Riforma della Bonifica regionale

Il territorio in sei Consorzi, che si occuperanno della manutenzione dell’intero reticolo, dai grandi fiumi ai torrenti montani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2012 11:27
Riforma della Bonifica regionale

La manutenzione dei corsi d’acqua della Toscana è stata interamente affidata dalla Regione ai Consorzi di Bonifica, che da 13 diventano 6. In pratica da 26 enti operanti nel settore della bonifica (fra Consorzi, ex Comunità Montane e Unioni dei Comuni) si passa ad affidare tutto il territorio regionale ai soli Consorzi di Bonifica, benché ridotti di numero. Cauta soddisfazione è stata espressa dall’Urbat (Unione regionale Consorzi di Bonifica e Irrigazione della Toscana) per il concreto avvio, dopo tante false partenze, della riforma del settore, approvata venerdì dalla Giunta Regionale, come già fatto in regioni come Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, anche se i Consorzi di Bonifica avevano chiesto di garantire un maggior rapporto con il territorio e quindi l’autogoverno. «Si conferma il principio fondamentale che la bonifica e la difesa del suolo si fanno in base ai bacini idrografici di riferimento come contenuto nell’intesa Stato-Regioni del 2008 – spiega il presidente Urbat, Fortunato Angelini - senza inutili e dannosi passaggi burocratici derivanti dai confini amministrativi.

La Regione premia l’attività dei Consorzi di Bonifica, che dal ’94 a oggi hanno rimesso in sesto migliaia e migliaia di chilometri di corsi d’acqua e centinaia di opere. Con la riforma, infatti, tutto il territorio regionale sarà affidato a Consorzi di Bonifica, benchè ridotti da 13 a 6. Questi potranno operare in maniera omogenea e più efficace anche sui grandi fiumi (fino a oggi gestiti dalle Province) e sui torrenti di montagna (fino ad oggi in carico alle Comunità Montane). Urbat aveva chiesto di mantenere un maggior legame con il territorio, mantenendo 9 Consorzi, ma affronteremo comunque meglio i dettagli della Riforma e le nostre richieste nelle audizioni nelle commissioni consiliari previste nelle prossime settimane.

Inoltre chiederemo che la Riforma non ponga nuovi oneri a carico dei consorziati. Questi non possono infatti essere chiamati a pagare per attività e opere che la legge pone in carico agli enti pubblici». Lisa Ciardi

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