Ernest e Celestine: l'animazione candidata agli Oscar scenneggiata da Pennac

Il film francese, realizzato all’acquerello, sarà proiettato domenica 16 febbraio presso Cinema Stensen

Redazione Nove da Firenze
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15 febbraio 2014 23:29
Ernest e Celestine: l'animazione candidata agli Oscar scenneggiata da Pennac

Due mondi separati e diffidenti l’uno dell’altro – quello degli orsi e quello dei topi – finché l’incontro tra un orso solitario e una topolina senza paura non cambierà tutto. È Ernest e Celestine, il film francese d’animazione candidato agli Oscar 2014, che sarà proiettato domenica 16 febbraio alle ore 15.00 presso il cinema Stensen (viale Don Minzoni 25/c). ). Il film di Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner vede come sceneggiatore il celebre scrittore francese Daniel Pennac, e nella versione italiana sono gli attori Claudio Bisio e Albra Rohrwacher a prestare le loro voci ai protagonisti.

Ispirato ai libri illustrati dell’autrice belga Gabrielle Vincent e realizzato con la tecnica dell’acquerello, Ernest e Celestine è distribuito in Italia dalla Sacher Distribuzione di Nanni Moretti. Il film affronta la paura dell’altro e racconta la storia di due mondi divisi e non comunicanti: quello degli orsi, in superficie, e quello sotterraneo dei topi. Fin da piccoli i topolini vengono educati a temere gli abitanti del mondo di sopra, e gli orsi a concepire i topi solo come cibo.

Ma quando Celestine – una topolina che desidera fare la pittrice e non ne vuole sapere di intraprendere il destino di tutti i suoi simili, quello di diventare dentista – incontra Ernest, un grande orso musicista che vive ai margini della società, la loro amicizia sovvertirà tutte le regole. La proiezione prosegue il ciclo di film di qualità dedicati alla famiglia, inaugurato questo inverno con una selezione di animazioni del maestro Hayao Miyazaki. Riguardo al suo lavoro di adattamento dei libri illustrati per il film, lo scrittore Daniel Pennac ha raccontato: “Gli albi di Gabrielle Vincent erano quadretti, storie molto brevi che raccontavano momenti idilliaci.

Illustrano l'idealizzazione del rapporto tra un adulto e un bambino che portano avanti una convivenza perfetta. Ma è impossibile realizzare un lungometraggio partendo da questi momenti, visto che l'universo è già idilliaco. Per valorizzare questo paradiso dovevo far emergere i protagonisti da un inferno personale”. Da qui nasce il tema centrale di Ernest e Celestine, la paura dell’altro. “La paura è la passione della mia vita – continua Pennac – Le cose peggiori che ci succedono provengono dalla paura, però anche grazie alla paura riusciamo a fare cose di cui non credevamo di essere capaci.

Per quanto riguarda l'aspetto politico, invece, devo dire di trovare interessante l'inquietudine sociale che attraversa la favola. Ma questo proprio perché non voglio lanciare messaggi, detesterei un film o un romanzo riassumibile in un messaggio, perché non sarebbe un'opera d'arte”.

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