Firenze capitale delle città metropolitane italiane

Su iniziativa del Presidente del Consiglio provinciale Piero Giunti, martedì 22 ottobre, alle ore 10.30, i Presidenti delle Assemblee interessate per la prima volta a confronto in Palazzo Medici Riccardi. La convocazione dell'Upi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2013 12:40
Firenze capitale delle città metropolitane italiane

Firenze Città metropolitana non è un orizzonte lontano e "la Provincia di Firenze si è adeguatamente preparata negli anni a questo passaggio, prefigurandolo ben prima della spending review", spiega il Presidente del Consiglio provinciale Piero Giunti. Su sua iniziativa, martedì 22 ottobre, alle ore 10.30, nella Sala Nicola Pistelli di Palazzo Medici Riccardi (Firenze, via Cavour 1) si confronteranno per la prima volta i Presidenti dei Consigli delle Province “metropolitane” e del gruppo tecnico sulle città metropolitane.

Il Direttori dell'Upi-Unione Province Italiane Piero Antonelli e il coordinatore dei Presidenti di Consiglio Bruno Daipei hanno colto l'invito di Giunti, sullo sfondo dell’esame avviato in Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati del disegno di legge AC 1542 “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, che ha per relatrici Centemero e Gasparini. "Come voi saprete questo disegno di legge - si legge in una nota - prosegue nell’opera di svuotamento delle Province nella prospettiva della loro abolizione dalla Costituzione e, tra i suoi obiettivi principali, ha l’istituzione delle Città metropolitane nelle 10 aree indicate già nella normativa precedente.

Riteniamo necessario avviare una riflessione congiunta dei Presidenti di consiglio delle Province metropolitane e del gruppo tecnico sulle città metropolitane sui problemi che le norme previste pongono nella definizione di un adeguato sistema di governo delle aree metropolitane, sia dal punto di vista delle funzioni e delle dimensioni, sia dal punto di vista della organizzazione politica e amministrativa". Si tratta di condividere una posizione unitaria sui documenti e sugli emendamenti che l’Upi proporrà al Parlamento ed eventuali ulteriori iniziative.

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