registra una piena importante. Proseguono i monitoraggi del reticolo minore e sono stati attivati i vari impianti idrovori, a partire da quello della Mazzanta a Rosignano e La Paduletta a Livorno.

Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud

 Nella mattinata di oggi, uomini e macchine sono intervenuti sul Torrente Sovata per la ripulitura e il ripristino del deflusso delle acque alla confluenza con il fiume Bruna nel comune di Castiglione della Pescaia. Nelle stesse ore le squadre dell’ente hanno ripristinato lo smottamento che ha interessato l’argine del fiume Albegna e sullo stesso fiume, che resta un sorvegliato speciale, hanno attuato un intervento di emergenza sul Ponte del Magione, alla confluenza del torrente Radicata con fiume Albegna, nel comune di Orbetello. Massimo impegno anche nell’area senese, con verifiche sull’Arbia a Monteroni e sull’Ombrone a Buonconvento, dove il Consorzio ha individuato le problematiche da tenere sotto controllo e da affrontare una volta che la situazione si sarà normalizzata.

Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord

 Funziona senza intoppi il sistema dei canali e dei fiumi in Versilia. La pioggia che affligge il territorio dai primi giorni del mese viene raccolta nei corsi d’acqua e raggiunge il mare, sostenuta dal sistema delle idrovore che il Consorzio tiene accese. L’unico ostacolo è rappresentato dal livello del mare che è sopra i livelli medi degli ultimi dieci anni. A Viareggio, a 15 anni dalla sua inaugurazione (novembre 2004) ancora una volta l’impianto idrovoro della Bufalina si è rivelato fondamentale per tenere sotto controllo il Lago di Massaciuccoli.

Dal 4 novembre la Bufalina è stata accesa e ha scolmato 12 milioni e 600 mila mc di acqua, spingendola nel mare. Il lago allora misurava +19 cm e nonostante tutta l’acqua che ha ricevuto, è salito solo fino a +26 di qualche giorno fa, + 25 oggi. Risponde bene il reticolo dei canali principali e minori di Massa Carrara. L’acqua defluisce restando sotto i livelli di guardia. Accesi gli impianti idrovori del Brugiano e della Fossa Maestra.

Le condizioni del mare rischiano di mettere in crisi il sistema idraulico della costa apuana: per questo il Consorzio attiva gli impianti idrovori. Personale reperibile al numero 331/6321.391. Situazione sotto controllo in Lunigiana. Restano sotto i livelli di guardia i fiumi principali (Bagnone, Aulella, Taverone e Magra) e il reticolo minore. Consorzio in azione anche a Vicopisano.

In mattinata, i tecnici consortili si sono attivati per istallare pompe mobili sul Fosso relitto del Serezza: la piena dell’Arno ha infatti prodotto la chiusura delle porte vinciane alla confluenza tra il Fiume e il Fosso, impedendo così al ramo relitto di defluire nel canale maggiore. Le pompe idrovore, quindi, sono fondamentali per prevenire problemi idraulici. Per emergenze, è attivo h24 il numero 348/8867459.

Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno

 Si sono verificate localizzate esondazioni soprattutto in Valdichiana, che hanno interessato alcune aree agricole. Non si sono invece registrati ad ora problemi di rilievo sui corsi d’acqua principali. I lavori di prevenzione effettuati dal Consorzio, sul reticolo in gestione, hanno permesso di tamponare una situazione che non è ancora uscita dalla fase dell’emergenza. Gli ultimi interventi di manutenzione sono stati realizzati ieri, sulla Reglia di Val di Capraia a Cortona dove è si è reso necessario chiudere alcune tane di animali che minavano un argine, e a Cesa, per liberare il tratto finale del rio di San Giovanni. Attualmente, approfittando dei livelli dell’acqua in calo, sono in corso monitoraggi per verificare eventuali dissesti sulle sponde e criticità.

Alcune, come quelle riscontrate in Valdarno, sul Cesto a Figline Valdarno e sul Resco nel comune di Castelfranco Piandiscò, e in Casentino, sull’Arno nel comune di Pratovecchio-Stia, sono state segnalate al Genio Civile Valdarno Superiore.

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