Chiuse altre 36 ditte cinesi che non rispettavano le norme di sicurezza

All’interno dei capannoni sono state riscontrate uscite di sicurezza chiuse o inadeguate, carenza di estintori e di vie di fuga, idranti privi di acqua, mancanza di compartimentazione dei locali delle attività lavorative e impianti elettrici fatiscenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2011 19:04
Chiuse altre 36 ditte cinesi che non rispettavano le norme di sicurezza

Nuovo provvedimento a tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica nei capannoni industriali dell’Osmannoro. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, ha firmato oggi un’altra ordinanza contingibile e urgente che dispone la cessazione immediata delle attività svolte all’interno di alcune strutture in via Ponte all’Asse, perché non conformi alle norme di sicurezza e di prevenzione incendi. Destinatarie del provvedimento sono 36 ditte individuali di borse e pelletteria, tutte di etnia cinese, che potranno riaprire solo dopo essersi adeguate alle prescrizioni di legge in materia.

Le carenze e le inadeguatezze sono emerse a seguito di un sopralluogo effettuato ieri dai Vigili del Fuoco e dalla Polizia Municipale di Sesto Fiorentino nei capannoni di via Ponte all’Asse 41, 43, 45 e 47. Il provvedimento del sindaco si basa sul rapporto del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco dal quale emerge che all’interno dei capannoni sono state riscontrate uscite di sicurezza chiuse o inadeguate, carenza di estintori e di vie di fuga, idranti privi di acqua, mancanza di compartimentazione dei locali delle attività lavorative e impianti elettrici fatiscenti.

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