Sanità, Rossi: ''Risorse insufficienti, non solo una questione di sprechi''

Professori al convegno di Eunomia:"Allarme di Monti non giustificato. Altre forme di finanziamento significano la fine della sanità pubblica". I lavoratori pubblici e privati della Asl 6 di Livorno proclamano una giornata di sciopero venerdì 30 novembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2012 19:07
Sanità, Rossi: ''Risorse insufficienti, non solo una questione di sprechi''

“Sono stati fatti dei tagli al di sopra della sostenibilità, e ciò che è stato presentato come spending review in realtà son stati ancora una volta tagli lineari. Ho apprezzato molto l’uscita del Presidente Monti, quando ha detto che il sistema sanitario nazionale è a rischio. Su questo ha perfettamente ragione. Ho apprezzato meno quando ha fatto un passo indietro e ha detto invece che le risorse ci sono”. Così il presidente della regione Enrico Rossi ha risposto, nel corso di una intervista al TgCom24 andato in onda questa mattina, al conduttore che gli chiedeva un commento sulle ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio. “Lei sta parlando – ha proseguito – con il presidente di una Regione che ha i conti certificati.

Quindi non ha polvere sotto il tappeto. Si può certo risparmiare ancora. Si possono combattere ancora gli sprechi, ma tutto ha un limite. Io mi sono limitato a chiedere poca cosa: che almeno rientrino i 2 miliardi e quattro che sono stati tagliati dal governo Monti. Dopodichè occorrerà allo stesso combattere gli sprechi, fare innovazione, togliere i doppioni, cose non facili da farsi nel rapporto con i cittadini, e poi, forse, anche pensare a qualche forma integrativa. I provvedimenti necessari, a mio parere, sono un mix di lotta agli sprechi, di razionalizzazione, di innovazione, ma anche di maggiori risorse.

Il servizio sanitario nazionale deve essere mantenuto, lo ha detto anche il presidente della Repubblica”. “Venga in Toscana chi vuole a governare la sanità con la spending review – ha concluso il presidente Rossi – Credo che non andrebbe da nessuna parte. Discutiamo, non si può dare a intendere ai cittadini che tutto va bene e che è tutto un problema di sprechi. Noi ci stiamo a fare un accordo con il governo nazionale, a fare un nuovo patto per la salute. Ci chiami il presidente Monti, e anche il ministro Balduzzi, ci chiamino e discutiamo faccia a faccia a partire dal fatto che le risorse non sono sufficienti.

Questo è il punto vero”. “L’allarme di Monti non è giustificato, la sanità in Italia non è messa peggio di altri settori e possiamo addirittura vantare uno spread positivo nei confronti di altri Paesi come la Germania – ha affermato questa mattina nel corso dalle tavola rotonda di inaugurazione di Eunomia Sanità Nerida Dirindin, professoressa del Dipartimento di Scienze economico-sociali e Matematico-statistiche dell’Università degli Studi di Torino , una delle massime autorità del settore - i fondi integrativi sono la soluzione tecnica peggiore sia sul lato del governo della spesa sia sulla qualità dell’assistenza”.

Sulla stessa linea Gavino Maciocco, professore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Firenze e promotore e coordinatore del sito web Saluteinternazionale.info , che ha evidenziato come “le dichiarazioni del premier Monti tendono a sfaldare il principio universalistico dell’assistenza sanitaria, prevedendo nuove forme di finanziamento. Sia che si vada nella direzione dell’assicurazione sanitaria per le fasce alte della popolazione, che verrebbero così escluse dal servizio sanitario nazionale, sia se si decide di separare alcuni settori della sanità, ad esempio scorporando le prestazioni specialistiche e la diagnostica dai livelli essenziali di assistenza, il risultato è la fine della sanità pubblica”.

Per Giampaolo Donzelli, presidente del Comitato Scientifico di Eunomia Sanità e professore ordinario della Facoltà di Medicina all’Università degli Studi di Firenze, infine, “non c’è maggiore realtà dello Stato aderente ai principi del dettato costituzionale di quella del Servizio Sanitario Nazionale. I principi di uguaglianza di fronte alla malattia determinano identità e coesione sociale e abbandonare questi valori, come suggerito dalle recenti dichiarazioni del premier Monti, significa minare principi fondamentali del rapporto fiduciario cittadino-stato”. Eunomia Sanità, il corso di Alta Formazione in Politiche per la Salute diretto da Giampaolo Donzelli, iniziato oggi continuerà fino a venerdì a Firenze a Palazzo Medici Riccardi .

Il tema della quarta edizione è l’emancipazione della medicina con un particolare focus sulle modifiche intervenute nel rapporto fra medico e paziente. Una emancipazione necessaria per colmare il divario tra il ”sistema sanitario” e il ”sistema di salute”, per contestualizzare e personalizzare “la cura”, rivisitare le linee programmatiche della sanità, considerando anche le sempre maggiori difficoltà economiche della nazione. Partecipano al Corso 40 giovani dirigenti di strutture sanitarie pubbliche e private, politici, esperti nel settore organizzativo della Sanità e in tema di etica in medicina, quadri dirigenti (di società scientifiche, aziende farmaceutiche, ecc.) e rappresentanti di associazioni di pazienti, provenienti da tutta Italia.

Questa mattina si è tenuto in Palazzo Medici Riccardi l’incontro di apertura dal titolo Spending review e difesa del diritto alla salute, con la partecipazione di Nerina Dirindin, Tommaso Langiano, Gavino Maciocco, Luigi Marroni, Sabina Nuti, Stefania Saccardi e Dario Nardella. Domani le lezioni riservate ai corsisti, mentre sabato 30 si terrà a Palazzo Medici Riccardi la tavola rotonda di chiusura, aperta al pubblico e dal titolo AGORÀ SALUTE: Il rapporto fiduciario tra medico e paziente: un capitale sociale, che vedrà intervenire Beniamino Deidda, Michele Bocci, Maria Luisa Brandi, Walter Mazzucco, Dario Nardella, Mario Pappagallo, Alberto Zanobini ed Enzo Cheli.

Concluderà Gianpaolo Donzelli. L’organizzazione sindacale Cub dell'Aziensa Asl 6 di Livorno intanto ha proclamato lo sciopero del personale delle categorie pubbliche e private per l’intera giornata di venerdì 30 novembre 2012. L’Azienda USL 6 di Livorno si scusa anticipatamente con i propri utenti per eventuali disagi nell’erogazione dei servizi sanitari (esami, ambulatori ecc) e amministrativi (prenotazione esami, Libera Professione ecc) e garantisce comunque tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore e per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili.

Ricordiamo che i “servizi minimi essenziali” comprendono: - il Pronto Soccorso, suo “indotto” e tutti quei servizi legati alle problematiche non differibili della salute dei cittadini ricoverati (turni dei reparti) e non. Di conseguenza anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base; - servizi di assistenza domiciliare; - attività di prevenzione urgente (alimenti, bevande, etc..); - vigilanza veterinaria; - attività di protezione civile; - attività connesse funzionalità centrali termoidrauliche e impianti tecnologici;

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