Leonardo Sciascia e la Toscana

Giovedì 20 giugno 2013 al Gabinetto Vieusseux, in Sala Ferri di Palazzo Strozzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2013 23:43
Leonardo Sciascia e la Toscana

Lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia, legato a filo doppio all’isola che costituisce la trama profonda della sua narrativa, ebbe comunque frequenti contatti con altre città e paesi d’Italia e d’Europa, fra cui anche la Toscana, figura di un vero e proprio idoleggiamento artistico e letterario: di più, paradigma civile che accompagna nel tempo la riflessione dello scrittore. L’intensità di questa idealizzazione è promossa da riconoscimenti precoci (nel 1960 il Premio Prato per Gli zii di Sicilia), da amicizie personali e intellettuali imprescindibili (Luisa Adorno, Emilio Cecchi, Fabrizio Clerici, Geno Pampaloni, Mario Tobino), da frequentazioni personali assidue. Di questo rapporto singolare, divenuto col tempo sempre più profondo, si parlerà alla Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux, Piazza Strozzi, Firenze, giovedì 20 giugno, a partire dalle ore 9,30, in una giornata di studi organizzata dagli Amici di Leonardo Sciascia, il sodalizio privo di scopi di lucro attualmente presieduto dal cardiochirurgo veneto Renato Albiero, in collaborazione con la storica casa editrice fiorentina Leo S.Olschki che insieme agli Amici di Sciascia ha dato vita da alcuni anni alla prima rivista internazionale di studi sciasciani, TODOMODO, e alla collana di saggi SCIASCIA SCRITTORE EUROPEO. Introdotto da una prolusione del Segretario dell’Associazione, Carlo Fiaschi, che ripercorrerà le molteplici iniziative intraprese dagli Amici di Sciascia nel corso degli ultimi vent’anni dalla loro costituzione (26 Giugno 1993 a Milano), il seminario di studi sarà aperto da Arnaldo Bruni dell’Università di Firenze e vedrà gli interventi degli studiosi Simone Casini, Raoul Bruni, Paola Italia, Jole Soldateschi, Elisabetta Bacchereti, Cosimo Lorè. Nella sessione pomeridiana, verranno presentate tra l’altro per la prima volta, a cura di Francesco Izzo, immagini, voci e testimonianze inedite della passione antica di Sciascia per la Toscana, alla presenza di tanti amici dello scrittore che hanno generosamente aperto i loro archivi per l’occasione e che interverranno per l’occasione dal pubblico.

Un irriverente disegno di Mino Maccari, che di Sciascia fu amico per lunghi anni, è stato donato dal figlio Marco e scelto come copertina del programma del convegno il cui titolo, Fiorentino inconsapevole, è ispirato ad una battuta di Geno Pampaloni rivolta allo scrittore quando gli venne consegnato nel 1988 il Premio “Amici del Latini” a Firenze. Al termine dei lavori, la voce di Leonardo Sciascia, tratta da una rara registrazione, risuonerà nella medesima Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux dove lo scrittore intervenne nel febbraio 1976.

I lavori del seminario fiorentino saranno poi raccolti in volume da Olschki.

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