“Quasi amici”

Una strana coppia di amici in una commedia francese tenera e ironica.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2012 14:29
“Quasi amici”

Una storia semplice e garbata nel miglior stile della cinematografia francese. E' il film "Quasi amici" che dopo il grande successo in Francia, è accolto molto bene anche dal pubblico italiano. La storia è quella di una "quasi" amicizia tra tra due uomini totalmente diversi. Philippe è un ricco borghese che è rimasto paralizzato dal mento in giù dopo un volo in parapendio, Driss è un ragazzo di origine senegalese che ha risposto, senza speranze, a un annuncio per un "assistente invalido".

A casa di Philippe, Driss si presenta non per avere il lavoro ma per far registrare un "no" sulla scheda dell’ufficio di collocamento e, quindi, poter continuare a ricevere il sussidio di disoccupazione. Ma nonostante la sua non disponibilità al lavoro di badante, Driss si lascia convincere a sottoporsi a un mese di prova. Da questo momento inizia una collaborazione che diventerà una sorta di amicizia e inizieranno le avventure di due esseri umani molto diversi fra loro. Il rapporto tra i due personaggi, che più agli antipodi non potevano essere sotto ogni profilo (fisico, psicologico, generazionale e sociale), è autentico e crea un insolito duo cinematografico, comico, affiatato e solidale. La trama del film è priva di pietismi e patetismi, nonostante sia focalizzata sull'immobilità permanente di Philippe e sull'assistenza integrale che una persona nelle sue condizioni necessita.

La bravura dei due protagonisti François Cluzet e Omar Sy, formale e contenuto il primo, agitato e vitale il secondo, creano uno scoppiettante dialogo da cui nasce una complicità maschile e una sorta di amicizia. Il film mostra come si possa ridere insieme a un disabile, ironizzando anche su quanto il caso talvolta infierisca irreversibilmente. Una storia che non volge mai a un certo buonismo di maniera. Quando un evento potrebbe condurre a un qualche momento di commozione, un'ironia leggera interviene e mantiene quel livello di gioiosa spensieratezza che induce a compiere a questi "quasi amici" un percorso di formazione che cambierà entrambi positivamente.

I registi e sceneggiatori Eric Toledano e Olivier Nakache hanno tratto l'idea da un documentario visto nel 2003, che narrava dell'incontro tra l'aristocratico tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo e il badante di umili origini algerine Abdel Sellou. Da una storia vera hanno tratto una storia verosimile creando un film divertente e commovente allo stesso tempo. Il successo di "Quasi amici" è dovuto, oltre alla qualità degli interpreti, al tocco leggero e alla grande misura dei registi che, pur colpendo le corde più sensibili del pubblico e affrontando un tema non facile, ci regalano una "commedia umana" che non scivola mai nel patetico e nell'ovvio.

Alessandro Lazzeri » Guarda il trailer...

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