MPS: Cda approva Piano di ristrutturazione con aumento di capitale di 2,5 mld

Rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di capitale per un ammontare di 2,5 miliardi di euro (anzichè di 1 miliardo del precedente piano industriale), da effettuarsi entro dicembre 2014

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2013 18:46
MPS: Cda approva Piano di ristrutturazione con aumento di capitale di 2,5 mld

Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato oggi il Piano di Ristrutturazione 2013 - 2017 predisposto secondo le linee guida concordate con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con la Commissione Europea (DG Comp). Il Piano di Ristrutturazione è stato trasmesso al Ministero dell'Economia e delle Finanze per il successivo invio alla Commissione Europea (DG Comp). Banca Monte dei Paschi di Siena auspica di ricevere l'approvazione dello stesso da parte delle Autorità competenti entro la data di approvazione della trimestrale prevista per il 14 novembre p.v. Il Presidente Alessandro Profumo dichiara: “Il piano di ristrutturazione conserva intatte la nostra visione e le priorità strategiche della Banca ma consente di accelerarne il rilancio attraverso il rafforzamento patrimoniale ed il piano di rimborso anticipato dei Nuovi Strumenti Finanziari, nel pieno interesse di tutti i nostri stakeholder”. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto oggi delle dimissioni per ragioni personali del consigliere Prof.

Tania Groppi a far data dal prossimo 13 ottobre 2013. Piano di Ristrutturazione, predisposto secondo le linee guida concordate con il MEF (Ministero Economia e Finanze) e con la Commissione Europea (DG Comp1), approvato dal Consiglio di Amministrazione ed inviato alle Autorità competenti. Prevista l’approvazione da parte della Commissione Europea entro la data della relazione trimestrale fissata per il 14 novembre p.v. Pieno rilancio di Banca Monte dei Paschi di Siena come primaria banca commerciale in Italia Piano di Ristrutturazione rafforzato rispetto al Piano Industriale 2012-2015, orientato al recupero di produttività ed efficienza, basato su ipotesi macro-economiche conservative. Obiettivo di ritorno ad un livello di profittabilità sostenibile (utile netto di circa 900 milioni di euro e ROTE di circa 9% entro il 2017). Capitale regolamentare pienamente conforme ai requisiti (10,0% CET1 "phased in" e 9,3% CET1 "fully loaded" nel 2017)2. Profilo di liquidità rafforzato: impieghi / raccolta3 pari a circa 90%, senza alcun ricorso al finanziamento della BCE, entro il 2017. Impegno a ridurre il totale attivo, il portafoglio titoli di Stato Italiani in AFS (da 23 miliardi a giugno 2013 a circa 17 miliardi nominali nel 2017) ed il VaR del portafoglio di negoziazione.

Riduzione delle attività a valore aggiunto negativo. Rafforzamento patrimoniale tramite un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro Impegno ad eseguire un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro entro fine 2014, soggetto all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti. Impegno a rimborsare 3 miliardi di euro di Nuovi Strumenti Finanziari entro il 2014 (più del 70% del totale), soggetto all’approvazione dell’Autorità di Vigilanza. Ammontare residuo dei Nuovi Strumenti Finanziari interamente rimborsato mediante generazione interna di capitale. Significativo risparmio prospettico di interessi passivi grazie a minori oneri sui Nuovi Strumenti Finanziari. Significativo track record nella ristrutturazione della Banca Management team interamente rinnovato con positivo track-record di conseguimento risultati negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà eccezionali fronteggiate. Significativa semplificazione della struttura di gruppo, con rinnovato focus sul core business e notevole rafforzamento delle funzioni di presidio del rischio e di compliance. Revisione integrale e approfondita delle attività finanziarie e della qualità dell’attivo completata nel primo semestre del 2013. Revisione strutturale della base costi e del relativo governo con 140 milioni di euro di riduzioni delle altre spese amministrative conseguibile entro il 31 dicembre 2013 e chiusura di 400 sportelli (settembre 2013). Rinnovata struttura di governance, con rimozione del limite massimo al possesso azionario del 4% deliberata dall’Assemblea degli Azionisti nel luglio 2013. Il Piano di Ristrutturazione prevede un Utile Netto di circa 900 milioni di euro e un ROTE di circa 9% entro il 2017, con obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli indicati nel Piano Industriale 2012-2015. Il Piano di Ristrutturazione prevede una serie di azioni volte al ripristino di una redditività in linea con il costo del capitale e sostenibile nel tempo, e al pieno rafforzamento della struttura patrimoniale, del capitale e della liquidità della Banca. Commissioni: sono incluse numerose iniziative, già avviate nel corso del 2012 e del 2013, mirate al recupero del divario di produttività della Banca a livello commissionale rispetto ai principali concorrenti italiani (commissioni nette / volumi intermediati di 0,55% vs media di 0,64% delle banche italiane), tra cui: il rilancio del private banking con focus su clienti ad elevato valore (HNWI), il rafforzamento dell'attività di bancassurance e il lancio del progetto di banca on-line (Widiba). Costo del personale: impegno alla riduzione, nel periodo 2011-2017, di circa 8.000 dipendenti e del costo del personale per circa 500 milioni di euro.

