Dai problemi matematici del Rinascimento al concetto di spazio

Mostre, laboratori e conferenze. Tra gli ospiti anche Michele Emmer della Sapienza di Roma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2012 22:45
Dai problemi matematici del Rinascimento al concetto di spazio

Conferenze, mostre e laboratori per rendere la matematica più accattivante e svelarne gli aspetti più creativi e divertenti. E’ lo spirito della “Festa della matematica” organizzata dalla Provincia di Firenze in collaborazione con il “Giardino di Archimede – Un museo per la matematica”. Quasi un festival lungo un mese, articolato in una rassegna di incontri e di laboratori sui temi più diversi. Tutti i dettagli sulla festa sono stati presentati dagli Assessori all’Istruzione di Provincia di Firenze, Comune e Regione Toscana, rispettivamente Giovanni Di Fede, Rosa Maria Di Giorgi e Stella Targetti insieme al Presidente del Consorzio “Il Giardino di Archimede.

Un museo per la matematica”, Enrico Giusti. La matematica non si può dire certo una fra le materie meglio vissute dagli studenti italiani. Tante le possibili cause: forse un approccio didattico caratterizzato da troppi formalismi e calcoli o una tradizione educativa più accentuata verso le discipline umanistiche che porta a non pochi squilibri anche in termini di formazione scolastica. Basti pensare che i laureati in Scienze Matematiche in Italia nel 2010 sono stati 14.500 a fronte dei 23.600 in Lettere e Filosofia (dati Almalaurea sui laureati del 2010).

Proporzione che si mantiene anche considerando i dati del solo ateneo fiorentino: 1423 i laureati in Lettere e Filosofia contro i 500 di Scienze Matematiche (dati Almalaurea 2010). Eppure, fra le discipline che ogni giovane si trova ad affrontare, la matematica è potenzialmente una fra le più creative e capaci di stimolare l’intelletto ed accendere una sfida in cui ognuno può misurarsi con se stesso su temi via via sempre più stimolanti. E allora vediamo se è possibile, ogni tanto, dare una sbirciata a questo lato più creativo, puntando sul senso ludico che ogni sfida pone.

La Festa della Matematica invita tutti a dare questa “sbirciata”. E magari, fra un gioco e un enigma, arrivare a scoprire che la matematica è ovunque intorno a noi e che non è poi così male. Le conferenze Il festival fiorentino, che rientra nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Firenze, si articola su una serie di conferenze, mostre e laboratori tra aprile e maggio. Il primo incontro, tenuto da Angelo Savelli del Teatro di Rifredi, si è già tenuto il 4 aprile al Circolo Arci Isolotto e ha trattato di “Il teorema di Amleto: matematica a teatro”.

Grande partecipazione di pubblico anche per il secondo appuntamento, l’11 aprile, alla Coop di Ponte a Greve, quando Giuseppe Anichini dell’Università di Firenze ha parlato di “Coincidenze o casualità? Eventi rari, lotterie e compleanni”. Le conferenze proseguono domani, mercoledì 18 aprile, alle 17.30, alla BiblioteCaNova di via Chiusi, con “La matematica e l’industria”. Relatore: Mario Primicerio dell’Università di Firenze. L'apice di questo festival matematico è fissato per sabato 21 aprile, quando arriverà a Firenze lo studioso della Sapienza di Roma Michele Emmer - Premio Viareggio 2010 con il libro “Bolle di sapone.

Tra arte e matematica” - che ha recentemente pubblicato il volume “Numeri immaginari. Cinema e matematica”. La sua lectio, dedicata al tema “L’idea di spazio tra matematica, arte e architettura: da Esher alla virtualità”, è in programma il 21 aprile alle 17.30 nel salone dell’Istituto degli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedì prossimo, 26 aprile, alle 17.30 in Sala Giordano di Palazzo Medici Riccardi, quando Andrea Del Centina dell’Università di Ferrara parlerà di “La memoria parigina di Abel: la storia travagliata di un capolavoro matematiche”. Le mostre Tra le curiosità della “Festa della matematica”, la mostra di alcuni libri custoditi nelle Biblioteche di Palazzo Medici.

