La Rinascente: la spilla del doppio senso

Polemica per la frase “Averla è facile. Chiedimi come”. Pugliese (PD): “Umilianti per le donne costrette a indossarle, ancora una volta utilizzate come merce”. De Zordo e Conti: "Averlo non è facile: il rispetto per le donne"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2012 19:10
La Rinascente: la spilla del doppio senso

Accade alla Rinascente di Firenze. come in tutti i punti Rinascente d'Italia perché le commesse la indossano ovunque. Parliamo della spilla sul loro petto, che riproduce la Rinascente Card, la carta di fidelizzazione dei clienti, lanciata da febbraio. Se la devono appuntare tutte le commesse, un'ottantina. Sotto c'è scritto: «Averla è facile. Chiedimi come». Si riferisce alla card, ma l'espressione ha un'ambiguità a sfondo sessuale. “Ha i toni di uno scherzo di pessimo gusto ma in realtà si tratta di un’azione deplorevole e umiliante per le donne”.

È la posizione congiunta di Pd metropolitano e cittadino espressa da Maria Grazia Pugliese, coordinatrice donne Pd metropolitano di Firenze, riguardo allo slogan riportato sulle spille delle commesse della Rinascente, volto a pubblicizzare la tessera aziendale. “La legge del marketing supera il rispetto delle donne e il loro diritto, che al giorno d’oggi dovrebbe essere ben più che acquisito, a non essere utilizzate come merce, su cui appendere messaggi equivoci e offensivi, attraverso un linguaggio fortemente irrispettoso”, conclude. "Come se ci fosse bisogno, in un Paese culturalmente così arretrato da contrabbandare allusioni sessuali per complimento, di uno spunto in più per provocare atteggiamenti pesanti e maschilisti." Questa la dichiarazione di Ornella De Zordo, capogruppo e Francesca Conti, consigliera Pari Opportunità di perUnaltracittà.

"Come se non si dovesse invece lavorare proprio nella direzione opposta - affermano le due consigliere - contribuendo a mettere a proprio agio donne che, dovendo interagire col pubblico, già si sentono misurate, soppesate, osservate quando non spogliate sotto lo sguardo maschile più o meno consapevole di compiere una prevaricazione." "Massima solidarietà quindi a coloro che hanno fatto sentire la propria contrarietà di fronte alla scelta con cui la Rinascente ha deciso di pubblicizzare la carta di fidelizzazione - concludono De Zordo e Conti - e nessuna fedeltà da parte nostra verso un'azienda che ancora nel 2012 mostra di considerare le lavoratrici con così poco rispetto utilizzando, oltre alle loro domeniche, anche il loro corpo pur di far salire le vendite.

Anche la dignità fa parte di quei diritti per cui dobbiamo continuare a lottare." Questo l’intervento della consigliera di FLI e responsabile regionale per il partito delle Pari opportunità Bianca Maria Giocoli: “Bene ha fatto la presidente della Commissione pari opportunità Giuliani a intervenire sulla vicenda della card della Rinascente. Noi stiamo dalla parte delle commesse che non possono e non debbono subire questa imposizione ai limiti del mobbing sessuale. Ci domandiamo cosa ne pensino in altre città.

Invitiamo i vertici dell’azienda a cambiare la campagna pubblicitaria”.

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