Naufragio Concordia, individuati 5 cadaveri nel relitto sommerso a poppa

I cinque cadaveri individuati nell'ultima ispezione effettuata sono tutti incastrati nella poppa del relitto, oramai affondata. Greenpeace: "Serve un piano urgente per evitare disastro ambientale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2012 16:53
Naufragio Concordia, individuati 5 cadaveri nel relitto sommerso a poppa

La Guardia Costiera ha individuato altri cinque cadaveri nel relitto della nave Costa Concordia, naufragata la sera di venerdì scorso all'isola del Giglio. L'area della nave interessata dall'ultima battuta di recerche è la poppa sommersa della Concordia. A non far placare gli animi sono però gli audio delle conversazioni rese note in giornata tra la Capitaneria di Porto ed il comandante della nave, Schettino, che dalla registrazione appare piuttosto impreparato all'evento nonostante l'incarico ricoperto all'interno della Compagnia di navigazione.

Incredulità e rabbia attraversano in queste ore l'intera penisola. Concluso a Grosseto l'interrogatorio del comandante Francesco Schettino davanti al gip che si e' riservato di decidere sulla convalida del fermo e sulla richiesta di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere fatta dalla procura Nei vari video presenti in rete, molti girati in modo amatoriale dagli stessi passeggeri, si evince il panico da parte dell'equipaggio che indossa giubbetti salvagente mentre distribuisce informazioni su un semplice Black Out.

Durante l'operazione prevista per mettere in mare le scialuppe sembrerebbe tutto in mano ai passeggeri, ignari delle procedure da seguire per liberare i tiranti dai fermi di sicurezza. Greenpeace chiede fin dalle prime ore dal naufragio che ha messo a punto e attuato con urgenza un piano che preveda subito lo svuotamento delle cisterne di carburante della nave e quindi la rimozione della medesima. "Lo svuotamento delle cisterne, che potrebbe essere complicato se il carburante - a causa delle basse temperature - avesse assunto una consistenza semi-solida, deve essere avviato immediatamente, prima che eventuali mareggiate infliggano danni strutturali al relitto, causando la dispersione del carburante. A Firenze PerUnaltracittà denuncia che in un'area teoricamente protetta come il Santuario dei Cetacei non esiste alcuno strumento per bloccare una nave con carico pericoloso se è in corso una tempesta o impedire alle navi da crociera di avvicinarsi pericolosamente alla costa, come avvenuto per la Costa Concordia.

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