Cittadinanzattiva: Costa Crociere responsabile al pari dei propri dipendenti

Il Segretario generale Petrangolini: “Siamo scandalizzati per la decisione di Costa Crociere di dichiarasi parte offesa nel procedimento contro il comandante Schettino. Le vere parti civili sono tutti i cittadini che sono stati colpiti dalla tragedia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2012 18:58
Cittadinanzattiva: Costa Crociere responsabile al pari dei propri dipendenti

Costa Crociere si è dichiarata parte offesa nel procedimento contro il comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino. “Siamo scandalizzati per la decisione di Costa Crociere. Le vere parti civili sono tutti i cittadini che direttamente e indirettamente sono stati colpiti dalla tragedia, unitamente alle Associazioni che ne tutelano i diritti”. Nelle parole del segretario generale Teresa Petrangolini, la presa di posizione di Cittadinanzattiva, che preannuncia di costituirsi parte civile nella causa, “richiamando alle proprie responsabile anche la Costa Crociere” – continua Petrangolini - “avendo il datore di lavoro la responsabilità per le condotte anche illecite dei propri dipendenti, come ribadito più volte dalla Cassazione”. Gli Ecologisti Democratici sull’affondamento della Concordia e i fusti tossici al largo della Gorgona A quasi una settimana di distanza, intervengono anche gli Ecologisti Democratici (EcoDem toscani).

“Abbiamo scelto di far passare un po’ di tempo dal disastro per una questione di rispetto”, precisa il direttore Ecodem, Pino Di Vita. Da Grosseto, la coordinatrice del locale circolo ecodem, Rosa Sorrentino esprime un primo giudizio: “Sembra che una leggerezza umana abbia comportato una tale tragedia, la procura farà tutti i suoi passi. Il mio primo pensiero è per i dispersi, nella speranza che non tutti siano periti”. Adesso, c’è anche un’altra priorità, l’emergenza ambientale: “se le 2380 tonnellate di carburante presenti nelle cisterne della CONCORDIA finissero in mare per il Giglio e per tutta l'area dell' Arcipelago toscano si rischierebbe una tragedia ambientale di enormi proporzioni”. Quindi, una richiesta che nasce del buon senso: “è necessario da parte di tutti gli Enti ed Organi competenti, al fine della salvaguardia di ecosistemi e di intere economie turistiche, la rivisitazione, nel più breve tempo, delle regole relative alle rotte sia delle grandi navi da crociera e sia delle superpetroliere, in tratti di mare che andrebbero tutelati e protetti”.

Forse, non sarebbe impossibile fare qualcosa di più, si domanda il direttore Pino Di Vita: “oggi, è possibile fotografare e sanzionare chi entra abusivamente nelle ztl delle città. Da tempo, le rotte aeree sono monitorate e vigilate con grande precisione; perché non si può pensare soluzioni simili anche per le nostre rotte navali e le aree ambientali da preservare?” Un’idea sposata anche dal coordinamento del circolo Ecodem di Livorno. Renato Gangemi chiede che, “al più presto nelle zone dove ancora non è stato fatto, siano attivati quegli strumenti per il controllo integrato del traffico marittimo in grado di gestire tempestivamente le emergenze in mare quali il «Vts».

Sistema che non è ancora operativo a Livorno e nella zona della Gorgona”. Il coordinatore del circolo labronico ricorda che “la vicenda del carico disperso in mare dall’«Eurocargo Venezia» della Grimaldi Lines, contenente bidoni di solventi, e maggiormente, il naufragio della Costa Concordia, pongono il Santuario Internazionale dei Cetacei e l' intero l'Arcipelago Toscano in una seria emergenza ambientale”. Perciò, gli Ecologisti Democratici di Livorno, insieme con tutti gli ecodem della Toscana, ritengono non più procrastinabili azioni che permettano la “messa in sicurezza” dell'alto Tirreno. E auspicano che si realizzi l'Area Marina Protetta per tutto l'arcipelago toscano attraverso un percorso che permetta di superare le assurde dispute localistiche che ne hanno impedito l'attuazione. Foto: Costa Concordia incagliata davanti al Giglio (fonte Vigili del Fuoco)

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