Tpl, la riforma dei trasporti penalizza le aree montane?

Rifoma tpl, nelle aree montane arrivano i servizi ‘A porte aperte’

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2012 16:35
Tpl, la riforma dei trasporti penalizza le aree montane?

La riforma del trasporto pubblcio locale non penalizzerà le aree montane. Circa 10 milioni di euro (dei 195 milioni deuro all’anno stanziati da Regione ed enti locali come corrispettivo per il servizio di tpl) saranno destinati alle zone montane ed a domanda debole, dove veranno avviati progetti speciali, elaborati dalle amministrazioni comunali o dalle Unioni dei Comuni in base alle specifiche esigenze del territorio. Le novità che la riforma del tpl porterà nelle aree di montagna sono state illustrate questa mattina presso la sede Uncem di Firenze, dove l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao ha incontrato il presidente dell’Uncem Oreste Giurlani e rappresentanti dei Comuni di Stazzema, Anghiari, Londa e della Provincia di Arezzo, oltre al sindaco di Barga ed a delegati dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio e della Lunigiana, collegati in videoconferenza (la registrazione della trasmissione in streaming è disponibile qui). “Davanti ai tagli delle risorse destinate dallo Stato al tpl – ha spiegato l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao – abbiamo risposto non con dei tagli lineari, ma lanciando una sfida, coinvolgendo tutte le amministrazioni locali in un grande lavoro progettuale per ridisegnare un nuovo servizio pubblico.

E’ stata una grande politica di spending review, avviata addirittura nel 2010, che ha portato ad un nuovo progetto di mobilità ed anche a risposte concrete per la montagna”. “Non possiamo più permetterci autobus che viaggiano vuoti – ha proseguito Ceccobao – ma non vogliamo neppure che ci siano aree isolate, per cui scommettiamo su un servizio innovativo e flessibile, che si adatti alle esigenze dei territori e degli utenti”. Tra le novità che riguarderanno i Comuni montani, oltre alla possibilitàdi servizi a chiamata, c’è ad esempio il progetto ‘A porte aperte’, che abbatte le barriere tra trasporto scolastico e trasporto pubblico e, appunto, apre le porte degli scuolabus a tutti gli utenti.

Il presidente di Uncem Oreste Giurlani ha inoltre chiesto all’assessore Ceccobao di riservare alle aree montane una parte dei 30 milioni all’anno che la Regione Toscana ha destinato al rinnovo del parco mezzi. “Uncem Toscana – ha detto Giurlani – sta lavorando, di concerto con la Regione, al fine di un rinnovamento del parco mezzi e della messa in funzione di nuove soluzioni per il trasporto pubblico, come l’uso di pulmini di dimensioni ridotte o la sostituzione dei vecchi scuolabus con pullman di linea che non siano ad esclusivo utilizzo alla comunità scolastica ma dell’intera collettività”.

“Primario obiettivo – ha aggiunto – resta la salvaguardia del trasporto nelle aree a scarsa fruibilità, dove devono essere garantiti i collegamenti principali nei centri minori. A tal fine Uncem Toscana chiede che venga stipulato un protocollo d’intesa per il mantenimento del trasporto pubblico in questi territori, dopo un ampio confronto con le unioni e i comuni montani.”

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