L’obiettivo di riduzione dell’organico al 2017 risulta coerente con i risultati fin qui ottenuti (riduzione di circa 2.700 unità) soprattutto attraverso le manovre di ricomposizione degli organici già realizzate. Per la quota rimanente, di circa 5.300 dipendenti, oltre alle operazioni industriali di cessione delle attività non strategiche e di esternalizzazione, il Piano prevede soluzioni che consentano il raggiungimento degli obiettivi con il minor impatto occupazionale possibile attraverso il ricorso al Fondo di solidarietà, nell’ambito delle previste fasi di confronto con le Organizzazioni Sindacali. Altre spese amministrative: impegno a ridurre, nel periodo 2011-2017, i costi per circa 440 milioni di euro, di cui circa 140 milioni di euro conseguibili entro il 31 dicembre 20134.

L’ulteriore riduzione, pari a circa 300 milioni di euro, sarà realizzata attraverso messa a regime delle 170 azioni realizzate/in corso di realizzazione nel 2013, chiusura di ulteriori 150 filiali (in aggiunta alle 400 già effettuate), ristrutturazione dell’operazione “Chianti Classico”5, azioni addizionali di space management, rinegoziazione dei contratti di fornitura, razionalizzazione dell’architettura IT e dei relativi costi, cessione di attività non strategiche e contenimento spese amministrative del personale legate alle ulteriori riduzioni del numero dipendenti. Nel caso in cui alcuni obiettivi commerciali e di redditività non fossero raggiunti, verrà effettuato un ulteriore intervento sui costi operativi. Remunerazione del Top Management: impegno a rispettare il limite massimo di remunerazione (concordato con la Commissione Europea per un importo pari a 500.000 euro) fino al completamento dell’aumento di capitale o al rimborso integrale dei Nuovi Strumenti Finanziari.

Tale limite sulla remunerazione si colloca in un contesto che vede la banca aver adottato già significativi contenimenti della retribuzione nel 2012 e nel 2013. In particolare una riduzione del 47% sulla retribuzione fissa e del 54% sulla remunerazione complessiva, compresa la parte variabile massima potenziale, rispetto all’implementazione del piano al 31 dicembre 2011. Accantonamenti per rischi su crediti: costo del rischio prudenzialmente stimato inferiore a 100 punti base solo a partire dal 2017, al fine di tenere conto del perdurare della crisi economica e delle incertezze future, nonostante un significativo ribilanciamento del portafoglio crediti. Attività finanziarie: impegno alla riduzione del portafoglio di titoli di Stato Italiani in AFS da 23 miliardi di euro a giugno 2013 a circa 17 miliardi di euro nominali nel 2017 (il cui rischio d’interesse è stato prevalentemente coperto attraverso hedging).

Riduzione del VaR del portafoglio di negoziazione. Attività non strategiche: riduzione del portafoglio di credito al consumo e leasing e graduale run-off delle attività con valore aggiunto negativo. Liquidità: sarà rafforzato il profilo di liquidità della Banca, che consentirà il raggiungimento di un rapporto impieghi / raccolta6 (escludendo la raccolta istituzionale) di circa 100% e impieghi / raccolta totale6 di circa 90% nel 2017, l'integrale rimborso dei finanziamenti della Banca Centrale Europea (LTRO) entro il 2015 e un ulteriore rafforzamento della counterbalancing capacity. Il Piano di Ristrutturazione prevede, come meglio illustrato successivamente, un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro per rimborsare i Nuovi Strumenti Finanziari ed il mantenimento, per tutto l’arco piano, di livelli di capitale conformi ai requisiti regolamentari, raggiungendo un obiettivo di CET1 ("phased in") pari a 10,0% e di CET1 "fully loaded" pari a 9,3%7 nel 2017. Come conseguenza delle azioni di cui sopra, si prevede che il Piano di Ristrutturazione consentirà una riduzione del costo del funding, grazie ad un accesso più agevole alla raccolta.

