Domani apre alle Murate 'Riusa'

Un laboratorio interdisciplinare sul tema del patrimonio dismesso e strategie di riuso. Fino all’8 convegni, workshop, proiezioni video, accompagnati da una mostra. Al centro dei lavori anche la ‘Mappa dell’abbandono in Toscana’

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2013 23:04
Domani apre alle Murate 'Riusa'

Recuperare di più il patrimonio edilizio esistente e cementificare meno. Sarà la parola d’ordine di ‘Riusa’ il «laboratorio interdisciplinare sul tema del patrimonio dismesso e strategie di riuso» che si terrà da domani all’8 giugno a Le Murate (piazza Madonna della Neve, Sala Vetri). Un appuntamento che propone un calendario di convegni, workshop, proiezioni video, accompagnati da una mostra, per sensibilizzare al riutilizzo di immobili abbandonati come potenziali luoghi di avviamento per nuove economie legate alla cultura, all’arte e al sociale.

Una quattro giorni dove si parlerà anche della ‘Mappa dell’abbandono in Toscana’, un censimento di luoghi abbandonati presenti nel territorio della nostra regione. L’iniziativa è a cura di Giacomo Zaganelli con il gruppo :esibisco, collettivo di esperti di arte, cultura, design, tematiche sociali e ambientali, attivo a Firenze dal 2005 sul fronte dell'organizzazione di eventi a basso costo mirati al recupero degli spazi cittadini dimenticati (nelle foto Enrico Tommasi).

La finalità del progetto è sottolineare la notevole quantità di edifici in disuso o sfitti (accresciuta dalla crisi economica in atto) che potrebbe essere destinata alla realizzazione di nuovi progetti sociali, culturali, artistici. «Con questa iniziativa – ha sottolineato l’assessora alle politiche giovanili Cristina Giachi– la creatività giovanile si occupa di un tema che riguarda la cosa pubblica, quel bene comune che è lo spazio pubblico. Grazie al lavoro di Zanganelli e del suo gruppo è stata anche ‘tracciata’ una mappa dell’abbandono, per censire gli spazi in disuso, sia pubblici che privati».

«Un lavoro che mette al centro della discussione questi spazi è anche una sfida alla burocrazia italiana – ha proseguito Cristina Giachi – noi non disponiamo di strumenti normativi in grado di affrontare agilmente queste sfide. Ma non abbiamo neanche una mentalità che renda semplice l’affidamento temporaneo di spazi. Il progetto Riusa, inoltre, va nel senso tracciato dal piano strutturale a volumi zero varato da questa amministrazione». «Le giornate di RIUSA si svolgono non a caso alle Murate – ha sottolineato Zanganelli - il complesso di edilizia residenziale ricavato all’interno di un ex monastero divenuto poi struttura carceraria, successivamente dismessa per diversi anni.

Il luogo ideale, quindi, all’interno del quale raccontare come una struttura in disuso possa tornare a vivere e a ospitare nuove forme di vita e di cultura, di sinergia fra creatività progettuale, imprenditori, cittadini, amministratori». «L’evento prende spunto da una nuova sensibilità e dalle diverse esigenze delle città – ha aggiunto Zaganelli – a Berlino, ad esempio, c’è l’esperienza dello Zwischennutzung, cioè l’utilizzo di spazi sfitti per utenti temporanei, previsto peraltro dal codice dell’urbanistica, rappresenta uno strumento strategico di rigenerazione urbana con ricadute in termini occupazionali, sociali, territoriali».

«Il caso berlinese – ha spiegato – sarà raccontato da Janin Walter di Urban Catalyst, esperta di strategie di trasformazione e riuso dello spazio urbano. I primi progetti pilota compaiono anche in Italia, per esempio a Ferrara, dove l'ex caserma dei Vigili del Fuoco accoglie oggi lo Spazio Grisù, la cui finalità è di agevolare l'espansione di realtà imprenditoriali legate alla creatività offrendo gli spazi in gratuità. A raccontare cosa accade a Milano, invece, sarà Temporiuso, associazione culturale per la promozione di progetti di riuso temporaneo di spazi in abbandono».

Approfondimenti

RIUSA, con i suoi incontri pomeridiani dal 5 al 7 giugno, a partire dalle ore 18:00, riflette su questi e altri casi virtuosi come esempio di volano per il rilancio e lo sviluppo di microeconomie. Durante le mattinate degli stessi giorni sono previsti tre laboratori aperti a tutti gli interessati (derive urbane, sopralluoghi e metodi non convenzionali di analisi urbana). Sabato 8 giugno seguirà la presentazione dei risultati dei laboratori e degli incontri.

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