“Il Sindaco e la Giunta possono disattendere gli indirizzi approvati dal Consiglio comunale e la Sovrintendente Colombo rimane al suo posto: questo in estrema sintesi la risposta dell’Assessore Di Giorgi alla interrogazione che avevamo presentato per chiedere come mai non era stato ancora messo in atto l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale a fine luglio che richiedeva le dimissioni della Sovrintendente del Maggio musicale fiorentino e che impegnava, qualora non fossero state spontanee, il Sindaco a ritirare il mandato alla Dottoressa Francesca Colombo.” – affermano il Consigliere comunale Tommaso Grassi e la Consigliere comunale Ornella De Zordo. “Il Sindaco Renzi continua a proteggere la Sovrintendente Colombo nonostante la sfiducia decisa dal Consiglio comunale di Firenze anche col voto di numerosi Consiglieri di maggioranza.
Rottamata dal Consiglio comunale la Sovrintendente Colombo che non riesce ad avere a suo favore neppure i voti della maggioranza del Consiglio comunale e che ha incassato una sfiducia politica dal socio Comune, è stata salvata dal ‘rottamatore’ Renzi che disinteressandosi dei pessimi risultati ottenuti finora, dei flop, delle numerose dimissioni, tra cui l’ultima del Direttore Artistico Arcà, dei compensi elevati e delle assunzioni a chiamata fatte dalla Colombo nel suo mandato da Sovrintendente sembra essere l’unico a confermale la fiducia.” “Nel giugno 2010 fu il Sindaco Renzi a puntare sulla 'giovane' Sovrintendente Colombo e a dire 'Sono io a mettere la faccia sulla scelta della Colombo': ebbene non ha avuto neppure il coraggio di assumersi le sue responsabilità e di ottenere le sue dimissioni come ha chiesto la maggioranza del Consiglio comunale.
– concludono Grassi e De Zordo – Rinnovando la richiesta di dimissioni della Sovrintendente riteniamo che finiti ogni possibile alibi ormai al Sindaco Renzi e alla Sovrintendente Colombo non è rimasto altro che fare quadrato snaturando e offendendo il ruolo del Consiglio comunale ed è logico arrivare a domandarsi se il Consiglio potrebbe essere abolito, se sugli atti approvati il Sindaco può comunque fare come vuole”