Tav, un'opera da completare a tutti i costi?

Dopo l'inchiesta nata dalla Procura di Firenze è tornato di attualità il dibattito sulla necessità di portare a termine o meno i lavori per l'Alta Velocità a Firenze e nel resto d'Italia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2013 13:39
Tav, un'opera da completare a tutti i costi?

“Possibile che in questo Paese non si riesca a completare un’opera infrastrutturale senza trasformarla in un’occasione per presunti comportamenti illeciti?”. Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze, esprime così la sua preoccupazione per quanto emerso dall’indagine avviata dalla magistratura sul tunnel dell'alta velocità ferroviaria. “A questi casi, davvero sconfortanti, si aggiunge poi il rammarico per la speculazione politica di quanti approfittano delle vicende giudiziarie per contestare l’opera nella sua utilità – spiega il Presidente della Provincia – E’ bene invece che i due piani restino distinti.

Un conto è la responsabilità dei singoli soggetti che eventualmente sarà accertata in questa vicenda, ben altra cosa è la valutazione sull’opportunità di realizzare un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo di Firenze e della Toscana. Deve essere chiaro che quest’opera resta di vitale importanza per tutto il sistema della mobilità. Per questo ci auguriamo che le indagine e le necessarie verifiche si concludano nel più breve tempo possibile”. “Il nostro Paese – aggiunge Barducci - deve colmare un grave deficit infrastrutturale.

E’ compito del legislatore far sì che la realizzazione delle opere avvenga nella massima trasparenza e in tempi rapidi. L’aggiunta di norme sempre più complicate e di difficile interpretazione di sicuro non agevola. E spesso si corre il rischio di ottenere effetti contrari a quelli desiderati. E’ il caso, ad esempio, delle complesse normative che riguardano la destinazione finale del terreno scavato. Si tratta di normative ispirate dalle migliori intenzioni, ma che alla fine rischiano di alimentare lucrosi business sullo smaltimento delle terre di scavo”. "I lavori dell'Alta Velocità a Firenze", dichiara Saverio Di Giulio Responsabile di casaPound Firenze, "erano partiti male e stanno finendo addirittura peggio.

Nel 2009, mentre il sindaco Renzi proclamava inutilmente ai quattro venti che avrebbe fermato i lavori, la nostra associazione denunciava che nella zona di via Circondaria quegli stessi lavori proseguivano a ritmo vertiginoso mentre il primo cittadino assicurava che erano fermi in attesa di una definizione della controversia con le Ferrovie dello Stato". "Sappiamo tutti com'è andata a finire", prosegue Di Giulio, "il Sindaco ha fatto la sua manfrina ben sapendo che il suo potere di stoppare il cantiere era pari a zero ed ha salvato la faccia sostenendo di aver ottenuto più soldi da Moretti per completare svariati progetti urbani.

Ma in realtà il problema è rimasto tale e quale perchè il sottoattraversamento non si doveva e, tuttora, non si deve fare". "Nel programma elettorale di CasaPound Italia per le elezioni politiche", conclude il Responsabile fiorentino, "la nostra posizione è chiarissima: i treni dell'alta velocità devono essere fatti circolare in superificie utilizzando, al posto della Stazione di Foster, quella dello Statuto debitamente attrezzata e ristrutturata. La stazione sotterranea e il tunnel sono soltanto uno spreco di denaro pubblico che, come sta dimostrando l'inchiesta della Procura, rischia solo di dar vita all'ennesima opera realizzata in modo scadente con pericoli sia per i lavoratori che per gli utenti.

Chiediamo quindi che venga subito cambiato il progetto e si torni a parlare di treni in superficie. Se vogliamo scavare che lo si faccia per la metropolitana e non per un tunnel inutile e potenzialmente pericolosissimo". L'Avvocato Alfonso Bonafede candidato alla Camera per il Movimento 5 Stelle afferma: "Ci vuole uno stop totale e da subito, prima che altri danni, ambientali e finanziari, vengano compiuti, complice una cattiva programmazione a livello regionale e nazionale"."La politica dei trasporti e delle infrastrutture in Toscana va rivista, e alla luce delle ultime accuse della procura , ci auguriamo sia fatta chiarezza sui probabili aspetti illeciti del progetto, che l'ammnistrazione voleva portare avanti o oltretutto a carico dei contribuenti .

