La crisi non va in ferie: idee per la ripresa

Incontro a Punta Ala, il 19 agosto 2012, alle ore 18.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2012 18:55
La crisi non va in ferie: idee per la ripresa

Si terrà il prossimo 19 agosto, alle ore 18.30, a Punta Ala, Porto, Giardino YCPA, un incontro dedicato al tema: “Uscire dalla crisi? Economia, finanza, politica”, alle cause ed alle possibili soluzioni. Parteciperanno Francesco Papadia, già direttore generale per le operazioni di mercato della Banca Centrale Europea, Mario Salvestroni, presidente di Confindustria Grosseto, Giuseppe Guarino, costituzionalista ed ex ministro, uno dei maestri italiani del Diritto, con cattedre nelle più importanti università.

“La crisi non va in ferie – osserva Salvestroni -, ogni occasione è utile per cercare di confrontarsi e di capire come uscire da una situazione che sta pesantemente condizionando l’economia, anche a livello locale”. L’incontro, organizzato dall’Associazione Tutela di Punta Ala, ha lo scopo di richiamare l’attenzione del pubblico, ed anche dei media, sull’attuale situazione economica, che, anche in provincia di Grosseto, desta non poche preoccupazioni. Una crisi che poteva però essere almeno in parte prevista e con gli opportuni strumenti può essere superata con minor sforzo. “Ogni crisi è un’occasione importante per porsi domande e per cambiare - aggiunge Salvestroni -.

Il ruolo dell’imprenditore è quello di farsi portavoce e, in taluni casi, anche pioniere. Ma non dimentichiamo che se le Istituzioni non mettono in atto le strategie più adeguate l’impresa ha le mani legate”. Francesco Papadia, già nel 2007, allora direttore generale del dipartimento-chiave di «Operations», responsabile per la preparazione, il coordinamento e l' esecuzione delle operazioni di politica monetaria dell'Eurosistema, nonché per gli investimenti delle riserve internazionali della Bce, si è trovato ad affrontare la crisi creata dalla bolla dei subprime proprio dalle sale di regia della Bce.

In nove anni sotto la guida di Papadia molte le azioni messe in atto, reagendo all’attacco terroristico dell'11 settembre 2001, ai momenti difficili sui mercati dei cambi nel 2000, e simulando crisi finanziarie, che hanno permesso alla Bce di stilare una specie di mappa dei percorsi da seguire per elaborare le soluzioni necessarie ad agire. “Sicuramente – aggiunge il prof. Giuseppe Guarino, già ministro dell’Industria e delle Finanze – la crisi è drammatica e il tempo per affrontarla sta per finire, per capire come curare il male bisogna andare alle sue cause”.

"La mia visione è di duro pessimismo. È quasi un grido di allarme. Nella graduatoria dei paesi industrializzati attualmente in fase di recessione fra i primi venti figurano sette Stati membri dell'euro zona e due appartenenti alla sola UE. Sono nell'ordine Italia, Portogallo, Germania, Francia, Grecia, Belgio, Spagna i primi, UK e Danimarca i secondi. I numeri non ingannano. L'Europa è in depressione. l'euro zona è affetta da una malattia in fase di progressivo aggravamento. Potrebbe implodere.

L'UE è il maggior importatore dagli USA ed e il maggiore partner commerciale della Cina. Le sue condizioni incidono sugli equilibri politici e sullo sviluppo economico mondiale. Non è più tempo di cullarsi in illusioni e di improvvisare rimedi che curano effetti secondari ma non aggrediscono la causa del male. Occorre una diagnosi seria ed approfondita. Poiché l'UE e l'euro zona sono organismi di tipo nuovo, non ci si può avvalere di precedenti. Per capire la natura del male e trovarne il fattore causante primigenio può essere di aiuto prendere le mosse dal vertice dell'Aja, del 1969, nel quale fu lanciato il progetto di una unione economica e monetaria.

Tutte le tappe successive, il piano Werner, il serpente monetario, lo SME, l'Atto Unico Europeo sono avvenute nel pieno rispetto di questo obbiettivo. Nel 1992, quando si era ormai prossimi alla conclusione del percorso iniziato più di venti anni prima, repentinamente nella fase finale delle trattative per il Trattato sull'Unione, con una inversione di tendenza il progetto originario fu abbandonato. Sulle decisioni che allora furono prese e sulle ragioni che le motivarono si deve indagare, se si vuol comprendere il perché di ciò che sta accadendo oggi una volta individuate le radici della deviazione, sarà possibile formulare una diagnosi seria.

Il tempo a disposizione non è molto. Vi è il pericolo di arrivare tardi ". L’incontro, realizzato con la collaborazione di Confindustria Grosseto e Yacht Club Punta Ala e con il patrocinio del Comune di Castiglione della Pescaia, è aperto al pubblico.

Notizie correlate
In evidenza