Presidio della Cgil stamani di fronte alla Prefettura

Contrarietà alla scelta del Governo di blindare la cosiddetta Riforma del Mercato del Lavoro con il voto di fiducia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 maggio 2012 18:18
Presidio della Cgil stamani di fronte alla Prefettura

Questa mattina si è svolto di fronte alla sede della Prefettura un presidio di lavoratori organizzato dalla CGIL che hanno espresso la loro forte contrarietà circa il voto di fiducia chiesto dal Governo al Senato sul testo del DDL “Riforma del Mercato del lavoro”. Hanno partecipato delegazioni di tutte le categorie e delle principali RSU delle aziende fiorentine fra cui quelle del Nuovo Pignone, della Manetti e Roberts, della Menarini, dell’ATAF del Teatro Comunale, e dell’Esaote Biomedica. Alle ore 12 una delegazione è stata ricevuta dalla dott.sa Rosa Milano, in rappresentanza del Prefetto, alla quale è stato manifestato il forte disagio e contrarietà per la decisione del Governo e le è stata consegnata una lettera nella quale sono spiegati in dettaglio i motivi , eccovi il testo: Egr.

Sig. Prefetto, con questa iniziativa intendiamo rappresentarLe la nostra contrarietà circa il voto di fiducia chiesto dal Governo al Senato della Repubblica, sul testo del DdL 3249 “Riforma del mercato del lavoro”. In particolare, oltre alla questione degli “esodati” non risolta in via definitiva ( è inconcepibile che chi ha sottoscritto impegni prima dell’ultima riforma previdenziale sia costretto a sottostare alle nuove regole) la CGIL chiede, a conferma delle proposte già consegnate durante l’esame al Senato nel prosieguo dell’iter parlamentare, di: • rimuovere o comunque restringere significativamente i periodi che non necessitano di causale giustificativa nel ricorso ai rapporti di lavori a termine; • ripristinare le disposizioni restrittive sul lavoro intermittente; • innalzare significativamente, fino a tre volte, il riferimento economico che esenta il titolare di Partita Iva della presunzione di subordinazione ( da 18 mila a 42 mila € lordi annui ); • universalizzare effettivamente gli ammortizzatori sociali per tutti i settori e le tipologie di impiego mantenendo la funzione integrativa della bilateralità contrattuale; • confermare il valore della reintegra nei licenziamenti illegittimi (art.18) e rimuovere la retroattività del licenziamento in caso di esito negativo della procedura di conciliazione. Per esaminare queste come qualunque altra osservazione è necessario discutere in Parlamento senza affidarsi al voto di fiducia.

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