Allergie alimentari in aumento, ne soffre una persona ogni quattro

Si è aperta oggi a Cagliari la quarta edizione della SIAIC Interactive School “SIS”: attesi 300 allergologi da tutta Italia. Un italiano su 4 ne soffre.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2013 16:02
Allergie alimentari in aumento, ne soffre una persona ogni quattro

Si è aperta oggi a Cagliari, sino a domenica 6 ottobre, la quarta edizione della SIAIC Interactive School “SIS”. Questo evento continua sull’onda del successo ottenuto dalle precedenti edizioni, con l’obiettivo di creare un clima fattivo e cooperativo tra docenti e discenti in modo da rendere quanto più interattive possibili le sessioni scientifiche. Tra gli argomenti che saranno trattati in questa edizione, particolare importanza rivestiranno le Allergie Alimentari. Più specificamente, saranno discusse ed approfondite le tematiche delle allergie alimentari, della celiachia e dell’intolleranza al glutine, in un tavolo hot topics, in programma, e in un “Talk Show”, in sessione plenaria, che si terrà sabato.

Si intenderà mettere a fuoco le problematiche in cui devono districarsi, da una parte i pazienti e, dall’altra, le aziende alimentari e di ristorazione, non tralasciando le implicazioni a cui sono esposti i soggetti celiaci. Secondo gli ultimi dati, il 25% della popolazione italiana soffre di allergie. Gli allergeni più pericolosi sono le graminacee ed i pollini. Tra questi soggetti, uno su quattro soffre di allergie legate all’alimentazione. Cifre che si sono quasi raddoppiate nel corso degli ultimi dieci anni.

La fascia d’età più colpita è quella che va dai bambini più piccoli agli adulti intorno ai 50 anni. Le allergie alimentari costituiscono patologie in costante aumento nel nostro Paese sia perché un numero sempre maggiore di bambini ed adulti sviluppa questo tipo di patologie sia perché i tipi di proteine alimentari in grado di dare allergia stanno aumentando sempre di più. I sintomi delle allergie alimentari possono inizialmente essere molto sfumati e presentarsi come orticaria, dolori addominali, nausea, vomito o diarrea.

Nei casi più gravi, però, le allergie alimentari provocano delle condizioni estremamente gravi come l’angioedema (gonfiore della mucosa del cavo orale e della gola che causano difficoltà respiratoria) ed il temibile shock anafilattico. “Purtroppo in molti casi le allergie alimentari sono causate da quantità infinitesimali dell’allergene che possono contaminare gli alimenti anche in maniera accidentale – spiega Massimo Triggiani, presidente Siaic e docente di Allergologia e immunologia clinica presso l'Università di Salerno - Per questo motivo, anche se il paziente è molto attento ad evitare gli alimenti a cui sa di essere allergico ed a segnalare al ristoratore le sue allergie, non si può escludere la possibilità di una presenza “imprevista” di allergeni nel piatto”. E’ estremamente importante, inoltre, fare una corretta informazione presso i ristoratori sul tipo di allergeni e sulle loro caratteristiche principali (resistenza alla cottura, distribuzione all’interno dei diversi alimenti, quantità sufficiente a causare i sintomi) al fine di predisporre in cucina degli adeguati “percorsi” liberi da allergeni.

E’ per questo motivo che la SIAIC ha organizzato una tavola rotonda con la partecipazione delle associazioni dei pazienti (in particolare APA Italia - Associazione pazienti allergici, ed AIC - Associazione Pazienti Celiaci), degli specialisti allergologi, delle categorie di ristorazione, per affrontare questo problema ed avviare iniziative sul territorio nazionale per garantire la sicurezza dei pazienti, sia dell’età pediatrica che adulti, con allergie alimentari. Tra gli altri argomenti di approfondimento, i tavoli di studio su “Come i cambiamenti climatici influenzano le allergopatie”, “La diagnosi e la gestione delle allergopatie respiratorie nel bambino”, “Management delle allergie nello sportivo”, “Reazioni avverse da erbe medicinali” e “Celiachia, allergia alimentare e dintorni”. Trovata presenza di diossina nelle uova ad Anagni, in Ciociaria.

Lo rende noto il sindaco della città dei Papi, Carlo Noto, che ha firmato un’ordinanza urgente «per impedire il consumo di alimenti contaminati». Il provvedimento del primo cittadino,emesso a scopo cautelare dopo una comunicazione dell’Asl di Frosinone, impone l’assoluto divieto di allevamento avicolo all’aperto e dove gli animali razzolano sul terreno, l’utilizzazione e il consumo di ortaggi nelle zone interessate. Lorenzo Parlati, Presidente Legambiente Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "Ho scelto Manà" su Radio Manà Manà, esprimendo grande preoccupazione.

"A quanto pare -ha affermato Parlati-, il sindaco Noto non ha ricevuto spiegazioni in merito, ha semplicemente ricevuto i dati in modo brutale e ha subito firmato l'ordinanza. Stiamo parlando di una sostanza inquinante pericolosa come la diossina. E' preoccupante che non si abbia la certezza del livello di inquinamento, di quale sia la fonte di inquinamento e di quale siano le precauzioni precise da prendere. L'allarme potrebbe estendersi anche ad altre zone. Sappiamo soltanto che a giugno scorso c'è stato un incendio in un impianto di trattamento rifiuti che si trova al confine tra Anagni e Paliano e già allora si sollevò una nube nera.

Una settimana dopo uscirono i dati e dissero che erano tutti nella norma e non c'erano preoccupazioni. Se oggi invece in quei luoghi emerge che il livello di inquinamento è così alto da far scattare questa emergenza, potrebbe significare che per tre mesi uova e ortaggi sono stati tranquillamente consumati da tutti".

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