A Fiesole sotto il regno dei Longobardi

Un salto nel periodo longobardo, dalla seconda metà del VI secolo – la gens Langobardorum entrò in Italia con Alboino nel 568 – fino a tutto il VII e oltre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2012 14:52
A Fiesole sotto il regno dei Longobardi

Una notte dedicata ai Longobardi, o meglio: a Fiesole in occasione della “Notte dell’Archeologia” si fa un salto nel periodo longobardo, dalla seconda metà del VI secolo – la gens Langobardorum entrò in Italia con Alboino nel 568 – fino a tutto il VII e oltre. L’iniziativa in programma per giovedì 5 luglio vede alle ore 18 a Casa Marchini Carrozza (via Portigiani, 3 – Fiesole) l’incontro “Fiesole e i Longobardi: storia di una scoperta”. Nell’occasione verrà presentato anche il CD multimediale realizzato dal Laboratorio Multimediale della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che, grazie alla disponibilità della Soprintendenza, potrà entrare a far parte dei supporti esplicativi del Museo fiesolano. Seguirà una visita alla necropoli longobarda e quindi “A cena con i Longobardi” nella suggestiva terrazza che sovrasta il Teatro Romano la cui illuminazione, insieme a quella delle Terme e del Tempio, concluderà la serata. Le prime scoperte di tombe di età longobarda a Fiesole risalgono all’ultimo ventennio dell’Ottocento: i corredi funerari e i resti ossei furono fortunosamente, e fortunatamente, recuperati dalla locale e benemerita Commissione Archeologica e sono ancora oggi conservati nel Museo Civico Archeologico.

Negli anni successivi altre tombe saranno individuate e scavate nell’Area Archeologica, soprattutto nell’area del Teatro e delle Terme. Più di recente, a partire dal 1986 fino ai nostri giorni, lo scavo in quella che ormai è nota nella letteratura archeologica come “Area Garibaldi” ha messo in luce numerose altre tombe, circa una quarantina, i cui corredi, restaurati a cura del Centro di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, entreranno presto a far parte del patrimonio del Museo fiesolano così da poter essere apprezzati dal più largo pubblico: l’ormai prossimo centenario del Museo Civico (2014) potrebbe essere l’occasione giusta. Al di là della quantità e della indubbia qualità degli oggetti, deve essere messo in evidenza il fatto che queste scoperte aprono uno squarcio su quello che è stato per lungo tempo un periodo oscuro nella storia di Fiesole: i “secoli bui” dopo la crisi del IV secolo e il tentativo di rinascita della cittadina propugnato dal vescovo Iacopo il Bavaro nei primi decenni dell’XI secolo. Una parte di questi “secoli bui”, un lungo periodo di invasioni, guerre, distruzioni e carestie, è occupata appunto dai Longobardi e da tutte quelle gentes che insieme a loro avevano invaso l’Italia.

Per quanto riguarda Fiesole, al di là del momento della conquista che, considerata la fama dei Longobardi fin dalle epoche più antiche della loro storia, deve essere stato particolarmente violento, i momenti immediatamente successivi videro inizio della trasformazione della Fiesole antica nella Fiesole altomedievale con una diversa organizzazione dei nuclei abitativi, degli spazi pubblici e delle necropoli.

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