Tav: Coopsette ha chiesto il concordato preventivo con riserva

De Zordo (perUnaltracittà): "Annullare subito l'appalto e valutare le soluzioni alternative per il nodo fiorentino"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2013 14:13
Tav: Coopsette ha chiesto il concordato preventivo con riserva

Coopsette, che controlla Nodavia, il general contractor dei cantieri Tav fiorentini ha chiesto due giorni fa di essere ammessa al concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia. Si accorcia la strada del fallimento, visto l'indebitamento verso terzi di 262 milioni, quello verso le banche di circa 300 milioni di euro cifra più o meno corrispondente al debito che la cooperativa ha verso i fornitori. L'ultimo bilancio si è chiuso con una perdita di 10,5 milioni di euro e ad aggravare la situazione ci sono anche i sei dirigenti della cooperativa indagati nell'inchiesta in corso sulla Tav fiorentina.

Intanto la magistratura aggiunge altri tasselli al già impressionante quadro della "grande opera" fiorentina: vengono ipotizzate irregolarità e "trucchi" nelle analisi del materiale di scavo, in particolare sulla natura degli additivi per l'azione della fresa, per poterli trattare come materiale buono per il parco di Cavriglia, mentre si sarebbe in presenza di "fango melmoso" pieno di agenti contaminanti. "Dalle indagini emerge un bel quadro -commenta la consigliera comunale De Zordo (perUnaltracittà)- RFI che fa fare le analisi ad uno sconosciuto laboratorio privato di Moncalieri, viene sospettata di taroccare i risultati, risultati che vengono mandati al nucleo VIA del Ministero dove opera un tecnico, indagato per aver avallato quai risultati, e per aver indicato i "guastafeste" contrari alla soluzione gradita.

E guarda caso un dirigente regionale del settore VIA allontanato dall'incarico senza motivazioni. Un subappaltatore (SELI) che sulla sicurezza dei materiali della galleria nasconde i risultati devastanti delle prove di laboratorio, esponendo a rischi una incalcolabile quantità di futuri passeggeri, con l'unica motivazione di massimizzare i profitti. Un general contractor, NODAVIA, che vede il socio di maggioranza sull'orlo del fallimento, e che comunque ha dimostrato di barare anche sulla sicurezza di una scuola e degli alunni.

Infiltrazioni pesanti della camorra e i casalesi nel ruolo di liquidatori fuori legge di rifiuti scaricati dove più conveniva. Come può non bastare tutto questo? Ma con che coscienza Regione, Provincia e Comune possono continuare a sostenere che i cantieri debbano andare avanti "presto e bene", come ama dichiarare Rossi, proprio con CoopSette e Nodavia in queste condizioni? perUnaltracittà chiede quindi con forza l'annullamento immediato dell'appalto di sottoattraversamento e per la costruzione della stazione Foster, la valutazione seria e accurata delle alternative da parte di Enti locali e Ferrovie per una diversa soluzione dell'assetto del nodo ferroviario fiorentino, meno rischiosa, meno impattante, meno costosa.

Chiede infine il rispetto di tutte le norme ambientali di cui il nostro ordinamento dispone nonostante l'assalto bipartisan a cui è costretto sempre più spesso (è in Commissione alla Camera l'ennesimo insulto al buon senso, la possibilità di bruciare rifiuti nei non adatti e quindi pericolosi cementifici)"

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