Donatella Cinelli Colombini premiata a Vinitaly

La paladina del turismo del vino in Italia è la vincitrice del Premio Internazionale per il suo impegno e contributo alla promozione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2012 14:19
Donatella Cinelli Colombini premiata a Vinitaly

Istituito nel 1996, il premio viene assegnato ogni anno a personalità o ad istituzioni italiane e estere che si siano particolarmente distinte nel mondo del vino. La consegna avviene durante il Gala di Vinitaly nel bellissimo Palazzo della Ragione dalle mani del Presidente Ettore Riello e del Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani. Un Premio all’insegna della femminilità in enologia, quello 2012, che nella motivazione mette in rilievo il contributo di Donatella Cinelli Colombini in favore delle donne e del turismo del vino, settori in cui ha svolto ruoli di primo piano. Donatella Cinelli Colombini discende da una famiglia di produttori storici di Brunello di Montalcino e nel 1998 ha creato la sua azienda composta dal Casato Prime Donne a Montalcino e dalla Fattoria del Colle nel Sud del Chianti.

Sono queste le prime cantine italiane con un organico interamente femminile, una bandiera per l’enologia in rosa che trova qui una eccellente concretizzazione. Ad esse si lega anche un premio destinato a promuovere il territorio del Brunello e soprattutto le donne come nuovi protagonisti della società e del lavoro. Personalità eclettica, Donatella si è dedicata per anni allo studio della storia dell’arte medioevale, materia in cui si è laureata. Ha avuto anche un’esperienza politica come Assessore al turismo della sua città natale, Siena.

Fra le sue realizzazioni c’è l’ideazione del trekking urbano, turismo sportivo in città, che da Siena è stato diffuso in oltre 30 capoluoghi di provincia italiani. Il contributo di Donatella Cinelli Colombini alla valorizzazione del vino italiano riguarda soprattutto l’enoturismo di cui è stata un’autentica pioniera. A lei si deve, nel 1993, la creazione della giornata “Cantine aperte” e la fondazione del Movimento del turismo del vino. Grazie a un’azione di coinvolgimento e di comunicazione di cui Donatella è stata una diretta artefice, l’enoturismo è arrivato rapidamente al successo cambiando l’economia e il volto dei distretti vitivinicoli italiani.

A lei si devono anche due pubblicazioni: Manuale del turismo del vino del 2003 e Marketing del turismo del vino del 2007, che si affiancano alla sua attività didattica nei master post laurea. Con l’assegnazione del Premio Internazionale Vinitaly a Donatella Cinelli Colombini, Veronafiere ha inteso mettere l’accento sull’importanza dei contributi originali e innovativi alla crescita del settore enologico italiano. Albo d’oro del Premio Internazionale Vinitaly Marvin Shanken direttore editore di Wine Spectator (premiato nel 1996), Nicolò Incisa della Rocchetta (1996) l’inventore del Sassicaia, Corinne Mentzelopoulos (1997) amministratrice di Chateaux Margaux, Lucio Tasca d’Almerita (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999) titolare della Vega-Sicilia, Aldo Conterno (2000), l’australiana Cantine Penfolds di Magill (2000), Carlo Bonomi Campanini dell’azienda vitienologica italiana Sella&Mosca di Alghero (2001), le Cantine Trapiche-Peñaflor di Coquito Maipu Mendoza in Argentina (2001), l’astigiana F.lli Gancia & C.

(2002), la tedesca Keller (2002), Gianni Zonin (2003), la californiana Kendall Jackson International (Usa, 2003), la Mastroberardino SPA (2004), la spagnola Segura Viudas (2004), le Cantine Giorgio Lungarotti (2005), il regista Alexander Payne (2006), Vittorio Moretti presidente del gruppo Terra Moretti e Hannes Myburgh della sudafricana Meerlust Estate (2007), il giornalista-scrittore Hugh Johnson e Giv – Gruppo Italiano Vini (2008). Nel 2009 l’ambito premio è stato assegnato a Cristina Mariani della Castello Banfi, alla giornalista enogastronomica e prima Master of Wine dell’Asia Jeannie Cho Lee e alla chef-imprenditrice Lidia Bastianich.

(2010) Azienda Masciarelli e la cilena Terra Mater. (2011) Santa Margherita, Guido Berlucchi e l’Institute of Master of Wine.

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