Si evidenzia, inoltre, che le proiezioni economiche e patrimoniali/finanziarie del Piano di Ristrutturazione risultano basate, oltre che sulla decisione di anticipare il rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari e sugli elementi straordinari registrati nell'esercizio 2012, su ipotesi conservative dettate dal perdurare della crisi economica in Europa ed in Italia. RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE Nel contesto del Piano di Ristrutturazione, la Banca intende attivare precise iniziative volte a consentire il rimborso totale dei Nuovi Strumenti Finanziari in via accelerata rispetto alle precedenti previsioni ed in via integrale entro il 2017: Rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di capitale per un ammontare di 2,5 miliardi di euro (anzichè di 1 miliardo del precedente piano industriale), da effettuarsi entro dicembre 2014. Rimborso di un ammontare pari a 3 miliardi di euro dei Nuovi Strumenti Finanziari nel corso del 2014 (pari a più del 70% del totale), subordinato all’autorizzazione preventiva di Banca d’Italia. Rimborso dell’ammontare residuale entro fine 2017 mediante generazione interna di capitale in base alle azioni del Piano di Ristrutturazione e miglioramento della riserva AFS. L'aumento di capitale e il conseguente rimborso anticipato presentano notevoli benefici per la Banca, in particolare: Miglioramento della qualità del capitale sostituendo i Nuovi Strumenti Finanziari con capitale primario. Accelerazione del ritorno ad una redditività sostenibile ed in linea con il costo del capitale, mediante riduzione degli interessi sui Nuovi Strumenti Finanziari. Possibili benefici con le agenzie di rating, riduzione del costo di finanziamento e miglioramento dell'accesso al mercato istituzionale. Rimozione del vincolo al pagamento dei dividendi richiesto dalla Commissione Europea (DG Comp), subordinato al completamento dell’aumento di capitale. L'aumento di capitale dovrà essere sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti della Banca che sarà convocata dal Consiglio di Amministrazione una volta ottenuta l'approvazione del Piano di Ristrutturazione da parte della Commissione Europea. Si segnala che, nel caso in cui le condizioni di mercato non dovessero consentire il completamento del suddetto aumento di capitale entro i tempi stabiliti, il Piano di Ristrutturazione prevede la conversione dei Nuovi Strumenti Finanziari in nuove azioni della Banca. Con riguardo ai titoli subordinati “Upper Tier 2” la Banca ha la facoltà di procedere al pagamento degli interessi dovuti nel corso del 2013, senza obbligo di ricorrere alla clausola di deferral.

La possibilità di pagare le cedole successive è subordinata alla sottoscrizione di un contratto di garanzia vincolante relativo all’aumento di capitale. L’amministratore delegato Fabrizio Viola commenta: ”Nell’ultimo anno il rilancio della Banca si è materializzato attraverso importanti risultati in termini di riorganizzazione aziendale, sviluppo commerciale e forte contenimento dei costi, pur in presenza di un contesto di mercato più difficile del previsto. Si apre ora la seconda fase che ci vedrà impegnati nel proseguimento del rilancio, nell’esecuzione del Piano di Ristrutturazione e nel rimborso del debito di Stato”. Maggiori dettagli sulle azioni e sugli obiettivi finanziari previsti dal Piano di Ristrutturazione saranno resi noti successivamente all’approvazione dello stesso da parte della Commissione Europea e saranno contenuti all’interno del nuovo Piano Strategico 2013-2017 di Banca Monte dei Paschi di Siena che verrà presentato tempestivamente al mercato. Banca Monte dei Paschi di Siena SpA è assistita da UBS in qualità di financial advisor e responsabile per lo studio e la strutturazione dell’aumento di capitale e da Linklaters in qualità di advisor legale.

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