Murray plays En español

Ieri sera alla Flog di Firenze il David Murray Cuban Ensemble

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2011 20:33
Murray plays En español

E' andato in scena ieri sera all’Auditorium Flog di Firenze il “David Murray Cuban Ensemble plays Nat King Cole en español” con un repertorio di cubanjazz tratto dall’omonimo progetto discografico (Emarcy- distr. Universal). Il concerto era inserito nel cartellone “Suoni d’Africa e d’Oltremare”, titolo della 36° edizione del Festival Musica dei Popoli. Il progetto del sassofonista David Murray è la rilettura di uno dei capolavori di Nat King Cole.

Tra il 1958 e il 1962, il pianista cantante USA, già popolarissimo in patria, incise due album per sbancare anche sul mercato ispanico e internazionale, con brani che divennero immortali, quali Quizas, quizas quizas, Cachita, El Bodeguero, Piel Canela e Tres Palabras. Sono questi i temi musicali oggetto della rilettura del cinquantaseienne tenorsassofonista californiano, che con il sostegno di una band cubana sta proponendo al pubblico mondiale questo nuovo laboratorio di orchestrazione e arrangiamento di una delle figure più rilevanti della musica americana.

Nat King Cole racchiude in se elementi di grande interesse per un musicista eclettico come Murray: il jazz, la pop music di Hollywood, l'ascesa irresistibile come paladino della cultura nero-americana, le influenze cubane e messicane del dopoguerra. In questa rilettura contemporanea di un classico c'è la speranza di trovare una sintesi della musica statunitense degli ultimi 60 anni. David Murray (composizione e direzione, sax) ci prova accompagnato da una formazione di veterani: Reinier Elizarde (basso), Pepe Rivero (Piano), Georvis Pico Milan (batteria).

A cui aggiunge una sezione fiati di giovanissmi: Roman Filiu O'Reilly (sax), Ariel Bringuez Ruiz (sax), Mario Morejon (tromba), Denis Cuni Rodriguez (trombone). Il risultato non è una musica sdolcinata, ma forte, con arrangiamenti graffianti, all'interno dei quali Murray invita i giovani solisti ad esprimere la propria vena. Sul palco, con espliciti gesti, li dirige, li sprona, si complimenta con loro. L'impresa non è facile, data l'eterogeneità dell'estrazione musicale dei musicisti. Ma il nome del sassofonista è stato spesso associato all'esplorazione di jazz, sonorità africane e caraibiche.

Oltre alle sue celebri esperienze con Cecil Taylor, Don Cherry e Lester Bowie. I brani sono eseguiti nella forma tema-assolo/i-tema, ma la musica del Cuban Ensemble Murray evita i cliché. Piuttosto che i momenti di insieme, spiccano il pianista Jose "Pepe" Rivero, specie nelle spinte “sonere”, oltre naturalmente il solismo straripante di Murray, superbo l'assolo lento di No Platiques Me. Peccato che il tenorsassofonista non abbia deciso di inserire, nemmeno in Italia, l'esecuzione di uno dei titoli più celebri della raccolta spagnola di Nat King Cole, quell'Arrivederci Roma di Renato Rascel, Garinei e Giovannini, inciso anch'esso in spagnolo, vestigia di un'epoca in cui il nostro paese era ancora un punto di riferimento per la musica mondiale. N.

Nov. Foto di M. C.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza