Treni regionali da termosifoni viaggianti a frigoriferi, il clima è impazzito

Protesta-denuncia dei pendolari aretini e valdarnesi relativa all’assenza di aria condizionata nelle carrozze ferroviarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2013 14:30
Treni regionali da termosifoni viaggianti a frigoriferi, il clima è impazzito

“Possibile che la Regione abbia sempre bisogno di reclami, denunce, lettere di protesta dei Comitati per verificare i disservizi che costantemente caratterizzano il sistema ferroviario toscano? Possibile che per le tratte di più difficile gestione, per ammissione della stessa Regione, come la Firenze-Arezzo, non siano previsti controlli stringenti e quotidiani e si debba sempre attendere il “fattaccio” e le proteste dei pendolari? Chi come il sottoscritto ogni mattina prende il treno per recarsi al lavoro, non ha bisogno di reclami per verificare i disagi e i disservizi né di disporre controlli.” Questo il commento del Consigliere regionale PdL e Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai a sostegno della protesta-denuncia dei pendolari aretini e valdarnesi relativa all’assenza di aria condizionata nelle carrozze ferroviarie. “In 25 anni di pendolarismo verso Firenze, una cosa l’ho imparata: sui treni regionali tutto funziona quando non serve.

L'aria condizionata funziona benissimo quando è già fresco, anzi, in tarda serata in alcune carrozze c'è l'effetto "frigorifero", mentre quando il caldo è opprimente, come è avvenuto nel corso di questa prima settimana estiva, non funziona quasi mai. Una situazione che costringe le migliaia di pendolari a viaggiare in condizione assolutamente non dignitose: all'andata si arriva sudati, al ritorno si scende dal treno grondanti e boccheggianti. Ovvio che poi ci sia chi si sente male. Questa è l’incresciosa realtà alla quale non si può rispondere ripetendo come un mantra che verranno aumentate le ispezioni.

Da cambiare è la filosofia, l’approccio: è mai possibile che si arrivi all’estate senza aver controllato e accertato il reale funzionamento di tutti gli impianti di condizionamento? Questo servirebbe più di ogni altra cosa, più di ogni ispezione "postuma". Ed anche i costi, oltre ai disagi per i cittadini, sarebbero davvero più contenuti. Serve programmazione ma anche criterio! Ma alla pena di dover viaggiare in vagoni senza aria condizionata e con i finestrini sigillati (almeno una volta un po' di aria si poteva far entrare), si somma anche il supplemento di pena dei sistematici ritardi o allungamento dei tempi di percorrenza, causa interferenze sulla direttissima, che ci costringono al prolungamento delle saune quotidiane”. “La settimana in corso, - conclude Stefano Mugnai - la prima di vero caldo nell'anno, è stata una settimana di autentica passione per i pendolari e la morale che se ne trae è scontata: cambiano gli Assessori ma i problemi restano gli stessi, come le stesse rimangono le promesse di soluzioni che, però, non arrivano mai.

Basta promesse, è il tempo dei fatti.”

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