L'opposizione alla TAV ed al sottoattraversamento di Firenze, che il MoVimento 5 Stelle fiorentino ha da sempre portato avanti, non sono frutto di quell'antiprogressismo aprioristico nei confronti delle Grandi Opere di cui più volte è stato tacciato. Lo dimostrano le odierne inchieste della procura di Firenze per i reati di "associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata" alla società fiorentina che ha vinto la gara per la realizzazione della Tav. Il MoVimento 5 Stelle aveva infatti già messo in evidenza gli aspetti critici dell'opera come costi esorbitanti e scelte tecnico-operative scellerate, che olttretutto erano a carico della collettività. Ci era sempre apparso evidente, che l'ostinazione della passata e presente classe politica sui progetti che favoriscono le infrastrutture e le Grandi Opere, dal Piemonte alla Sicilia fosse chiara ,e non nascondesse altro che un mezzo di rendita pubblica a favore di creditori (sistema bancario), società in appalto, general contractors e sistema politico, piuttosto che rappresentare un servizio ai cittadini". Valdo Spini rivolge un'interrogazione al Comune di Firenze sull'inchiesta della magistratura sul sottoattraversamento della Tav: "Il sottoscritto consigliere comunale interroga il Sindaco per conoscere quali deduzioni e quali precauzioni il Comune di Firenze intende assumere in relazione alle notizie di un’inchiesta aperta dalla magistratura sulla realizzazione del sottoattraversamento della Tav; in particolare chiede di conoscere i motivi del mancato rinnovo dell’ Osservatorio Ambientale destinato a tutelare l’opera proprio dai pericoli segnalati; sottolinea di aver più volte sollevato il problema della mancanza di uno specifico procedimento V.I.A.

(Valutazione Impatto Ambientale)". “Finché non si rivede il quadro normativo sugli appalti continueremo ad inciampare in vicende come questa della Tav. Una nuova legge sugli appalti è uno dei primi impegni a cui dovrà porre mano il nuovo governo.” E’ il commento del segretario generale della Cisl di Firenze, Roberto Pistonina, all’inchiesta sul nodo fiorentino della TAV che ha portato oggi al sequestro della ‘talpa’ per lo scavo del tunnel. “Non è immaginabile –aggiunge Pistonina- che su grandi opere come questa non ci sia trasparenza.

Finché non avremo una nuova legge sugli appalti continueremo a fare i conti con il rischio di infiltrazioni e a registrare opere che si bloccano proprio quando sono sul punto di partire; con ovvie e gravissime conseguenze per il lavoro, per una rete infrastrutturale che resta pesantemente deficitario e per l’economia del Paese.” Sulla vicenda è intervenuta anche la Filca, la categoria dei lavoratori edili della Cisl. “L’inchiesta di Firenze –ha detto Salvatore Scelfo, della segreteria nazionale Filca e responsabile del dipartimento legalità della categoria- è la conferma di quanto la Filca-Cisl asserisce da tempo: il settore delle costruzioni è diventato terreno fertile non solo per la ‘malavita comune’ ma anche per quella dei cosiddetti ‘colletti bianchi’.

Attendiamo ovviamente la conclusione dell’iter processuale, ma è innegabile che per l’edilizia si possa parlare di una vera e propria emergenza legalità”. “A farne le spese – aggiunge Scelfo – non sono soltanto i lavoratori dei cantieri interessati, che si ritrovano da un giorno all’altro senza occupazione, ma l’intera collettività, sulla quale ricadono i costi del malaffare”. “Il sequestro della maxi trivella è l’ennesima tegola sui lavoratori edili di Firenze e provincia - commenta Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl fiorentina – che pagano per responsabilità di altri.

La Tav al momento occupa soltanto una trentina di lavoratori, ma il cantiere rappresentava una boccata d’ossigeno per il settore, ed il suo blocco è un segnale preoccupante per l’intera economia provinciale” “Gli ECOLOGISTI DEMOCRATICI di Firenze e della Piana fiorentina esprimono il massimo sconcerto e incredulità rispetto all evidenze emerse dalle indagini sulle opere di sottoattraversamento della TAV a Firenze” – è quanto dichiarano Alberto Di Cintio, coordinatore ECODEM Firenze E Piero Baronti, coordinatore ECODEM Area Fiorentina. “Le nostre precedenti espressioni di consenso all'opera – continuano - erano da sempre state condizionate proprio alla necessità di una straordinaria attività di vigilanza e controllo su appalti e canterizzazioni e lavori, ancor più indispensabile dopo le drammatiche conseguenze dei lavori mal eseguiti nel Mugello con i conseguenti gravissimi danni procurati all'ambiente.

Stante la gravità delle notizie apprese la nostra associazione esprime alle istituzioni competenti la necessità, doverosa riteniamo, di un intervento straordinario di valutazione della situazione in atto in attesa della attivazione, colpevolmente ritardata, dell'Osservatorio Ambientale strumento decisivo per la garanzia del rispetto dei progetti e della corretta costruzione. In questo periodo ovviamente l'opera deve essere fermata”- concludono.

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