Rifondazione su appalti portinerie Regione Toscana

Solidarietà del Consigliere Romanelli (SEL) presente al presidio."Grave la sostituzione tramite ditte esterne del personale in sciopero"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2012 17:58
Rifondazione su appalti portinerie Regione Toscana

Proclamato lo sciopero delle portinerie per 23 e 24 maggio alla Regione Toscana "per il grave rifiuto da parte delle Regione di un confronto con le organizzazioni sindacali relativamente ai servizi di portineria in appalto del Consiglio Regionale e degli uffici". Rifondazione Comunista, con i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi, chiede alla Provincia di Firenze di farsi interprete presso la Regione "perché ci sia l’immediata riapertura del confronto sulla piattaforma presentata dai sindacati praticando un atto di responsabilità sociale.

Chiediamo inoltre che ci sia un pronunciamento ed un netto rifiuto sul criterio del massimo ribasso negli appalti, che garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e alle garanzie contrattuali". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo. "Apprendiamo da fonte sindacale che i lavoratori in appalto delle portinerie della Regione Toscana hanno organizzato presidi e in contemporanea proclamato sciopero per 23 e 24 maggio prossimi. Quello che si sta consumando, ormai da troppo tempo sulla pelle dei lavoratori, è un mix micidiale di atti illegittimi - prodotto dai cambi di appalto e da una scarsa vigilanza degli Enti Pubblici sulle ditte appaltatrici da cui viene prodotto il servizio - e in questo caso aggravato dal fatto che la Regione Toscana ha rifiutato il confronto con le OO.

SS. relativamente ai servizi di portineria del Consiglio Regionale e della Regione, oggi in appalto alla azienda Prodest. Invitiamo gli amministratori del centro sinistra tra cui il Presidente Rossi che sul merito dello sciopero, proclamato dalle portinerie in appalto della regione Toscana, ci sia un pronunciamento chiaro su un capitolato di gara che non conferisce certezze per il futuro retributivo, normativo ed occupazionale. Rifondazione Comunista della Provincia di Firenze ha partecipato al presidio in solidarietà con i lavoratori e a sostegno della vertenza, pertanto invitiamo il Presidente ad intervenire e far sentire la propria voce su questa vicenda, per il ripristino dei diritti e la immediata riapertura del confronto sulla piattaforma presentata dalle OO.SS.

garantendo il rifiuto del criterio del massimo ribasso negli appalti, confermando il rispetto di un positivo sistema di relazioni sindacali. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la piena solidarietà ai lavoratori delle portinerie in appalto della Regione Toscana e nel dichiarare il pieno sostegno allo sciopero e alla vertenza in atto portata avanti dalla Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl con la quale viene richiesto di ripristinare la legalità e le corrette relazioni sindacali chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire di quanto sta avvenendo ai lavoratori che operano nei servizi di portierato in appalto alla Regione Toscana e sui motivi per i quali si è rifiutato il confronto con le OO.

SS. di categoria. Altresì chiediamo di sapere se della vicenda la Provincia di Firenze è stata interessata dalle organizzazioni sindacali e cosa intende fare per quanto di sua competenza nei confronti dell’uso nefasto del criterio del massimo ribasso negli appalti; che inoltre vengano garanzie relative al mantenimento dei livelli occupazionali e alle norme contrattuali". “Stamani – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli – ho portato la mia piena solidarietà ai lavoratori in sciopero del servizio di portineria di Giunta e Consiglio Regionale”. “Ritengo più che legittime le richieste delle organizzazioni sindacali, infatti, il nuovo bando per l’assegnazione del servizio presenta caratteri di forte ingiustizia e in contrasto con la stessa legge regionale sugli appalti: il criterio del massimo ribasso, la non indicazione del Contratto Collettivo Nazionale di riferimento, l’assenza di garanzie di riassunzione e mantenimento della retribuzione per i lavoratori finora impiegati ”.

“Grave poi che stamani il personale in sciopero sia stato sostituito in varie sedi ricorrendo a una ditta esterna, una decisione questa che non crea un giusto clima di relazioni sindacali: confermo la mia richiesta di un immediato incontro tra Giunta e rappresentanti dei lavoratori, richiesta che ho anche ribaito, insieme ad altri colleghi, in Ufficio di Presidenza del Consiglio, affinchè, anche informalmente, il Consiglio rappresenti alla Giunta la necessità di ripristinare un clima di dialogo”. “Dalla Regione, da sempre sensibile ai temi del lavoro e dei diritti, mi aspetto tutt’altro stile, il rispetto della dignità di chi finora ha lavorato, garantendo un servizio affidabile e puntuale”.

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