Imposta di soggiorno? Il Chianti esulta ed investe sul territorio

Ammonta a 150mila euro l’importo complessivo incassato dai Comuni di Barberino, San Casciano e Tavarnelle con gli introiti della prima rata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2013 15:22
Imposta di soggiorno? Il Chianti esulta ed investe sul territorio

I sindaci Semplici, Dirindelli, Pescini stabiliscono i settori su cui far ricadere gli introiti derivati dalla tassa: Dall’imposta di soggiorno una serie di investimenti diffusi nel Chianti. Sicurezza stradale, manutenzione e valorizzazione delle strade bianche, banda larga, aree verdi e decoro urbano, cultura e promozione del territorio, controllo sull’abusivismo. Sono questi i principali settori cui i Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa faranno dirottare gli introiti derivati dalla tassa di soggiorno, l’imposta che, secondo i criteri di un regolamento condiviso dall’intera area del Chianti, viene applicata in maniera omogenea ai turisti che pernottano nelle strutture ricettive del territorio nel periodo 1 marzo-31 ottobre.

Dalla prima rata relativa al periodo marzo-giugno i Comuni hanno riscosso oltre 150mila euro e altrettanti sono attesi per la seconda tranche che scade a novembre per la quale i Comuni hanno previsto di superare l’importo complessivo di 200mila euro. Pur non avendo ancora un bilancio ufficiale, i sindaci sono ottimisti sui numeri delle presenze e dei flussi turistici che hanno scelto il Chianti come meta di vacanza concentrandosi anche negli ultimi scampoli della stagione estiva. “Escludendo il mese di giugno – dicono i sindaci Sestilio Dirindelli, Maurizio Semplici e Massimiliano Pescini - che, a causa del maltempo, è stato poco favorevole per la nostra stagione abbiamo la netta sensazione, confermata dagli operatori della ricettività e dai ristoratori, che il territorio abbia risposto bene al nome che porta, il brand Chianti è stato scelto anche quest’anno da un turismo di qualità proveniente in gran parte dai paesi del nord Europa e dell’Est”.

L’imposta di soggiorno - aggiungono - servirà a finanziare, in modo parziale o totale, una fitta rete di investimenti culturali e di azioni di promozione turistica. Miglioreremo la manutenzione della viabilità e del patrimonio pubblico, potenzieremo la segnaletica, la banda larga e interverremo sulla mobilità locale”. Altro intervento che i Comuni intendono mettere in piedi è quello che mira a contrastare l’abusivismo edilizio ed economico connesso alle attività ricettive attraverso un’azione di controllo sistematica e capillare. Nei Comuni di Barberino, San Casciano e Tavarnelle sono presenti circa 300 strutture ricettive per un totale di circa 4500 posti letto.

Tra le diverse tipologie presenti prevalgono gli agriturismo, gli affittacamere e le case appartamenti vacanze. Per quanto riguarda l’imposta di soggiorno, recentemente estesa anche agli affitti turistici, l’importo è commisurato alla tipologia della struttura. Per quelle alberghiere il riferimento è dato dalla classificazione articolata in “stelle” e oscillerà tra 0,50 centesimi e 4 euro; per l'extralberghiero la misura è definita in base alla classificazione articolata in “chiavi”.

In quest’ultimo caso l'imposta va da 1 a 2 euro. Per le altre strutture extralberghiere, nonché le abitazioni locate per fini turistici, la misura è definita, in maniera unica differenziata per tipologia e spazia da 1 a 2,50 euro. e oscilla tra 0,50 centesimi e 4 euro. “L’imposta di soggiorno – concludono i sindaci – è frutto di un percorso condiviso dai Comuni del Chianti fiorentino e senese e dalle associazioni di categoria, il regolamento che abbiamo stilato insieme definisce tariffe omogenee, suddivise per tipologia di struttura, applicate ad un territorio che complessivamente conta 100mila abitanti”.

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