Aumento dei reati in Toscana

Il commento preoccupato di Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del PD Toscana, dopo la diffusione da parte del Viminale dei dati sul numero dei reati commessi nel 2011 in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2012 15:43
Aumento dei reati in Toscana

“Non eravamo un isola felice ma oggi alla luce di questi dati lo siamo ancora meno. Una sorpresa amara ma prevedibile colpa dei tagli alla sicurezza e alla scarsa sensibilità di alcune istituzioni su questo tema”. E’ questo il commento preoccupato di Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del PD Toscana, dopo la diffusione da parte del Viminale dei dati sul numero dei reati commessi nel 2011 in Italia pubblicati ieri sul Sole 24 Ore e che vede la Toscana tra le regioni con gli aumenti più significativi. Numeri che tengono conto dell’incidenza dei crimini in rapporto alla popolazione.

Sa a livello nazionale dopo anni di flessione i reati segnano un aumento del 5,4%, nella nostra regione molte province registrano aumenti addirittura a due cifre rispetto al 2010. Tra queste ci sono Livorno ( più 15,8%), Lucca ( più 12,5%), Pisa ( più 11,4%). Per quanto riguarda le tipologie dei reati spicca il primo posto di Lucca per quanto riguarda i furti in casa ( ben 2556, più 22,9% rispetto al 2010) seguita da Pisa ( 2542 per un aumento del 45,4%). Sul fronte della rapine poi Prato si colloca al secondo posto di questa poco onorevole classifica, preceduta solo da Napoli, con un aumento del 52,3% rispetto all’anno precedente.

Prato è anche al quarto posto per gli scippi aumentati del 30,7%. Nella classifica complessiva relativa agli aumenti dei vari reati di tutte le province italiane Prato, Firenze, Pisa, Livorno, e Lucca rientrano tra le prime quindici, rispettivamente al 7°, 9,° 11°, 14° e 15° posto. Notizie positive solo per Grosseto dove i crimini calano del 3,3% e Siena dello 0,3%. “Questa situazione - aggiunge Gelli - è la logica conseguenza dei tagli alla sicurezza prima portati avanti dal Governo Berlusconi ( oltre 2 miliardi) e ora con la spending review del Governo Monti che prevede un risparmio di un miliardo e mezzo.

Di fatto in Toscana abbiamo 950 uomini in meno tra Carabinieri e Polizia (quasi 100 agenti a provincia) senza contare le deficienze di mezzi e strutture. In più – sottolinea il responsabile legalità e sicurezza del Partito Democratico - dobbiamo tenere conto delle croniche carenze di risorse destinate alle polizie municipali a partire dall’azzeramento del finanziamento regionale che contribuiva in modo fondamentale allo sviluppo di alcune attività innovative tra cui quelle legate alla microcriminalità. Proprio quella serie di crimini come scippi, rapine e furti nelle abitazioni che sono in costante aumento nelle nostre città.

In questi giorni si è poi posto il problema di riorganizzare e risparmiare sul servizio fin troppo ridondante delle scorte. Fatte salve le dotazioni per le massime autorità dello Stato e ai giudici impegnati in prima linea contro mafia e terrorismo, occorre destinare una parte rilevante di questi oltre 2000 agenti al controllo del territorio di cui abbiamo davvero bisogno. Sulla questione sicurezza dobbiamo al più presto invertire questa tendenza – conclude Federico Gelli – perché insieme al tema della legalità deve essere una delle nostre priorità come proposta per il governo del paese”.

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