Ordinanza per rimuovere ''letti e giacigli'' in un capannone

Il consigliere di centrodestra Donzelli (Pdl): “L’emergenza cinesi da Prato arriva a Firenze, il sindaco Renzi si attivi da subito”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2009 14:45
Ordinanza per rimuovere ''letti e giacigli'' in un capannone

In via de’ Cattani è stato trovato un complesso industriale in cui famiglie cinesi mangiavano, dormivano e tenevano i figli anche molto piccoli in condizioni igieniche pessime insieme agli strumenti di lavoro con blatte e topi, col pericolo di diffondere malattie. Il sindaco Renzi venerdì scorso ha firmato una ordinanza con cui si dispone la “rimozione di letti o giacigli, il divieto di utilizzo cucina” e “prescrizioni varie” dal capannone. Nell’ordinanza si legge, tra l’altro, che l’immobile “risultava essere suddiviso in tre settori distinti, al piano terreno ospitante 26 ditte di pelletteria; in molti casi lo spazio occupato da ogni ditta è comprensivo di un soppalco; insieme ai lavoratori erano presenti numerosi bambini di età prescolare, alcuni anche molto piccoli e data la presenza di numerosi arredi, giocattoli, pannolini e alimenti per bambini è verosimile che questi vi trascorrano numerose ore al giorno”.

“Si notava – prosegue l’ordinanza –, in generale una commistione tra spazi lavorativi e di deposito, di ristoro e di riposo; nei soppalchi, dove spesso è stato ricavato un box chiuso occupato da uno o due letti, sono state rinvenute blatte germaniche ed escrementi di topo. Alcuni piccoli locali senza finestra sono analogamente occupati da letti. In ogni settore sono presenti servizi igienici comuni, in numero insufficiente ed in cattive condizioni di manutenzione e pulizia; al primo piano si trova uno spazio comune con annesso servizio igienico utilizzato dagli occupanti per la conservazione e preparazione del cibo.

Questi spazi versano in pessime condizioni di pulizia e manutenzione con presenza veramente cospicua di escrementi di roditore su tutte le superfici”. L’ordinanza impone poi ai cittadini cinesi che amministravano l’immobile di effettuare entro 15 giorni “la completa pulizia di suddetti spazi, mettere in atto la disinfestazione di tutto il capannone contro blatte e roditori che deve essere eseguita da ditta specializzata e documentata attraverso relazione tecnica della suddetta ditta sugli interventi effettuati e su quelli previsti”. Ne ha dato notizia il consigliere del Pdl Giovanni Donzelli, che commenta: “Prato e' ormai satura e l’emergenza cinesi si ripresenta ora a Firenze con le stesse caratteristiche”.

“Non si può sottovalutare questo episodio – nota ancora Donzelli -: il sindaco Renzi si deve attivare immediatamente per scongiurare che situazioni analoghe possano ripetersi in città. Deve farlo finché siamo in tempo, prima che la concorrenza sleale, lo sfruttamento del lavoro e le pessime condizioni sanitarie che purtroppo spesso caratterizzano questa comunità distruggano il tessuto sociale, economico, produttivo e turistico-ricettivo della nostra città. Diciamo no, e subito, a una ‘emergenza cinesi’ a Firenze”.

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