L’approccio di Cambridge a Firenze

Prenderà il via domani il workshop internazionale “Cambridge approach to economics, history and legacy” cui parteciperanno economisti provenienti da tutto il mondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2012 18:17
L’approccio di Cambridge a Firenze

Una riunione scientifica di alto livello internazionale sui temi della teoria e della politica economica. Questo è quanto ospiterà il Consiglio regionale della Toscana fra domani e dopodomani, martedì 20 e mercoledì 21 marzo, aprendo le proprie sale al convegno “Cambridge approach to economics, history and legacy” cui parteciperanno economisti italiani, giapponesi, britannici, statunitensi, messicani, brasiliani ed austriaci. “Si tratta di un incontro che segue molti altri che negli anni si sono svolti all’università Hitotsubashi di Tokio, una delle più antiche e prestigiose del mondo, e per noi è un onore che gli organizzatori, dovendo scegliere una sede alternativa a Tokio dopo le sciagure che hanno colpito il Giappone lo scorso anno, dal terremoto allo tsunami, abbiano optato per la Toscana e per Firenze”, spiega il vicepresidente del Consiglio, Giuliano Fedeli, che ha curato i rapporti con la segreteria scientifica del workshop. “La recente crisi finanziaria ha dimostrato, ancora una volta, che l’economia non ha affatto delle ricette preconfezionate, pronte per qualsiasi situazione, e che senza un continuo sguardo indietro, ai successi e agli insuccessi del passato, l’economia rischia di diventare un contenitore vuoto, senza capacità di leggere la realtà e senza alcuna risposta concreta per soddisfare i bisogni dei cittadini”, continua Fedeli.

“Studiare i rapporti fra l’elaborazione delle teorie economiche ed i luoghi, i tempi ed i modi con cui esse si affacciano sulla scena delle scelte di politica economica, non è un esercizio retorico, ma l’unico modo per comprendere quali spazi ci sono per rendere fra loro compatibili la politica e la riflessione economica”. L’interesse del Consiglio toscano ad ospitare un evento internazionale di questo genere è ulteriormente spiegato da Fedeli: “Politica ed economia hanno bisogno l’una dell’altra.

Solo raramente si realizza fra le due una sinergia che davvero promuove il bene collettivo. Più spesso si tratta di un dialogo fra sordi. L’attuale crisi nell’area dell’euro è lo specchio del fallimento, duplice, della politica e dell’economia, entrambe incapaci di progettare l’Europa e il mondo del futuro. Ma a Cambridge, con Marshall e poi soprattutto con Keynes, si sono storicamente raggiunte le vette più alte di un felice connubio fra teoria e scelte pubbliche. Un convegno che ne ripercorre le tappe ed analizza i possibili sviluppi di quel connubio è pertanto da salutare con entusiasmo, anche nell’ottica di vedere, presto, la nascita di un sistema monetario internazionale basato non più prevalentemente sul dollaro ma su un paniere di monete di riferimento”. A spiegare il senso scientifico del convegno sull’approccio di Cambridge e su Keynes è Fabio Masini, docente di Storia e teorie delle relazioni economiche internazionali al dipartimento di Economia della facoltà di Scienze politiche dell’università di Roma Tre, che afferma: “L’economia ha perso la capacità di contatto con la realtà.

L’attenzione esclusiva nei confronti dei modelli matematici ha indebolito la capacità critica della riflessione economica. Solo lo studio della storia del pensiero economico, con i successi e gli insuccessi che le varie teorie hanno avuto nel tempo, è in grado di difendere l’economia dalle sue degenerazioni, mettendola al servizio del cittadino”. E ancora: “Uno dei nodi cruciali della storia del pensiero economico è la sconfitta, nel 1944 a Bretton Woods, del piano Keynes contro il piano White.

Quest’ultimo sistema è oggi definitivamente in crisi. Ha creato squilibri crescenti e non tiene conto del cambiamento degli equilibri economici e politici internazionali. Occorre recuperare quindi il piano Keynes, basato su un sistema monetario internazionale democratico e sorretto da istituzioni mondiali fondate su un governo multilivello dell’economia basato sui principi del federalismo costituzionale”. Il convegno si aprirà domani mattina alle 9,15 con i saluti del vicepresidente del Consiglio regionale, Fedeli, cui farà seguito l’avvio della prima sessione che sarà coordinata dal professor Masini.

In tutto le sessioni del convegno saranno quattro. Le altre saranno dirette da Tiziano Raffaelli dell’università di Pisa, da Roger Backhouse dell’università di Birmingham e da Maria Cristina Marcuzzo dell’università di Roma Sapienza. Nell’ambito di queste sessioni sono previsti una quindicina di interventi di economisti provenienti da ogni parte del mondo.

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