Sparatoria a Firenze in piazza Dalmazia: uccisi due senegalesi

E' avvenuta verso le 12,30 tra le bancarelle del mercatino. Il killer, di carnagione bianca, ha inchiodato l'auto che guidava davanti ad una edicola ed ha fatto fuoco tra la gente. Ferito anche un terzo ragazzo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2011 14:09
Sparatoria a Firenze in piazza Dalmazia: uccisi due senegalesi

La sparatoria è avvenuta verso le 12,30 nel mercatino di piazza Dalmazia. Il killer, di carnagione bianca, ha inchiodato l'auto che guidava davanti ad una edicola ed ha fatto fuoco tra la gente. L'uomo è entrato nel mercato rionale, a mezzogiorno molto affollato e frequentato anche da studenti visto il vicino polo scientifico Leonardo da Vinci e la prossimità al polo ospedaliero di Careggi.

Ha inchiodato l'auto all'altezza del semaforo davanti ad una edicola ed ha sparato 4 colpi di pistola contro 3 senegalesi, venditori ambulanti. I testimoni diretti hanno parlato subito di una specie di "esecuzione" con delle vittime mirate. Due dei venditori abusivi colpiti a freddo, sono morti sul colpo, un'altro, in gravissime condizioni è stato trasportato al policlinico di Careggi. Una Polo di colore grigio, questa l'auto usata dal killer, alcuni passanti sarebbero riusciti a prendere la targa.

I carabinieri indagano nella zona con posti di blocco. «La cruenta sparatoria che si è consumata in piazza Dalmazia è un episodio gravissimo e deprecabile, che necessita di urgenti accertamenti da parte dell'Autorità giudiziaria. Non bisogna però sottacere le misure a favore della sicurezza e contro il degrado, fin troppo trascurate nella città». È quanto dichiara Guido Castelnuovo Tedesco (PdL), consigliere del Quartiere 5, a margine dell'episodio che ha visto rimanere uccise due persone in piazza Dalmazia ed altre due ferite, di cui una gravissima che è stata trasportata al vicino ospedale di Careggi.

«Il mercato rionale di piazza Dalmazia è da tempo interessato da extracomunitari, che lo presidiano in modo sospetto, facendo concorrenza ai commercianti e contribuendo ad alimentare il degrado urbano che interessa la piazza ed il rione di Rifredi. Da anni – ha spiegato – gli esercenti lamentano che il giorno i senegalesi fanno da padroni, mentre la notte i nomadi lo sfruttano come dormitorio». «Le motivazioni devono necessariamente essere chiarite dalle autorità preposte – conclude Castelnuovo Tedesco –, ma quello che è certo è che se non si fosse scartata la nostra richiesta di fare presidiare efficacemente mercati e luoghi pubblici ad alta concentrazione, i cittadini di Firenze avrebbero goduto di un maggiore deterrente e l'autorità giudiziaria avrebbe facilitate le attività di indagine». È giunto immediato il commento sdegnato della Lega Nord Toscana.

Dal Consiglio Regionale, il consigliere e commissario provinciale fiorentino del Carroccio, Gian Luca Lazzeri, ricorda che «come Lega Nord abbiamo lanciato più volte l’allarme sicurezza a Firenze, tra cui quello recente del capogruppo in Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli, ma non siamo mai stati ascoltati. Quello di piazza Dalmazia è l’ennesimo caso di violenza. Il sindaco Renzi si deve rendere conto che la sicurezza è una priorità per i cittadini. Chiediamo che il primo cittadino incontri subito i responsabili della pubblica sicurezza fiorentina per concordare le iniziative più utili per far vivere tranquilli i cittadini».

Secondo il capogruppo in Regione, Antonio Gambetta Vianna, «Renzi deve smetterla di fare lo showman e pensare di più a Firenze. Il sindaco è accecato dal proprio narcisismo e non si accorge che intorno a lui c’è una città in mano alla delinquenza. Speriamo che i nostri appelli, adesso che ci sono due morti, vengano recepiti da un primo cittadino che dovrebbe occuparsi maggiormente di Firenze e dei fiorentini». Proprio sulla sicurezza al Quartiere 5 e, in particolare in piazza Dalmazia, il consigliere circoscrizionale Giovandomenico Guadagno aveva presentato una mozione al Presidente del Quartiere 5 oltre alla raccolta firme di centinaia di residenti.

«Alla fine ci sono scappati i morti – asserisce rammaricato l’esponente del Carroccio sottolineando che – da tempo la Lega Nord aveva lanciato l’allarme sicurezza in piazza Dalmazia. Nella mia mozione, presentata lo scorso 15 novembre, chiedevo l’intensifico della vigilanza delle forze dell’ordine e far svolgere al reparto anti-degrado della Polizia Municipale controlli costanti atti a garantire la sicurezza di commercianti e cittadini. Oggi – sottolinea – poteva finire peggio, visto l’affollamento della piazza.

Mi auguro che qualcuno si assuma le proprie responsabilità e faccia un mea culpa. Mi auspico, altresì, che il sindaco Renzi, a fronte delle tante chiacchiere e delle tante apparizioni in tv, inizi a girare la città così da accorgersi del degrado in cui riversa. Firenze si merita un sindaco vero che si occupi dei propri cittadini e non della propria candidatura alla Presidenza del Consiglio dei Ministri». Il Consigliere regionale del Pdl Giovanni Donzelli: «Regolamenti di conti, sparatorie, infiltrazioni camorristiche e criminalità internazionale: Firenze è ormai e crocevia del malaffare.

Forse sarebbe opportuno che il sindaco Matteo Renzi tra una kermesse e l’altra, si interessasse anche del precipitare dei livelli di sicurezza in città. E’ evidente che sono miseramente falliti tutti i tentativi di integrazione portati avanti dalla politica delle ‘porte aperte a tutti’ praticata dalla sinistra negli ultimi decenni a Firenze e in Toscana». «Così, mentre alle spalle della Leopolda, tanto cara a Renzi, centinaia di irregolari vivono in condizioni di illegalità e malessere, la stessa piazza Dalmazia, teatro del regolamento di conti di oggi con tanto di sparatoria, la notte si trasforma in un giaciglio di disperati.

Intanto, a poche centinaia di metri, continua l’occupazione abusiva di Poggio Secco con decine e decine di irregolari che non vengono né censiti né controllati, ma che in alcuni casi ottengono la residenza negli stabili occupati illegalmente». «In questo scenario, le forze dell’ordine operano tra le mille difficoltà dovute non solo alla tolleranza di fenomeni di abusivismo da parte dell’amministrazione comunale, ma anche alla scelta folle di non dotare la nostra regione di un centro di identificazione per extracomunitari.

In un simile clima da far west internazionale si insediano facilmente la criminalità organizzata e le mafie di tutto il mondo».

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