L’esposizione “Tesori matematici a Palazzo Medici Riccardi: preziosi manoscritti matematici nelle biblioteche Riccardiana e Moreniana” (Sala del Caminetto di Palazzo Medici, 21 aprile-1 maggio e Coop Ponte a Greve 3-31 maggio) porterà alla luce alcuni tesori singolari e interessanti. “L’Aritmetica” di Filippo Calandri, del 1491, per esempio, dalla biblioteca Riccardiana: il libro d’abaco su cui si pensa abbia studiato Giuliano, figlio di Lorenzo il Magnifico. Manuale di aritmetica e geometria dove, oltre alle tante pagine di tabelline (si arriva addirittura al 71x71), si trovano anche diversi problemi, come: “Uno merchante fecie 2 viaggi, al primo radopiò e’ danari che haveva et al secondo fecie di dua, tre et trovossi 1500 fiorini; vò sapere… con quantj danari si partj el primo viagio…” o espressioni tipo “Multiprica 7, che è sopra la linea de’ 7/8, vie 57; fa 399 et questo parti per 8…”. Ancora dalla Riccardiana arrivano le riproduzioni de “l’Archimede” trascritto e illustrato da Piero della Francesca, mentre appartiene alla Moreniana la “memoria parigina” di Abel, matematico norvegese noto, oggi, per aver dimostrato come, per un’equazione algebrica di 5° grado (o maggiore) non esista alcuna formula generale di risoluzione per radicali.

Il manoscritto, che avrebbe dato una svolta allo studio dell’algebra moderna, ha attraversato diverse vicissitudini: dopo averlo presentato all’Accademia di Parigi nell’ottobre 1826, viene perduto. Nel 1829 il giovane genio norvegese, vinto dalla tubercolosi, si spegne a soli 26 anni. A due giorni dalla sua morte gli arriveranno due lettere: una da Berlino che gli comunica l’assegnazione di una cattedra presso la locale Università, l’altra da Parigi che lo informa che la sua “memoria” è stata ritrovata.

Purtroppo il testo sarà pubblicato solo nel 1841. L’Accademia incarica dell’operazione il fiorentino Guglielmo Libri, professore di matematica alla Sorbona e appassionato bibliomane. Nel 1848, colpito dall’accusa di aver rubato molti dei sui libri nelle biblioteche pubbliche francesi, per evitare l’arresto, fugge a Londra. La “memoria di Abel” scompare ancora. Dopo la morte di Libri, nel 1869, i parenti fiorentini vendono “a peso” il suo prezioso archivio. Il collezionista Giuseppe Palagi ne acquista una parte che cede poi alla Provincia di Firenze e che formerà il fondo librario “Palagi-Libri” della Moreniana.

Il fondo è stato aperto nel 1935 dallo studioso Giovanni Candido, che trova il manoscritto di Abel, ma lo considera solo una copia. Nel 1952, Viggo Brun dell’Università di Oslo esamina nuovamente il manoscritto e scopre che il testo conservato a Firenze è proprio quello originale. Successive ricerche portano alla scoperta di tutte le pagine tranne otto. Nel febbraio 2002 il prof. Andrea Del Centina ne trova quattro presso la Biblioteca Labronica di Livorno. Quattro pagine risultano oggi ancora mancanti. Arriva dalla Moreniana anche una corrispondenza sul teorema di Fermat della francese Sophie Germain (1776 – 1831) che per accedere ai corsi dell’Ecole Polytechnique si finse un ragazzo fuori corso, Antoine-August Le Blanc.

Sophie ebbe scambi epistolari con numerosi fra i più grandi matematici dell’epoca: Gauss, Lagrange, Legendre, Poinsot oltre che con Guglielmo Libri. Infine sabato 21 aprile saranno inaugurate nella Galleria delle Carrozze di via Cavour 5 le mostre:

· Pitagora e il suo teorema: scoperta o riscoperta dei lati più o meno noti del famoso teorema di Pitagora: il visitatore potrà cimentarsi con una serie di divertenti puzzle e non mancheranno le sorprese… (Galleria, 21 aprile-1 maggio) · Armi di istruzione di massa: giochi, enigmi e passatempi matematici.

Tanta matematica si nasconde in moltissimi giochi, dai più comuni ai meno noti. (Galleria, 21-1 maggio e Coop Ponte a greve 3-31 maggio)

Dalle 10 alle 19 di sabato 21 aprile, anche tanti giochi e laboratori a cura del Museo della Matematica “Il giardino di Archimede” per imparare divertendosi. La curiosità La data del 21 aprile è stata scelta per motivi di calendario, ma la matematica ha messo lo zampino anche in questa giornata. E’ infatti il 111esimo giorno dell’anno e, nei secoli, ha dato i natali a diversi uomini di scienza: al matematico francese Michel Rolle, al fisico Jean-Baptiste Biot, a quello americano Percy Williams Bridgman, ai matematici Isaac Jacob Schoenberg e Michael Freedman e al fisico italiano Luigi Palmieri.

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